Fervide adunate a Casa Littoria

Fervide adunate a Casa Littoria ti Perchè l'Italia viva ogni sacrificio non conia „ Fervide adunate a Casa Littoria II Capo della Provincia proporrà ai Governo l'istituzione d'una fondazione a favore dei figli dei Caduti dalmati ed istriani La celebrazione dei Martiri Nella chiesa di San Filippo, ieri mattina alle in. ha avuto lito'/n una solenne, austera cerimonia religiosa in su fi ragio degli Italiani barbaramente assassinati, in Istria e In Dalmazia, dagli slavi comuni, sii. Erano presenti — con il Capo 'Iella provincia, il Commissario del Comune e il Commissario della Federazione del Fasci repubblicani — tutte le autorità civili, politiche, militari della provincia. Erano rappresentale anche le Forze Armale Germaniche. Quando la solenne Messa cantata e giunta al Vangelo, è comparso sul ' pulpiti) il. cappellano della Guardia nazionale repubblicana don Ve Amicls, che con commossa parola ha ricordato le vittime. Dopo la celebrazione religiosa, il Capo della Provincia, con le autorità, si è recato a Casa Littoria, ove erano riuniti numerosi operai dell'industria Iscritti al Partito lascista repubblicano e un tallo gruppo di donne fasciste. L'Eccellenza Zerbino, prendendo lo spunto dulia celebrazione appena avvenuta, ha esaltalo l'italianilà dell'Istria e della Dalmazia, che turano province romane; ha ricordato la sapiente opera politica per cui i soldati d'Italia poterono ritornare da vittoriosi in quelle terre; ha stigmatizzato 11 tradimento di generali felloni che lasciarono in balia del nemico quelle terre e gli italiani Ivi residenti, sul quali si. è poi scagliata la selvaggia tra dlslrutlrlcc del bolscevismo, affralì, lata dal nostri fratelli con stoici, sino e patriottismo degni delle più alle tradizioni Italiche. GII Italiani hanno gulnrìl oggi doppia ragione e duplice dovere d'esser vicini, con il cuore e con le opere, ai tigli e alle famiglie dei Dalmati, non già profughi ma ospiti d'-llc», altre province Italiane. « Dalmntae sanguinerà tiffie rum », suona l'ammonimento, « ves autem ausUìum » Il sangue hanno allerto l Dalmati; procurino gli Italiani di oflrire largamente il loro aiuto. Tale affettuosa assistenza potili concretarsi attraverso una sottoscrizione nazionale, che 'l'orino avrà l'orgoglio di iniziare e che In intera gente piemontese rassoderà. Il Capo della Provincia torinese. Infatti, patrocinerà presso il Governo l'istituzione di una fondazione a favore dei figli dei Caduti di Istria e Dalmazia, cerio che alla Iniziativa la nostra Città offrirà campo d'una rapida, grandiosa realizzazione. Donne fasciste e lavoratori Nel salone dei rapporti, a Casa Littoria, dopo la rievocazione dei Caduti d' Istria e di Dalma zia, gli operai che già vi erano convenuti, hanno tenuto l'annunciata riunione. Do|K> previ parole del Vice Commissario federale Ricci, che ha trattato alcuni argomenti d'attualità, il Commissario federale dottor Sclaro ha Indicato i compiti che in (jucste ore debbono assolvere gli orterai, fascisti e non fascisti, precisando l'aziono decisa, nella, intransigente ebo la Repubblica sociale intende svolgere nel campo del lavoro. Gli operai si sono quindi a lungo intrattenuti a oiscuterc vari problemi. Presieduto dal Capo della Provincia aveva avuto luogo nel pomeriggio di sabrfio, a Casa Littoria, il rapporta delle dame fasciste repubblicane. Al Commissario federale dott. So. laro che per primo ha parlato, è seguita la relazione della Fiduciaria del Gruppi femminili Albertina Platone. Lo slancio e 11 fervore, an. che combattivo, delle fasciste repubblicane, hanno trovato espressione viva nella sua relazione. E poi ancora «ielle vivaci interruzioni con cui esse hanno punteggiato, tra ripetuti, scroscianti ariplausi, il discorso del Capo dc-lla Provincia Discorso che iier le qua lità dell'oratore, per gli argomenti trattati, e lutine per essere rivolto a un uditorio cosi di eccezione fu ((uant'altro mai vibrante ed appassionato.- Il iiensiero ispiratore dell'adunata, pensiero sempre predente — oggi — nell'animo del migliori, così fu sintetizzato dal Capo della provincia: purché L'Italia viva, il nostro sacrificio non conta. Alla fine del rapporto sono stato nominate, per acclamazione, le gerarchie femminili del Partito, ed è stato Inviato al Duce il seguente telegramma : » Le /usciste repubblicane torinesi, clic hanno serbala intatta la fede netta Patria e nell'Idea, riconfermano a Voi. Duce, la loio ■leclsa e ferma volontà di servire Iji Causò con assoluta dedizione affinchè V Italia viva e nel suo nome immortale sia glorificalo nel secoli il sacrificio dei Caduti di tutte le guerre combattute per la sua unità e la sua Indipendenza ». Albertina Maria Platone, fi duciarla Gruppo femminile uscente; Renala Veiiicchi, fi duciaria entrante.

Persone citate: Duce, Maria Platone, Platone, Ricci, Zerbino

Luoghi citati: Dalmazia, Istria, Italia