Franco tiene rapporto ai capi militari spagnoli

Franco tiene rapporto ai capi militari spagnoli MADRID DI FRONTE ALLE MINACCE "ALLEATE,, Franco tiene rapporto ai capi militari spagnoli Madrid, 7 febbraio. Benché, dopo l'embargo del petrolio del Centramerica, il colloquio di Franco con Hoare, il viaggio del Duca d'Alba a Madrid, la riaffermazione della neutralità da parte del Governo nazionalista e la rinuncia di Eden a parlare dinanzi ai Comuni della questione spagnola, più nessun fatto nuovo si sia. prodotto, gli ambienti politici, la stampa ed il popolo di Spagna continuano a considerare le insidie « alleate » alla neutralità iberica come l'argomento più importante e vivo del giorno. La nuova situazione Lo stesso Caudillo non cessa di interessarsi della questione ed un comunicato ufficiale ha annunciato ieri che il Generalissimo ha tenuto un importante rapporto, nella sede del Governo a Madrid, ai più alti gradi dell'esercito. Al rapporto hanno presenziato numerosi generali e, benché finora nessuna indiscrezione venga fatta sugli argomenti trattati, anche negli ambienti ufficiali si ammette che il rapporto deve essere messo in relazione con la nuova situazione creata per la Spagna dall'azione intdmldatrice e provocatrice degli anglo-americani. Negli stessi ambienti si lascia capire che la Spagna si prepara ad affrontare qualunque evento e soprattutto non intende lasciarsi sorprendere da qualsiasi azione di maggior pressione straniera. Le severe misure restrittive della circolazione degli autoveicoli a benzina adottate dal Governo a causa del blocco sui rifornimenti di petrolio,%ntrate in vigore giovedì scorso, intanto, sono state accolte e osservate dalla popolazione, non soltanto con serenità e •disciplina, ma con l'entusiastica sicurezza di contribuire all'opera del Governo per la difesa della sovranità e della dignità nazionale. Madrid ha visto scomparire quasi completamente, nel corso della notte, il traffico automobilistico ed anche coloro che sono ancora in possesso di piccole scorte di benzina, residuate dalle assegnazioni mensili, hanno rinunciato ad usare le loro macchine. La misura britannica ha, infatti, ferito profondamente il senso di giustizia e l'onore cavalleresco del popolo spagnolo, che, mentre attende serenamente gli sviluppi della situazione, offre al Caudillo con cosi alta dimostrazione di disciplina, una testimonianza del suo altissimo senso di patriottismo. I giornali, frattanto, continuano nella loro fiera ed energica campagna di reazione a quanto accaduto finora ed al-,, le quotidiane minacce e pro-'^ vocazioni di Radio Londra" (ove pontifica il massone frentepopularista De Madariaga), di Radio Mosca e delle emittenti algerine ispirate da Del Vayo e da altri caporioni rossi. tvmdpscdlfcdfpidPatrimonio di dignità Fra i molti articoli, di par ticolare interesse appaiono due note delle Informaciones. In un editoriale, U giornale, dopo aver osservato che « se c'è una cosa in cui tutti gli spagnoli sono veramente uniti è nell'assoluta mancanza di alcuna vocazione, a diventare una colonia», scrive: «Anche nelle occasioni nelle quali la debolezza della Spagna aveva toccato • il suo massimo, sempre *è rimasta a questa patria tanto antica e tanto signora nella sua povertà un'irriducibile volontà di indipendenza e di sovranità. Queste nostre parole non hanno relazione con nessun patto concreto contemporaneo e se le scriviamo è perchè ci piace, come spagnoli, di confortarci, di quando in quando, con la constatazione che non abbiamo perduto, bensì aumentato, un patrimonio di dignità e di personalità già millenaria. E il Caudillo, nel suo rapporto ai militari ha affermato che queste cose vale la pena ricordarle di quando in quando ». Polemizzando, poi, con Radio Londra, le Informaciones, in un altro articolo, rilevando che « il sistema delle minacce non è il più adatto per trat- vallrdpssdcrcttedFsminltIuTtivcAttCsDA , ^ tare con la Spagna », osservano che « anche le persone meno capaci di rendersi conto degli stati d'animo di un popolo, avranno visto come, in sole 24 ore, si è prodotto un cambiamento in quella parte dell'opinione pubblica spagnola che era stata orientata in favore degli, anglosa-soni » e concludono affermando di credere fermamente « che la profonda reazione della opinione pubblica spagnola, verificatasi in una sola giornata, servirà di utile lezione per tutti». Cosa, dice l'« Arriba » Il falangista Arriba, a sua volta, occupandosi dello stesso argomento, afferma che, « se la Spagna conserva e difende la sua neutralità è solo perchè ritiene che questa sia la linea di condotta, più conveniente per essa nelle attuali circostanze, dentro il quadro della sua restaurazione interna e dei suoi specifici problemi sociali, politici e di lavoro ». Queste parole v'è da sperare che siano ben meditate in campo alleato, dove, nonostan- te le reazioni spagnole, si con- tinua a chiedere, come fa adesempio il New York Herald, di accentuare le pressioni su Franco affinchè « egli possa sempre ricordarsi di aver molto da temere dagli alleati». L'atteggiamento di Madrid, intanto, secondo quanto comunicano i corrispondenti dall'estero, è attentamente seguito nelle capitali neutrali. Da Istanbul, ad esempio, ove, in un articolo sull'argomento, il Tasviri Efkar scrive tra l'altro: « E', giunto il momento in cui bisognerà dare !a prova che i diritti dei neutrali, così come li prevede la Carta Atlantica, verranno rispettati ». Ma chi ci crede più, in tutto il mondo, all'acquatica Carta di Churchill e di Roosevelt?!

Persone citate: Churchill, Del Vayo, Hoare, Roosevelt