Lettere dall'Urbe

Lettere dall'Urbe Lettere dall'Urbe La Guardia Palatina portata a 2300 soldati - Le perdite artistiche di Minturno e i candelieri della sinagoga di Mantova Sei soli giapponesi a Roma ROMA, gennaio. CA. C). — Come è noto, gli effetf!v. della Guardia Palatina sono stati portati a 2300 soldati, oltre gli ufficiali ed i sottufficiali, ed i magazzini vestiario del Preposto alle Armi vaticane hanno, avuto il loro daffare per vestire tutte queste reclute alle quali è stata mantenuta la ricca nobile tenuta delle Guardie Palatine d'onore con i caratteristici chepì. Interessante è, pòi, notare che è stato adeguato all'importanza di questa truppa e ad ogni possibile esigenza l'armamento che non comprende Eiù soltanto i fucili e le sciaole, ma anche aliquote di perfette è modernissime armi automatiche e persino leggeri calibri di artiglieria. Inoltre, in seno al Corpo è stato formato un autoreparto veloce ed una sezione «comunicazioni». Gli ufficiali sono stati prescelti con meticolosa attenzione, come pure le reclute, avendo cura di escluderne in via assoluta ogni elemento non del tutto ligio a idee d'ordine e di stretta ortodossia religiosa. Insomma, la Guardia Palatina non è più una semplice truppa da parata da convocare una volta tanto per schierarla al passaggio del Pontefice: in questi giorni i suol corpi di guardia han preso possesso, diremo cosi, strategico di Aitti gli edifici di sovranità vaticana sparsi per Roma, a cominciare dalla "Basilica Lateranense ed annessi '< palazzi; un servizio severissimo. I turni delle « gran guardie » sono d'una settimana. A conti fatti, per questi presidi e per i servizi di sicurezza vaticana sarebbero bastati 800 uomini. Gli altri millecinquecento evidentemente, si è voluto tenerli pronti per qualunque eventualità ed anche in appoggio alla Guardia Svizzera, alla'Gendarmeria ed alla Guardia Nobile che sono di saldo presidio al Vaticano. * * La distruzione di Minturno ha provocato gravi perdite al patrimonio artistico nazionale con i danni gravissimi subiti dalle chiese dell'Annunziata e di San Pietro. Nell'abside della prima erano tuttora ben conservati affreschi trecenteschi e quattrocenteschi e nella cappella del Sacramento della seconda non .ha potuto esser salvato un prezioso dipinto di Andrea da Salerno. Però reparti cbsiddetti « di salvezza » tedeschi ed agenti italiani hanno potuto porre in salvo tempestivamente notevole parte delle importanti raccolte ordinate a cura del compianto Ministro di Stato Fedele nella cosiddetta Torre di Pandolfo, limitrofa all'agro di Minturno: sotto le cannonate, molte casse sono state riempite con intelligente discernimento e, sottratte allo scempio, sono state trasportate a Frosinone, di dove, a cura della Sovraintendenza ai Monumenti, sono state inoltrate in sicuro luogo. * * Con sua provvida iniziativa, il Capo della Polizia, Ecc. Tamburini, ha svolto pressante e pratica azione di tutela del patrimonio artistico nazionale, richiamando l'attenzione dei Questori a specifiche misure protettive e preventive, nonché provvedendo a severe repressioni ogni volta che se ne verificasse la necessità. A cura degli organi di polizia, sono ' stati disposti pattugliamenti attorno ai luoghi dove esistono raccolte artistiche ed indagini sono condotte ogni volta che si abbia il sospetto di tentativi di trafugamento e di alienazione abusiva di opere d'arte anche minori. Accorte inchieste sono con-< dotte anche, nei mercati stranieri per apparare le provenienze di opere d'arte italiane affluite in questi ultimi tempi: e gli italiani che si fossero resi autori o comunque complici di questa infame depauperazione del nostro patrimonio artistico saranno implacabilmente perseguiti e puniti. Comunque possiamo dare la confortevole notizia che le inchieste hanno potuto constatare che le opere d'arte italiane contrabbandate sono poca cosa quantitativamente e, quel che più conta, qualitativamente. * * Anche per la preservazione e la salvezza del prezioso patrimonio archivistico delle sinagoghe e delle comunità ebraiehe italiane è stata richiamata l'attenzione degli organi di polizia. Si farà di tutto, insomma, perchè non vada dispersa, o, peggio, distrutta un'importante riserva di fonti storiche interessanti molti secoli. Quanto alle opere d'arte, nelle sinagoghe italiane non ne esistevano di veramente importanti. Talune sono state alienate dagli stessi rabbini e può essere curioso notare, ad esempio, che i monumentali candelabri rituali della sinagoga di Mantova sono stati venduti al Rettore della Chiesa delle Grazie. Giova ricordare in quest'occasione che nella sinagoga di Mantova esistevano gli atti di famiglia di uno dei più celebri uomini di Stato inglesi: il famoso Disraeli. * * La colonia giapponese di Roma si è ridotta in questi giorni a sei unità: senza comprendervi la ristretta Ambasciata presso il Santo Padre, che ha già preso possesso dei locali riservatile nella cinta dello Stato del Vaticano. Bisogna risalire al secolo decimottavo per trovare così pochi giapponesi a Roma.

Persone citate: Disraeli, La Guardia