De Gauile fra le rivolte degli arabi e gli intrighi degli ebrei e dei comunisti

De Gauile fra le rivolte degli arabi e gli intrighi degli ebrei e dei comunisti Marasma e vendette nell'Africa ex-francese De Gauile fra le rivolte degli arabi e gli intrighi degli ebrei e dei comunisti Massigli cerca di minimizzare gli incidenti di Rabat, Fez, Sale, Casablanca e Marrakech - Anche il Comitato di Algeri contro Vittorio Emanuele e Badoglio Tangeri, 5 febbraio. Gravi disordini sono scoppiati nel Marocco francese e numerosi conflitti sono in corso fra nazionalisti arabi e truppe degolliste. Il commissario per gli affari esteri del Comitato di Algeri, Massigli, pur cercando di diminuire l'importanza del movimento, non ha potuto nascondere completamente gli avvenimenti degli scorsi giorni. Secondo una sua dichiarazione, « il primo giorno sono state arrestate quindici persone a Rabat, tra cui un professore della scuola araba e si sono verificate numerose dimostrazioni, mentre la polizia stabiliva dei cordoni intorno al quartiere indigeno. « Tre dimostrazioni distinte si sono prodotte il giorno successivo a Rabat e nelle vicinanze di Sale. Gli studenti hanno violentemente protestato per l'arresto di professori. « Soltanto nella prima delle manifestazioni, tre agenti di polizia sono stati uccisi e due civili francesi feriti cosi gravemente che sono poi deceduti all'ospedale. Unità militari sono intervenute contro la folla. Sono stati operati numerosi arresti ». Massigli ha aggiunto che altri incidenti si sono verificati a Casablanca e che tutte le agitazioni hanno avuto carattere nazionalista. Notizie di fonte sicura così compendiano, invece, la situazione: «La polizia e l'esercito sono intervenuti contro i dimostranti a Rabat, ove 12 persone sono rimaste uccise. Altri conflitti si sono verificati a Sale; a Fez (5 morti fra cui 3 poliziotti), a Casablanca e a Marrakech, la località ove Churchill ha trascorso la sua recente convalescenza e si è incontrato con ■ De Gauile. A Rabat e a Sale sono stati inviati grossi reparti di truppe corazzate. Si crede che l'attuale movimento sia un nuovo scoppio dell'agitazione araba manifestatasi l'ultima volta su vasta ecala nel 1937. I disordini hanno avuto inizio poco dopo la diramazione di un comunicato fai cui era annunziato che il Commissario per gli affari esteri, Massigli, aveva chiesto che fosse proseguita la collaborazione franco-mai Ucchina nell'ambito del Trattato di protettorato. L'agitazione sarebbe determinata, secondo le notizie di fonte hrilannir-a, dal fatto che gli arabi reclamano la concessione dei diritti politici. . . La situazione politica, intanto, accentua sempre più la potenza dei comunisti, degli ebrei e dei russi. Gli ebrei sono ormai i padroni di tutte le posizioni chiave. Sin dai primi jnorni dell'occupazione angloamericana, essi hanno avuto cura di allacciare relazioni con i bolscevici ed aiutano validamente l'incaricato di bta]in Bogomolof. Fra i trenta ex-deputati comunisti di Algeri la maggioranza è di razza ebrsica. Naturalmente, il par¬ tito comunista è organizzato dagli ebrei che dirigono anche il giornale Liberto. Fin dal novembre, i giudei si erano occupati soprattutto delle denunzie dei francesi rimasti fedeli a Vichy provocandone l'arresto, la deportazione e talvolta la fucilazione. Le grandi difficoltà di approvvigionamento del Nord Africa e l'eccezionale penuria di generi di prima necessità sono da attribuirsi in gran parte all'attività degli ebrei. L'influenza crescente dei giudei ha indotto De Gauile a chiamare molti di loro ad amministrare importanti dicasteri del Comitato di Algeri: fra i tanti ebrei, René Mayer è segretario generale dei trasporti, il medico semita Abadie è segretario degli affari interni, mentre il giudeo Bernard Lacache ha una influenza dominante nella radio di Algeri. Continuano le denunzie di tutta questa gente contro francesi rei di aver collaborato con la Francia di Vichy. Ora è la volta di Pierre Puchot, già ministro degli interni di Pétain, che verrà giudicato la prossima settimana. Ma De Gauile non si limita a badare alle faccende francesi, poiché continua ad occuparsi attentamente dell'Italia. Pare, infatti, che il Comitato dì Algeri si sia rivolto ai governi « alleati » per « raccomandare la rapida eliminazione di Vittorio Emanuele e di Badoglio *. I due messeri proprio non trovano mercè da alcuna parte.