"Abbiamo ricominciato " di Concetto Pettinato

"Abbiamo ricominciato " Dopo le parole del Duce "Abbiamo ricominciato " Il discorso del Duce ai capi del rinascente esercito italiano echeggia attraverso P Italia in un momento quanto mai patetico della nostra storia. Dal compimento dell'Unità è la prima volta che un esercito straniero minaccia Roma. Ma, fatto non meno anormale e doloroso, è anche la prima volta, dopo Mentana, che un esercito straniero la difende. In una congiuntura come questa, è provvidenziale che la voce di Mussolini si sia levata a far sentire agli Italiani le parole necessarie. Tra queste parole, due più delle altre dovrebbero scendere al cuore di ognuno: « Abbiamo ricominciato ». Vorremmo che la Patria intera le meditasse è se le incidesse nell'anima. Abbiamo ricominciato! Vale a dire, ci siamo accinti alla fatica erculea di crear tutto daccapo: esercito e governo, amministrazione e ordine pubblico, alleanze e politica, onore e fiducia. Vent'anni di lavoro furono distrutti in un sol punto: ma ci siamo rimessi all'opera e con Ja lena di prima. Noi Italiani non siamo nuovi a questi'supplizi. L'Italia è stata fatta a pezzi cento volte e cento volte si è ricomposta in un corpo vitale. Abbiamo avuto invasioni, rivoluzioni, anarchia, terremoti, eruzioni vulcaniche; i Goti e i Longobardi, i Franchi e i Saraceni, i Valois e gli Absburgo, Pompei e Casamicciola, Adua e Caporetto. Tutti i castighi divini ed umani sono piombati sul nostro capo, come su quello di un nuovo Giobbe. Ma non ci siamo mai perduti d'animo, e la sorte ce ne ha sempre ricomoensati. Non mettiamo in dubbio un istante che sarà così anche stavolta. Il discorso del Duce, il giuramento dei generali dell'esercito repubblicano, la sfilata dei reparti ad Alessandria, la commozione genuina manifestata dalla folla che vi assisteva, la petizione dei fascisti valdostani e canavesani, le lettere di consenso che di continuo pervengono al nostro giornale incoraggiandolo nel suo sforzo quotidiano per affiancare l'opera di resurrezione nazionale, lo zelo ♦♦♦« operoso e combattivo impadronitosi persin di legioni di donne ci convincono che siamo sulla buona strada. Certo, la fatica di questo ricostruire dopo aver veduto tutto crollare avrebbe di che far tremar le vene e i polsi a popoli anche meglio temprati del nostro: ma l'italiano, se è facile ad abbattersi, è anche pronto a risollevarsi. Mostreremo al mondo che nulla ci fa paura: nè il nemico esterno nè auello interno, nè l'invasore nè il ribelle, nè le bombe aeree nè la fame, nè l'aggressione nè l'insidia. Faremo, speriamo, con l'aiuto di Dio, ma sopra tutto col nostro proprio aiuto, vale a dire a forza di braccia e di cuore, un'Italia più bella e più grande di prima. E' un'opera, questa, alla quale tutti sono chiamati e tutti possono concorrere. Nell'ambito della Repubblica sociale c'è posto per chiunque senta italianamente. Ricordiamoci che siamo 45 milioni di fratelli, che i nostri interessi sono solidali e che nessuna idea saprebbe dividerci nel momento in cui la Patria ha bisogno d'averci uniti al suo fianco. Ma ricordiamo altresì che milioni di questi fratelli vivono oggi in un paese invaso da orde d'ogni colore e prove niehza e attendono da noi la salvezza, guardando alla rinascita di un esercito italiano come al primo raggio di sole spuntato sul loro orizzonte dopo l'8 settembre Se faremo tutti il nostro dovere, il giorno della loro liberazione non tarderà. Ma se per nostra mala sorte così non dovesse essere, teniamo almeno presente che ogni passo indietro delle linee di combattiménto significa per l'Italia nuovi chilometri di territorio frantumati, nuove città ra.se al suolo, nuovi campi devastati, nuove officine saltate in aria, nuovi miliardi perduti. Per evitare che la Patria sia a poco a poco ridotta un tragico mucchio di rovine non c'è che un mezzo: inchiodare ad ogni costo il fronte dov'è, scrivere a lettere di sangue sulla via Appia il motto dell'insuperabile: Nec plus ultra. Concetto Pettinato Motosilurante germanica In servizio di pattuglia nelle contrastate aeque del Canale della Manica

Persone citate: Duce, Giobbe, Goti, Mentana, Mussolini, Saraceni, Valois

Luoghi citati: Alessandria, Caporetto, Italia, Pompei, Roma