Notizie dalla Germania di Guido Tonella

Notizie dalla Germania Notizie dalla Germania Internati che non scrivono - Nessuna nuova non vuole dire cattiva nuova Attenti agli errori negli indirizzi ! Berlino, 5 febbraio. Il fatto che il coriispondenle da Berlino insista ad occuparsi della questione degli internati, non ttnsciteià, credo, alcuna meraviglia tia % lettori. Benché all'osservatore chiamalo a riferire sulla situazione generale della Germania in guerra, la questione possa apparire di dettaglio, essa resta infatti di primordiale importanza anche per chi, pur vivendo" lontano dalla patria, non si sia straniato alla vita della collettività italiana. In quanto, a quest'ultima non è necessario procedere ad alcuna precisazione numerica circa l'insieme delle famiglie aventi dei congiunti internati in Germania per dimostrare come il problema sia veramente di interesse generale (vi sono delle regioni, come ad es. la Lomellina, secondo quanto ho potuto io stesso personalmente constatarel dove ogni tre famiglie se ne annovera una che ha o il padre o ' un figlio internato!). Dalle lettere che provengono dall'Italia agli enti che si occupano dei nostri internati, e in particolare alla Voce della Patria, si rileva come la questione che più preoccupa le famiglie continua ad essere quella del collegamento coi congiunti trasferiti in Germania. Le difficoltà che sussistono ancora in questo campo sono comprensibili tenuto conto che la ripresa delle comunicazioni postali tra l'Italia e la Germania è cosa di data recente. Enormi ^ammassi di lettere in giacenza fin dall'agosto e dal settembre hanno dovuto essere smaltiti nelle scorse settimane. La normalizzazione è però ormai in corso e la corrispondenza degli internati, di cui fino allo scorso mese le autorità tedesche avevano eccezionalmente curato l'inoltro per posta militare al fine di ovviare alla sospensione del servizio postale, se ne avvantaggerà a breve scadenza. Non allarmarsi Purbroppo vi sono ancora moltissime famiglie che, pur avendo ogni motivo per ritenere che qualche loro congiunto aia internato in Germania, non lianno a tutt'oggi ricevuto alcuna diretta comunicazione dal loro caro lon tano. L'internamento — che, come già altre volte.è. stato qui detto, deve essere considerato come un male di portata relativamente lieve in paragone a tante altre tragedie provocate dalla guerra — assume naturalmente ih questo caso un carattere oltremodo angoscioso per i famigliari, i quali poco alla volta sono indotti a prendere in considerazione le più nere ipotesi. « Non no più notizie di mio figlio dai primi di settembre... Verso la metà di questo infausto mese i componenti dei- snvaseSmpfplafndtpcazAn(fcsznncplolcgguggzsctlsrpfdctdclvcfilrdSgcpdgSats«slgtnrpdcsdla sua unità sono stati segna-!»lafi di passaggio a Mantova I frncr, ™„nt?ifn i =tatr, scon un covoglio, che è stato successivamente avviato in Germania... colà egli deve pertanto trovarsi internato...». « L'ultima lettera di mio marito risale al 20 di agosto... si trovava in Grecia al momento della capitolazione badogliana e non vi è pertanto dubbio che anch'egli sia stato trasferito in un campo di internamento in Germania... Cara Voce della Patria, aiutaci tu! Quante lettere di questo tenoie sono arrivate e continuano ancora quotidianamente ad arrivare dall'Italia! E' facile comprendere come dopo quasi cinque mesi di vana attesa anche i cuori più amorosamente fiduciosi non reggano più. Ma è veramente il caso di abbandonarsi allo scoramento e di considerare come definitivamente confermata Vj più straziante eventualità? A tante madri, a tante^ spose tormentate da questa \rudele incertezza, credo ancora di poter fondatamente dire una parola di speranza. Il silenzio, o meglio la mancanza di notizie, da pane dei congiunti presunti internati, ha un valore puramente negativo, e, fino a prova contraria, non può pertanto legittimare alcuna conclusione catastrofica. I motivi del silenzio I motivi di questo persistente mancanza di notizie possono essere molteplici, a cominciare da uno molto semplice che di solito le famiglie credono di poter aprioristicamente escludere, cioè che l'internato non si è ancora preso la briga di scrivere... (Attravèrso la rubrica « Ricerche » pubblicata dalla Voce della Patria mT è stato ad es. possibile stabilire con ceitezza la presenza in campi di internamento situati vicino a Berlino di militari italiani, che fino ai primi di gennaio, secondo quanto ho potuto personalmente constatare, non si erano ancora preoccupati di scrivere a casa, immaginandosi alcuni che le autorità tedesche avrebbero, chissà, pensato esse a farlo... nitri che non ne valesse la pena, dato che. in base all'idea che si erano fatti dell' andamento della guerra, i tre quarti dell'Italie, e tra essi la loro regione, dovevano già trovarsi in mano degli anglo-americani...) In altri casi bisogna invece prendere in considerazione l'i potesì (confermata praticamente in diverse occasioni) di un fatale succedersi di coincidenze disgraziate, che hanno provocato la perdita della corrispondenza inviata dall'internato: anale ad es. la distruzione ai convogli postali per causa di bombardamenti aersi. Per quanto riguarda poi i militari che si trovavano in Grecia, come pure ih gcneiale in tutta la zona balcanica, è risaputo che il rastrellamento è \stato portato a termine in ei'jocu recente, per modo che si sono visti arrivare in Gei mania dalla Balcania diversi convogli eli nostri internati ancora ai primi di questo mese (questo vale in particolare per gli elementi presi nelle isole di Samo e di Lero, di cui i germanici si sono impossessati poco più di un mese e mezzo fa appena). In questi casi le prime cartoline-annuncio con la sola firma e, a stampa, la formula-tipo « mi trovo internato in Germania — sto bene di salute — attendete mie altre notizie col nuovo indirizzo prima di scrìvermi » cominciano soltanto ora ad arrivare a destinazione. Con l'organizzazione del nuovo Servizio di Assistenza creato presso la nostra Ambasciata a Berlino (N.d.f. su questo argomento facciamo seguire un comunicato dettagliato in uno dei nostri prossimi numeri) e l'istituzione di uno schedario nominativo di tutti i nostri inter-. nati in Germania, le famiglie che ancora attendono notizie possono stare sicure che la loro incertezza non potrà ormai più durare molto a lungo. I casi di errore Sempre sulla questione del collegamento tra le famiglie e gli internati, si può aggiungere che moltissimi di q- esti ultimi, come risulta dalle voglio delle lettere che pervengono giornalmente alla redazione della Voce della Patria, si lamentano di non aver ancora potuto avere alcuna notizia da casa. In questo caso la ragione va ricercata quasi sempre nel fatto di una errata stesura degli indirizzi da parte dei mittenti. Il caso più frequente è dovuto ad'un madornale equivoco in cui sono caduti i famigliari di molti internati nel copiare l'indirizzo dei loro cari dalle ormai note cartoline-tipo a dicitura bilingue tedesca e francese. Invece di copiare il nome del campo di internamento qua e figura in testa allo scritto dell'internato (tale nome è generalmente Segnato accanto alla data, con la qualifica di Stammlager o Stalag, che significa per l'appunto campo di concentramento, seguito dalla precisazione del nmmero d'ordine e eventualmente della sigla del campo, come ad es. Stalag M 307) ci si è limitati a rilevare sul verso della cartolina le parole Siehe RUckseite, significanti in tedesco « vedi dall'altra parte », e si sono trascritte quelle come la località di destinazione, aggiungendovi tra parentesi tanto di « Deutschland-Gerviania »... Che degli scritti indirizzati in questa guisa non possano purtroppo arrivare a destinazione, è cosa più che comprensibile. Si può deplotare che ì tedeschi non abbiano potuto subito porre a disposizione dei nostri internati de< formulari in lingua italia- !»*• s.e non che, a loro giusti I frazione, si deve tener pre sente che l'impiego di cartoline , e o e o o a a è mpiego i in tedesco e in francese è stato provocato dal lodevole intento di non procrastinare l'invio alle famiglie di un primo cenno di vita da parte degli internati; mentre è evidente che i tedeschi stessi, malgrado il loro noto spirito di previdenza che li induce a preparare in anticipo ogni sorta di formulari e di schemi, non potevano umanamente immaginare di dover un giorno distribuire delle cartoline-tipo per prigionieri a molteicentinaia di migliaia di soldati italiani... Su questo stesso argomento si potrebbe se mai fare quest'altro riìievo: come mai tante signorinette nostre di buona famiglia, addottrinatìssime in lingue straniere, il cui specifico sapere sembra si manifesti semplicemente col correre dietro con la mente a Robert Taylor, oppure al famoso campione di sci del Guf, il quale dopo avsr tagliato ai tempi d'oro tanti traguardi in Patria e all'estero, ha finito al momento buo7io per tagliare la corda in Svizzera piantando in asso gli uomini affidati al suo ^ comando, come mai queste care borghesuccie non hanno ancora capito che è giunto il momento per tutti di mettere in pratica i dettami di un nuovo ordinamento dei rapporti sociaZt, e non si mettono a\itisitare le case della gente del popolo, facendo a tante povere mudVi, spose e sorelle che non sanno scrivere a dovere, la carità di un po' dèlia loro scienza, laffinchè le leiiere e i pacchi agli internati, prepaaati con l'indirizzo giusto, arrivino a destinazione...?). Guido Tonella

Persone citate: Cara Voce, Robert Taylor