Parla Molotov

Parla Molotov Una nota della "Corrispondenza Repubblicana,, , i——, , Parla Molotov Roma, 5 febbraio. Il Radio Giornale ha stasera trasmesso la seguente nota della Corrispondenza Repubblicana n. 33 dal titolo: «.'Parla Molotov »: doloro che hanno Hi cortesia di ascoltare queste note avranno constatato che noi non siamo pessimisti nè ottimisti per definizione. Se ci sono antipatici coloro che vedono il mondo con gli occhiali affumicati, non ci piacciono nemmeno coloro che' vedono tutto rosa. Siamo realisti, cioè vediamo la realtà così come essa è nelle sue manifestazioni concrete, tangibili, sensibili, la realtà in carne e ossa, non come si vorrebbe che fosse attraverso la gamma dei mutevoli desideri. Il preambolo ha lo scopo di preparare i nostri ascoltatori a considerare la data del l.o febbraio 19'ih come una data molto importante nella storia europea e< mondiale., Ma che cosa mai è accaduto quattro giorni fa f Rispondiamo: Molotov alla assemblea dei Soviet a Mosca ha pronunciato un discorso. Un discorso? Già, un discorso nel quale però%enne annunciato un evento di natura politica tale da determinare conseguenze di\ vasta portata. Si tratta della riforma della Costituzione sovietica, per cui, da ora innanzi, le sedici repubbliche costituenti l'attuale Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche saranno federate ma indipendenti e l'indipendenza sarà caratterizzata dal fatto di avere un esercito proprio, rappresentanze diplomatiche proprie, oltre agli altri concomitanti attributi che danno ini contenuto completo al concetto di indipendenza di un paese. Sino ad oggi le sedici repubbliche non godevano che di una limitata ■ autonomia fnn- izionale. Esse erano proiettate centripetamente solo verso Mosca. Con la riforma già approvata all'unanimità — le decisioni dei Soviet sono sempre unanimi — le sedici repubbliche, mentre conservano un vincolo federativo, possono proiettarsi centrifugamene te verso il mondo. Il fatto che merita l'appellativo di storico va esaminato sotto il triplice aspetto del momento, del contenuto, delle ripercussioni mediate e immediate. Il momento è particolarmente propizio per l'iniziativa di Stalin. Nel 191,0 le repubbliche federate erano ventidue; durante la guerra la Russia ne ha perdute sei. Oggi che le Armate russe si avvicinano alle frontiere dell'Està nia, il Maresciallo Stalin fa sapere con un atto clamoroso e impegnativo che l'Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Carelia orientale e la Moldavia saranno federate ma indipendenti. Dal spunto di vista del contenuto, la riforma della Costituzione sovietica tende a conciliare in una sintesi i due con. celti non necessariamente antagonistici di federazione e indipendenza. Già Roma nel mondo antico governò con un sistema, del genere e si oppa-lesò che questa prassi politicafu intelligente e feconda poi-chè, attraverso la federazione.i piccoli Stati si sentono meu- ri in quanto sono federali al più grande che li difende, e il maggiore, che non ha nulla da temere dall'esistenza dei piccoli Stati, ha, viceversa, tutto da guadagnare garantendone l'indipendenza e favorendone 10 sviluppo pacifico in ogni campo. "Quando poi avvenga che il regime politico intento sia identico, o quasi, viene facilitata ancor più la sintonia delle due esigenze, indipendenza e federazione. Cent'anni fa l'Inghilterra ha realizzato una riforma della stessa specie. Recenteynente il Giappone, creando il sistema della grande Asia Orientale, ha gettato le basi dì una politica che agevola gli sviluppi della guerra e créa un sistema di solidarietà operante. Le ripercussioni della riforma sovietica sono già visibili in ogni paese, Tuluni che sono rimasti a Ginevra vedono già un aeiopago internazionale dominato dall'i Russia seguita da un corteo di 2S repubbliche. E non è detto che questo sia 11 numero definitivo. Ci sono altri Stali che possono entrare nellurea federale russa. Anche non confinanti territorialmente con la Russia. E' sorta o sta sorgendo una comunità imperiale russa, o, se volete, una società delle Na zioni che fa capo a Mosca. Il ,che potrebbe rendere perfetta'.mente inutile di risuscitare Gi\nevra. Davanti a queste pro) spettive, il Commonwealth bri [tannico appa.rc di proporzioni {diminuitecome il continentali \ sino patrocinato ita Roosevelt, \E questo spieya l'imbarazzo ufficioso e giornalistico di Londra e New York. Il centro del mondo di domani doveva essere infatti a Washington; potrebbe essere invece Mosca. Quali che possano essere gli sviluppi futuri della riforma staliniana, sta di fatto che essa si appalesa come un colpo tempestivo, risultato da una abile* visione politica che trae alimento morale e materiale da una guerra condotta con estrema decisione. Limitandosi al lato politico, la carta dei Soviet, liquida definitivamente la' carta acquatica di Roosevelt e di Churchill con le sue lambiccate fumosità. La City dei plutocrati vede così giganteggiare all'orizzonte il colosso moscovita, per usare l'espressione recente del Fiihrer. I commentatori di Londra balbettano come il loro re e accusano il colpo. La mossa di Stalin è in evi dentissima funzione nntingle-^ se e antiamericana. Una politica continentale con siffatte prospettive e dimensioni geografiche, che vanno dulia Pol'ionia all'Iran, vicino all'India non può piacere ai circoli dirigenti inglesi. Vi è dentro una\ potenziale minaccia per l'impero inglese e un mònito preciso che viene dopo il-rifiuto secco dell'arbitrato americano nella vertenza russo-polacca. Quella del 1 febbraio è dunque una giornata se non nera, per lo meno grigia per i dirigenti anglosassoni, i quali sono stati ùriche sorpresi dall'avvenimento. I duri a morire della City e di Washington, e i rigidi conservatori della proprietà, del trono, dell'altare, raccolgono i cocci dei loro ideali ' infranti e, con molta rassegnata tristezza, si preparano a entrare nella nuova società delle nazioniuill'insegna [delUi falce e del martello.

Persone citate: Churchill, Molotov, Parla Molotov, Roosevelt, Stalin