La Mecca dovrebbe essere amministrata da una Commissione internazionale

La Mecca dovrebbe essere amministrata da una Commissione internazionale MOSCA SPINGE L'IRAN CONTRO IBN SAUD La Mecca dovrebbe essere amministrata da una Commissione internazionale Irritate parole del "Times „ contro la Turchia Ankara, 10 febbraio. Nelle ultime ventiquatfro ore si assiste all'aggravarsi della tensione manifestatasi fra l'Iran e l'Arabia saudita, per un incidente che, per quanto singolarmente deplorevole, apparirebbe sproporzionato al rincrudirsi d'ella vertenza, se elementi di natura sospetta non fossero intervenuti a intorbidarla. Vediamo di richiamarne le origini. Il mese scorso un pellegrino iraniano venne decapitato per ordine delle autorità dell'Arabia saudita con la motivazione che egli aveva violato la santità della Kaba, cioè d"l « Sacro tappeto », alla Mecca, posta appunto sotto la giurisdizione saudita. Alla richiesta di spiegazioni del Governo dell'Iran, l'Arabia- saudita rispose affermando che per essa l'incidente doveva considerarsi chiuso, giacché il giustiziato era il capo di una banda di nikllisti, non mussulmani, ed il fatto era stato liquidato dalla giustizia regolare. Questa risposta non soddisfece l'Iran, il cui ambasciatore al Cairo consegnava al ministro dell'Arabia ummemorandum redatto in termini energici, dichiarante inaccettabili le spiegazioni fornite. Mentre l'Egitto offriva la sua mediazione, è pervenuta in quella capitale, dove è stata accolta come un improvviso sprazzo rivelatore, una nuova nota del Ministro dell'Iran al Cairo, in cui questi chiede che 1 amministrazione dei luoghi santi della Mecca e di Medina sia assunta da un comitato internazionale con la rappresentanza di tutte le nazioni musulmane, incluse le repubbliche sovietiche, nelle quali la popolazione musulmana è predominante. Questa nota dell'Iran è stata comunicata a tutti i paesi musulmani interessati. Il Primo Ministro egiziano ha subito comunicato al re Faruk quest'ultimo sorprendente sviluppo del conflitto. Dal canto suo l'inviato sor vietico al Cairo, Nicholas Novikoff, in una dichiarazione fatta ai rappresentanti della stampa, ha annunciato che le repubbliche sovietiche con predominante popolazione musulmana, stabiliranno relazioni diplomatiche con tutti i Paesi musulmani. Collateralmente'a questo ingarbugliarsi delle cose nel prossimo Oriente, nel quale la parte'sostenuta dall'Iran reca i segni di una cosi trasparente inframmettenza dell'* Intelligence Service » e più ancora della mano di Mosca, da parte britannica, viene provocata una netta precisazione' sulla I tdndTnalland——lddvtvnruvera situazione della Turchia rispetto agli « alleati », che con troppa fretta avevano creduto di essersene accaparrata la fiducia, e con la fiducia un implicito aiuto bellico. E', infatti, il Times che — secondo un dispaccio qui pervenuto stamane — si scaglia violentemerlte contro la politica' di non belligeranza del Governo di Ankara, affermando che questo contravviene all' impegno derivante dal trattato di alleanza anglo-turco. Il giornale afferma che in particolare negli ambienti politici della capitale inglese si lamenta che la Tuichia non abbia ancora posto a disposizione delle nazioni unite le sue basi aeree e i suoi porti. Questa levata di scudi, non ha derò impressionato questi ambienti, dove si insiste nel mantenimento della linea di condotta seguita fino ad oggi, e che, come si esprime il Cumuryet, si ispira ai reali interessi dei Paese. « Quale vantaggio avremmo dalla, nostra entrata nella guerra guerreggiata? — si chiede il giornale. — E risponde: Nessuno'. Il Paese dovrebbe difendersi ntvi turco », da un attacco bulgaro-germanico che porrebbe alla mercè dello straniero i territòri della Turchia d'Europa. Avrebbe inoltre le sue città soggette alla distruzione da parte dell'aviazione avversaria, e infine l'entrata in guerra porterebbe anche a gravi ripercussioni nell'ordine politico e sociale del Paese stesso. EAo perchè — conclude l'organo ufficioso — la Tuichia non entrerà nell'attuale conflitto, se non per difendersi da un'aggressione da qualunque parte essa possa venire. Poiché sarà bene sottolineare in risposta a talune velate minacce britanniche che noi non permetteremo neppure ai nostri alleati di calcare un solo metro di territorio Il fermo linguaggio d>el giornale e l'atteggiamento dignitoso del Governo, sono approvati senza eccezione da tutto il popolo turco.

Persone citate: Arabia, Faruk, Nicholas Novikoff