Graziani e gli alti Comandanti giurano fedeltà alla Repubblica
Graziani e gli alti Comandanti giurano fedeltà alla Repubblica Il nuovo grido di battaglia; ITALIA! Graziani e gli alti Comandanti giurano fedeltà alla Repubblica // vibrante discórso del Maresciallo Sede del Governo, 31 genn. Nella sede del Ministero delle Forze Armate ha avuto- luogo sabato, -in forma solenne, la cerimonia del giuramento dei comandanti regionali dell'Esercito repubblicano, appositamente convocati dal Maresciallo Graziani. Con essi hanno giurato anche i loro Stati Maggiori. Erano presenti alla cerimonia anche l'Ecc. Ferrini, Sottosegretario alla Marina, l'Ecc. Botto, Sottosegretario all'Aeronautica, nonché una rappresentanza di ufficiali germanici con a capo il colonnello Eghert Rein. Per la vita e per la morte Nel salone, dove la funzione si è svolta, i convenuti si sono inquadrati agli ordini dell'Ecc. Gambara. Ai lati del tavolo, disposto per la firma, due ufficiali reggevano il tricolore. Quando l'Ecc. Graziani è entrato nel salone, tutti sono scattati sull'attenti e subito il Ministro delle Forze Armate, con voce vibrante, ha pronunciato il seguente discorso: « Camerati! Di fronte al conservatorismo plutocratico capitalista delle democrazie e al bolscevismo distruttore di ogni ordine, si erige purissima, da tre decenni circa, l'idea fascista per la soluzione del problema sociale che affatica da millenni l'umanità, per cui, senza tema di errore, si possono già definire, fin d'ora, le ultime due guerre, guerre sociali. «Intorno all'idea fascista, che trae origine da Roma, si orientavano già largamente, prima dell'attuale conflitto, nazioni e popoli di tutto il mondo. Non il tradimento e. la disonestà di uomini, che "ad essa e al suo Capo avevano giuratq fede, possono avere distrutto l'idea che oggi maggiormente rifulge nuovamente di purissima luce nella sorgente Repubblica Sociale Italiana che del Fascismo applica e realizza i postulati fondamentali. A questa idea, che dovrà dare domani alla Patria il suo definitivo assetto sociale e nazionale, noi oggi, camerati dell'esercito repubblicano, giuriamo religiosamente, con purezza dì intenti, sicura e diritta coscienza, assoluta fedeltà per la vita e per la morte. « Camerati! Iniziate con me, ad una sola voce, il nuovo grido di battaglia: Italia! ». Volontà di ricostruzione I presenti hanno risposto ad una sola voce: « Italia! ». Quindi, levando alto il braccio, il Maresciallo Graziani ha letto la formula del giuramento. Poi ha salutato e baciato il tricolore ed ha sottoscritto il suo atto di fede. Ha poi invitato gli ufficiali a giurare. Il generale Gambara, Capo di Stato Maggiore, ha raggiunto per primo il tavolo e ha letto nuovamente la formula: « Giuro di servire e difendere la Repubblica Sociale Italiana nelle sue istituzioni e nelle sue leggi, nel suo onore e nel suo territorio, in pace e in guerra, fino al sacrificio supremo. Lo giuro dinanzi a Dio e ai Caduti per l'unità, l'indipendenza e l'avvenire della Patria ». Dopo aver sottoscritto il giuramento, il generale ha baciato la bandiera. Sono seguiti, nell'ordine, i generali Mischi, Adami Rossi, Esposito, Diamanti, Magaldi, Piatti del Pozzo, Decià, Solinas, Giglio, Ricci, Princivalle, Iallà e quindi, via via, tutti gli altri ufficiali. Nella voce di tutti, nei gesti, nell'espressione del volto, nella luminosità dello sguardo, era insieme commozione e passione. Termiuata la cerimonia del giuramento, l'Ecc. Graziani ha rivolto ancora la parola agli ufficiali: « Ed ora, camerati — egli ha detto — con rinnovata fede, con tutto l'ardore, con tutta la volontà tenace di ricostruire rapidamente le Forze Armate, al vostro lavoro, con l'auspicio, con l'ardente desiderio che ci sia dato al più presto di tornare al combattimento e suggellare con il nostro sangue questo giuramento ».
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