Unità di coscienze e di propositi

Unità di coscienze e di propositi Nell'anniversario dei Patti lateranensi Unità di coscienze e di propositi L'11 febbraio 1929 un grande annuncio era dato aÙ'Italia e al inondo: l'annosa « questione romana» era risolta con un Trattato che riusciva ad appagare le più varie e complesse esigenze spirituali, politiche, diplomatitele, ecclesiastiche. Al Trattato si aggiungeva un Concordato inteso a regolare le condizioni della Chiesa in Italia. Mussolini era riuscito a dare al problema della libertà e dell'unità d'Italia quella soluzione, di cui il genio di Cavour aveva lasciato il v grave compito a una generazione troppo inferiore alla misura degli eventi. Il tumulto di un secolo di sacrifici, ' di lotte, di delusioni e di amare speranze era finalmente pacificato nell'opera compiuta. Impossibile rifave qui, sia pure per cenni, la storia della cosidetta «questione romana»: anche a voler partire soltanto dai moti degli Stati romani del '31 e dalla fondazione della Giovine Italia per opera di Mazzini, avvenimenti rivelatori di esigenze che della « questione » possono quasi dirsi il fondamento; oppure — entrando subito in medias res — dal 1859, quando nettamente si pose il problema della cessazione assoluta del dominio temporale; o dal 1860-61, allorché Cavour proclamò solennemente la necessità stori-1 ca e politica di Roma come capitale d'Italia. Quando Mussolini riprese, con la sua ferma, saggezza, la mirabile opera di Cavour, un passo sulla via della conciliazione si può forse dire fosse già stato fatto: ridotte le rivendicazioni pontificie al desiderio di salvare la sovranità territoriale sia pure con un territorio minuscolo, e più ancora mutate le condizioni spirituali e politico-ecclesiastiche d'Italia; ma restavano diffidenze reciproche tradizionali, convincimenti politico-giuridici, .conflitti di tendenze eticopolitiche. Proprio coloro che più volentieri si rifacevano agii uomini e alle vicende del nostro Risorgimento si sarebbero, prima del 1929, mostrati assai increduli dinanzi alla possibilità che a Mussolini toc. casse far le vendette di Cavour sulla presuntuosa pigri zia di generazioni sfortunate o incapaci. Ma tutte le difficolta seppe superare Mussolini, valendosi della collaborazione di un grande Papa; e dopo laboriose trattative, iniziate ufficiosamente sin dai primi anni del regime fascista, giungeva alla firma dei Patti Lateranensi. Se si pensa alle preoccupazioni destate prima del loro avvento nelle migliori menti italiane dal problema relativo alla situazione della Santa Sede in Italia, all'assillo della contraddizione fra l'esigenza dell'unità nazionale e la considerazione del rispetto e dell'importanza della Sede apostolica e della sua sovranità, si può misurare a pieno l'importanza dell'avvenimento mirabile, dopo il quale Religione e Patrio" hanno cessato di essere mal conciliabili nelle più nobili coscienze. Non meno fruttuosi che per l'Italia, i Patti Lateranensi si rivelarono per la Chiesa. Certo ben facilmente si può intendere che se il Trattato — risolvendo una questione che riguardava il passato — era di applicazione non soltanto facile, ma quasi automatica, il Concordato ha richiesto, richiede e richiederà un' opera continua, prudente ed assidua, poiché le sue regole riguardano non uno stato di fatto, nè uno stato di diritto, ma un continuo divenire. Intanto però la Chiesa sùbito otteneva in Italia il godimento di un prestigio che invano cercherebbe presso altri Paesi; nè solo per la maestà del « loco santo », come direbbe Dante, ma per la devozione viva e operosa delle coscienze e degli spiriti. Altrove, è vero, si mena vanto di una più vasta e profon da libertà di coscienza; ma in pratica proprio quella vantata libertà si traduce in una lotta subdola e assidua, contro la religione e la. morale cattolica. Il popolo italiano, libero dall'ombra del dissidio politico tra Stato e Chiesa, trova, oggi più che mai, nella pae della sua coscienza un altro motivo di unità, di concordia, di fiducia nell'avvenire. Il quindicesimo anniversario della firma dei Patti Lateranensi lo trova in lotta non più soltanto, ormai, per la sua libertà politica, ma anche per la sua fede religiosa. Vi è, purtroppo, chi dimentica questo aspetto della lotta che si combatte. E lo dimentica proprio mentre l'alleanza bolscevicoanglo-protestante cerca di battere in.breccia il Cattolicesimo nei paesi che ne rappresenta* rono nei secoli — e più ohe mai ne rappresentano — il più sicuro e vero baluardo. Ma il" popolò italiano sa che i nemici della sua Patria e della sua fede non prevarranno. ptocmmatrd——Finsledsttnfhdtsagvb

Persone citate: Cavour, Mazzini, Mussolini

Luoghi citati: Italia, Roma