Tito vagheggia l'unione a Mosca della "repubblica sovietica jugoslava,,

Tito vagheggia l'unione a Mosca della "repubblica sovietica jugoslava,, I primi risultati del progetto Molotof Tito vagheggia l'unione a Mosca della "repubblica sovietica jugoslava,, Korneiciuk e Grucenko incaricati di risolvere attraverso l'Ucraina il problema polacco Stoccolma. 7 febbraio. Mosca passa rapidamente dalle parole ai fatti e, se c'è ancora qualcuno a Londra o a Washington disposto a non vedere nella modificazione della costituzione dèll'U.R.S.S. una chiara dimostrazione del più acuto imperialismo, tali illusioni v'è da credere abbiano ormai brevissima durata. Da oggi, infatti, siamo di fronte al primo passo della realizzazione del programma di dominazione mondiale attraverso la federazione delle repubbliche sovietiche pseudoautonome in qualsiasi parte dell'orbe terracqueo esse si trovino. Questo passo lo compie Tito, il famigerato « maresciallo » delle orde ribelli della Bosnia. Egli infatti ha lanciato una dichiarazione ufficiale in cui annuncia che « la nuova repubblica federata di Jugoslavia creata dalle nostre future vittorie militari aderirà immediatamente alla Unione federale delle repubbliche sovietiche, ancorché non esista per ora contiguità territoriale fra il nostro territorio» e quello dlirunione sovietica ». A parte il fatto che, praticamente, la dichiarazione di Tito non ha alcun valore, in quanto il caporione ribelle viene sempre più battuto e ridotto a mal partito dalle truppe germaniche operanti il rastrellamento dei Balcani, resta pur sempre il suo valore slavia sotto lo scettro moscovita, ammantandone la consegna con l'orpello dell'autonomia federativa, cesi tutti gli altri capi comunisti operanti in ogni paese del mondo agli ordini, reali anche se non più palesi, del compagno Dimitrof preparano i mezzi e le condizioni per creare tante « repubbliche sovietiche autonome » quanto più è possibile. Ed ecco, frattanto, deli, nearsi sempre più chiaramen te l'azione moscovita per Irrc- rivelatore e oroerammatico.Come Tito vagheggia delle« vittorie militari » che gli permettano di porre la Jugo- tire anche la Polonia nel trucco dell'autonomismo sovietico federativo. Come prevedevamo nei giorni scorsi, il compagno Alexander Korneiciuk, dimissionario dalla carica di viceCommissario agli Esteri di Mosca, è stato nominato Ministro degli Esteri della nuova repubblica dell'Ucraina. Ora, per chi non lo sapesse, è bene ricordare che Korneiciuk, oltre ad essere il marito della ben nota abitatrice rossa Wanda Wassiiievna, è una delle persone più note della Russia bolscevica ed uno dei funzionari più fidati di Molotof e di Stalin stesso. E sarà anche bene ricordare che Korneiciuk va a far parte di quel governo ucraino di cui è a capo quel Grucenko che, come vi ricordavamo ier l'altro, ha affermato, proprio durante la riunione del Soviet supremo, che la repubblica sovietica ucraina non può accettare come confine con la Polonia neppure la « linea Curzon », ma esige di estendere la sua sovranità a quattro distretti polacchi posti ad occidente di detta linea. Con due tipi come Grucenko e Korneiciuk ai confini, i polacchi possono star tranquilli che la loro « indipendenza federata » è assicurata, sempre naturalmente a parlare e a non voler tener conto di quell'esercito germanico che non pare per nulla intenzionato a lasciar piantare tranquillamente la bandiera rossa a l Varsavia ! Per cevto è sommamente ri djcolo, dinanzi a questi « fatti» ldi Stalin, leggere ancora i ba- loccamenti teorici sulla «questione polacca » di quei, giornali inglesi che, come fa la Nineteenth Century scrivono che « senza la Polonia non potrà più esservi un'Europa come noi l'abbiamo conosciuta», o che, come scrive la National Revicw, affermano che si avrà « un'inevitabile reazione» anglo-americana, qualora Mosca non permettesse « una Polonia forte e indipendente, quale è necessaria per l'equilibrio europeo »!

Persone citate: Curzon, Stalin