Dalla propaganda Obiezioni a Maner Lualdi

Dalla propaganda Obiezioni a Maner Lualdi Dalla propaganda Obiezioni a Maner Lualdi ualdiI^AèP«df'accorcfòÌm Sto conle opinioni espresse da Lual di » su La Stampa del 25 scor v*. * «v* — "'l-v.~~ SO sotto il titolo « Della propa- ganda»; ed espone le sueobiezioni in una lettera.che ben volentieri pubblichiamo nelle sue parti più Significa- tive, sempre lieti di poter dare la parola ai nostri lettori. Scrive la prof. Tola: Lualdi afferma «che è inutile, anzi dannoso andare contro i gusti, diversissimi o a volte inconciliabili della massa, che è inutile dare Wagner a chi vuole Bixio... che è in'itile pretendere di far leggere Gt.ubhe a chi piange sui volumi di Carolina Inver■ izio ». Però nou è che la massa preferisca il brutto al hello, ciò che non è arte a ciò che n arte, ma 6|>esso non sa distinguere fra ciò che ha e ciò che non ha valore artistico. Infatti a molti piacciono le canzonette volgari, ma anche la buona musica, ascoltano tanto Gigli quanto Babagliati, Bixio come Verdi o Puccini, leggono tanto Carolina Invernizio quanto altri romanzi semplici, ma scritti da autori assai migliori. Ora. come ad un bambino non si fa studiare la « Commedia * ma neppure gli si devono far leggere versi di nessun valore e al contrario eli si mettono sott'occhio facili poesie scritte da buoni au tori » taJvolt* anche dai nostri m grandi, e lh) com€ in una, antologia può trovar posto tanto il « Grillo » del Prato, quanto un canto di Danto, così deve essere fatto nei programmi radio: alternare cose semplici e complesse, facili e cVfJicili. ma sempre scelte e deg.WliJjì essere ascoltate. QuantcV%rwit-mi sincopati, a mio parere sono da sopprimere non in quanto siano d'imitazione straniera, ma perchè nella maggior parte sono brutti e indegni di essere inclusi nei programmi di una radio « nazionn'e », ila bisognerebbe fare senza diro e per gradi, come del resto vorrebbe anche il Lualdi. Mi pare che in ogni discussioni! stille trasmissioni radio si dovrebbe tener presente lo scopo che non può essere che questo: educare, dilettando. Ecco, secondo me, il buon sensi suggerisco di variare i programmi radio in modo che tutti i generi siano rappresentati e tutti i gusti accontentati, ma non di mescolare il brutto al bello, il degno all'indegno. E non è necessario vietare la- produzione delle oleografie di cattivo gusto, ma è necessario vietare che le oleorrafie vengano esposte nei Musei, se no la massa le crederebbe anch'esse degne di a mini razione e al livello di mani¬ festazioni d'arte, Ccw tei ero-' grammi radio ei potranno alternare canzonette di buon gusto e concerti di musica classica, poesie popolari c canti di Dante; e le mugiche e le canzoni indegne, chi HI . I. ■ . ' 11 i e IV Utilizili IM'UV-Hf. un ha voglia di scriverle e di cantar le, faccia pure, ma non abbia poi la soddisfazione di sentirle tra- insogni smesse e ritrasmesse La prof. Tola continua con altre osservazioni che volentieri riporteremmo, se lo spazio lo consentisse. Non vogliamo però tacere una sua acuta osservazione in merito all'im portanza dei referendum in. detti dalla radio, e con i quali tanti programmi trovano la loro almeno apparente giustificazione. ... Credo siano in linea di massima gli sfaccendati a scrivere affinchè venga trasmesso questo o quel pezzo di musica e gli sfaccendati non rappresentano la ma-ssa, ma anzi una netta minoranza. La nostra lettrice cosi conclude: Tutto un fremito di rinnovamento agita la nostra giovane Repubblica e la radio della Repubblica si è già messa in linea sotto molti aspetti; ci auguriamo dunque che si rinnovi anche nei programmi musicali. Quanto potrebbe cooperare la musica al risveglio dell'amor patrio! E non c'6 bisogno per ciò di trasmettere soltanto canzoni di guerra. Verdi