Perchè è necessario fare le prenotazioni

Perchè è necessario fare le prenotazioni CRONACA CITTADINA Perchè è necessario fare le prenotazioni Una disposizione ministeriale a grandi caratteri effissa negli uffici annonari di via San Francesco da Paola, ammonisce: « Chi dimentica di prenotarsi nel tempo stabilito, perde il diritto aJla i-anione per tutto il mese s>. 1 E', la di?posizione, in vigore dal settembre 1942: e gli intenti sono chiari, evitare disordine nelle prenotazioni cui seguirebbe disordine nella distribuzione dei generi tesserati. Parve tuttavia opportuno temperare la rigidità della norma, e prender in considerazione casi particolari, di chi si sia trovato nella impossibilità di pilotarsi tempestivamente. E tu stabilito che un rosso timbro applicato dagli uffici annonari ai tagliandi avrebbe riconosciuto il diritto a ritirare le derrate presso gli « spacci autorizzati » non regolati sulle prenotazioni ma su un carico fisso. Questi « spacci autorizzati » entrarono tosto nella simpatia della gente; furono trovati comedi, per più di un motivo. E gli « smemorati >, gli « impossibilitati » crebbero a dismisura; da un iniziale cinque per cento si sali al dieci, e poi al venti ed infino al venticinque per cento della popolazione. Un freno a quello che stava diventando un abuso, fu nece'sario. Gli «spacci autorizzati » non potevano infatti esser mutati nella loro costituzione nè esser sottratti agli scopi per cui erano creati. Dovevano servire nei casi d'eccezione: scldati in licenza, persone trasferite d'improvviso e imili; non potevano farsi, come era la minaccia, succedanei dei negozi normali. I cui titolari accadde poi che fecero ressa per aver la propria bottega riconosciuta per «autorizzato»; e c'era il suo perchè. Agli « autorizzati » è stanziato un carico fisso mensile di derrate, al di fuori di ogni corrispondenza alle prenotazioni. Quel carico fisso — seguendo la china, si sarebbero poi immobilizzate grandi quantità di derrate — faceva gola: in fondo, qualche cosa sarebbe pur rimasto pel contentino alla propria clientela. Duro giro di vite; marcia all'indietro, e la comparsa del cartello ammonitore surriportato. Con una mitigazione scelta a mezza via. Lo « spaccio autorizzato » non avrebbe servito all'occasionale cliente i generi spettantigli per l'intero mese; ma solamente quelli per una quindicina, la seconda del mese. Anche per evitare quell' immobilizzazione di forti quantità di viveri cui s'è fatto cenno. Poi sopravvennero circostanze eccezionali: i bombardamenti. De prenotazioni normali furono ostacolate da molti ed intuitivi fattori. E il rosso timbro dell'Annona tornò a moltiplicarsi. Si giunse a questo: quasi metà della popolazione si riforniva attraverso il timbro ro*so e non attraverso la prenotazione. Ognuno vede, adunque, da questi accenni, quanto una diligente prenotazione, a tempo debito, sia necessaria al buon andamento dei rifornimenti; e in fin dei conti, quanto disordine importi per la comunità il preferire l'eccezione, in dispregio della regola. Chi si lagna che. avendo « saltato s> la prenotazione, riceve dallo « spaccio autorizzato » la metà della razione, che gli verrebbe dall' abituale fornitore e protesta l'ingiustizia, calcoli innanzi tutto, con un bell'esame di coscienza, per quanta parte il malanno gli è venuto dalla propria negligenza e quanta dalla cosidetta « forza maggiore»; sopporti, pel bene comune, una volta tanto, l'eccezionale restrizione; e proponga d'esser puntale per l'avvenire.