Ventunanni di eroismo
Ventunanni di eroismo LA GUARDIA DELLA RIVOLUZIONE Ventunanni di eroismo Ricorre oggi il ventunesimo annuale della Milizia. Or è un anno, il ventesimo annuale era stato celebrato con le armi inpugno, di fronte al nemico; il sangue — generoso e forte — si versava a fiotti per la difesa della Patria. Oggi, dopo la dolorosa parentesi, le armi sono state già riprese; e l'impulso più vivo è di tornare sui campi di battaglia, dei quali è rimasta nel cuore di quei veri soldati una accorata nostalgia. Scaturita dalla Rivoluzione, la Milizia ha sùbito trovato nello spirito volontaristico del popolo italiano la swa forza. Alle primissime avanguardie di Legionari caduti sulle piazze e nelle vie per la realizzazione del programma rivoluzionario, ben presto si sono aggiunti i primi Caduti delle legioni libiche. La gloriosa storia dell'eroismo legionario ha inizio a Beni Ulid, El Regina, El Zuetina, Sotel Sas. Poi la Milizia — organizzati i suoi quadri, perfezionata la sua struttura, allargata la sua sfera d'azione con le Milizie 'speciali — ha accolto in sè, con le prime leve fasciste, i giovani delle nuove generazioni, li ha schierati a lato dei veterani. La campagna italoetiopiCa conferma la sua maturità militare. Le Camicie nere nella conquista dell'Impero hanno una parte di prim'ordine, combattendo a franco delle altre forze armate; e le tappe di un tale glorioso cammino hanno dei 'nomi di epopea, che suscitano commossa ammirazione ovunque il valore militare non sia parola vana: Passo Uarieu, Amba Aradam, Uork Amba, Sciaù, Les Addas. Gloria non minore la Milizia sa cogliere in Spagna in una guerra che, per essere combat, tuta contro il bolscevismo, tradizionale nemico, è quant'altra mai aderente allo spirito originario della Milizia. L'epopea ha nuove pagine di gloria ineguagliabile: Malaga, Guadalajara, Bilbao, Santander, Tortosa, Levante,- Barcellona, Madrid fiammeggiano di sangue nostro, sangue eroico e vittorioso. Si giunge intanto alla guerra attuale. Qui non è più possibile fare nomi e citare episodi, tanto essi sonò numerosi. A Mentane la Milizia già combatte e vince. Eccola coprirsi di gloria a Bardia, a Tobruk, a Cheren, a Gondar; e a Stalino, Vorescilonka, Marne*. Tschertkowa. Il generale Galbiati, or è un anno, in una relazione al Duce poteva così a buon diritto affermare: « Sul fronte occidentale ed in Albania, nella Balcania e in Russia, nell'Africa orientale e in Libia, sulle impervie giogaie alpine e sui tormentati gelidi bastioni albanesi, sulle sterminate ossessionanti pianure russe e sulle sabbie dei deserti africani, ovunque presente, ovunque estremamente decisa, ovunque superbamente aggressiva, la Milizia ha riconfermato, anche quando la fortuna delle armi non è stata a noi favorevole, la sua forza, fatta soprattutto d'incrollabile fede tnrVoi, Duce, e nei destini della nostra Patria». Oggi nuovi compiti impegnano la Milizia, inquadrata nella Guardia nazionale repubblicana essa è chiamata ad assicurare l'ordine pubblico ed a tutelare il prestigio dello Stato, n compito non è dei più facili nè dei più grati, poiché l'oro e l'intrigo nemici tentano di impedire la generosa ripresa del popolo italiano, e con attentati e gesti terroristici contrastano il ristabilirsi dell'ordine, della concordia, della serena operosità. Ma la Milizia è pronta a versare il suo generoso sangue anche per le vie e per le piazze d'Italia, se occorre, pur di rifare grande la Patria. E il compito, che le è affidato, è assolto ancora una volta in modo esemplare. Ma quel che tutti i Militi vogliono e aspettano con la più ansiosa trepidazione è la lotta, in campo aperto, di fronte al nemico. La Milizia è sempre stata, e vuole ancora essere, soprattutto, uno strumento di guerra contro i nemici esterni, una forza militare a nessun'altra seconda nell'ardimento e nella tenacia. Alimentata dall'offerta spontanea e magnanima di umile gente, contadini, operai, artigiani, piccoli impiegati, essa vuole offrire altre prove delle virtù guerriere del popolo italiano. Vuole, dopo il tradimento e la vergogna, insegnare con l'esempio ai giovani ad essere degni dei Caduti; vuole insomma — e sente di averne il diritto e il dovere — riconsacrare le tradizioni di fede e di eroismo delle Camicie nere.
Persone citate: Duce, Galbiati, La Guardia, Malaga
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