Il messaggio di Hitler al suo popolo

Il messaggio di Hitler al suo popolo NELL'UNDICESIMO ANNUALE DEL NAZIONALSOCIALISMO Il messaggio di Hitler al suo popolo La vittoria non è solo una fede, ma la certezza -. Vi può essere un solo vincitore: o la Germania o la Russia sovietica - In qualsiasi modo si risolva pesto conflitto, la Gran Bretagna ha ormai perduto la sua importanza in Europa Berlino, 3J, gennaio. In occasione dell'XI annuale dell'avvento al potere del Nazionalsocialismo, il Fiihrer ha diretto dal suo Quartier Generale il seguente discorso al popolo germanico: « Nel quinto anno della grande guerra a nessuno ormai possono sembrare poco chiari l'origine e le cause e, quindi, il senso e lo scopo di questo conflitto mondiale. «Il tempo in cui si sarebbe potuto credere che si trattasse, anche in questa guerra, di uno dei soliti conflitti europei fomentati dalla Gran Bretagna per indebolire- il continente e ■mantenere l'equilibrio dello forze a vantaggio dell'Impero britannico è passato da molto. >»♦♦♦♦♦♦♦♦♦»♦♦♦♦♦♦♦» Chi dal 1936 continuava ad aizzare alla guerra, Londra, è ormai diventato, da battitore, battuto. I fantasmi di cui ha cercato servirsi, secondo l'antica tradizione inqlese, si sono impadroniti di lui e lo hanno reso schiavo. In qualsiasi modo questo conflitto si risolva, la Gran Bretagna ha ormai perduto completamente la sua importanza sul continente .europeo. Salvezza o rovina d'Europa « La questione che oggi si impone non è, se, dopo questa guerra, l'antico equilìbrio delle forze sarà mantenuto o stabilito, ma è la seguente: chi avrà alla fine la preponde¬ ranza in Europa, una famiglia dei popoli europei, op-pure il colosso bolscevico? Il primo caso potrà- verificarsi solamente se la Germania vincerà questa guerra che non è soltanto una lotta per la sua esistenza, ma per quella di tutta l'Europa. Nel secondo caso vincerebbe la Russia sovietica. «Le affermazioni di certi giornali inglesi, secondo le quali la Russia sovietica, dopo aver 'eventualmente vinto la Germania, non avrebbe più alcuna ragione di continuare ad avanzare in Europa e si occuperebbe esclusivamente dell'educazione, ossia dell'annientamento, del popolo tedesco significano che, immediatamente dopo l'attuale conflitto, la Gran Bretagna vorrebbe iniziare la lotta contro l'Unione sovietica. Nel caso di una vittoria del bolscevismo è poco probabile, però, che i resti dell'Europa vorranno continuale a combattere sotto il comando dell'Inghilterra contro il colosso europeo-asiatico dell'Unione sovietica che dominerebbe l'Europa, tanto più che le probabilità militari di quell'impresa possono essere considerati', vantaggiose soltanto da un perfetto idiota. Inoltre, ogni europeo sa che, in un caso simile, i piccoli resti temporaneamente sopravvissuti degli Stati dcll'Eurojìa occidentale avrebbero unicamente l'onore di versare il loro sangue nella lotta per il mantenimento del predominio inglese e per salvaguardare le vite inglesi, come oggi accade agli àustraliani, ai neo zelandesi, ai sud africani, ecc. C'è, quindi, una sola certezza in questa lotta: vi può essere un solo vincitore e questo sarà o la Germania o l'Unione sovietica. «La vittoria della Germania significa la salvezza dell'Europa e la vittoria dell'Unione sovietica significa la sua rovina. « Ciò è talmente chiaro che persino ogni inglese non completamente rimbambito lo dovrebbe comprendere. Se, viceversa, in Inghilterra, con ipocrisia perfettamente inglese, si finge di supporre che potrebbe anche essere altrimenti, ciò dipende solo dal fatto die ì responsabili della guerra a Londra non vedono alcun'àltra maniera possibile di uscire dalla situazione che essi ste.si hanno creato e. soprattutto, ]dal fatto che, anche per quan- \ te*[riguarda la politica interna, 111»/0 Pudroni e mentori ebrai- ™, hanno loro precluso ogni via Ia*.rtnmm. L «Per <rf' Stati Uniti e per Za Gmn Bretagna non e pm il ] rf. . a problemn se \dopo qu^ta (jaerLm< potranno \0 vorranno combattere il bol.scevismo, masi tratta soltanto ,del problema se potranno di fendersi dal bolscevismo nei loro stessi paesi ». L'esempio della Polonia Il Fiihrer ha proseguito rilevando che' ciò che l'intera Europa può praticamente atten lcjersi clallo promosse di soccor so britanniche è dimostrato nel ! modo più caratteristico dal- l'atteggiamento anglo-americano nei riguardi delia Polonia,della Finlandia, dei Paesi baltici e di tutta l'Europa sudorientale. « Con l'incosciente promessa di soccorso alla Polonia — ha detto Hitlier — questa è stata, a suo tempo, aizzata in guerra contro la Germania. Con la menzognera scusa di dover salvare altri Paesi dalla Germania, la Polonia è stata co¬ ^SJ^±jd^^ ^^J^Jl^r^t i donati e sacrificati. Essi dej vono essere abbandonati, non i perchè ogni singolo inqlese lo j vuole, ma perchè la Gran Brc ìtagna è incapace di impedire | questo sviluppo nel caso di una vittoria del bolscevismo. l( Ma non è tuifo, GH m(jlesl j ?lou son„ in „rado di /f(): va. jiere un'altra politica nei con /ronti della loro propria posi \zione inquinata di bolscevismo ! e tanto meno la possono met ! fere in pratica. Del resto, ogni ;stato che, come l'Inghilterra, sj è dato in preda al i/induismo, ] soccomberà, prima o poi, a \\juesta peste, suìvo riprendersi 1all'ultimo momento e allonla- ndrne con la violenza i germi dal suo corpo. «Il problema della salvezza degli Stati europei e, con questi, dell'Europa è un problema che verrà risolto dal popolo tedesco nazionalsocialista, dal suo esercito e dagli Stali suoi alleati. Ma, se il Reich. dovesse soccombere, nessun altro Stato in Europa potrebbe opporre un'efficace resistenza, a questa nuova calata degli unni E lo si sa unirne al Cremlino. Quindi, nei caso di una sua \vittoria, anche per misura pre [cauzionale per l'avvenire, la | sorte del popolo tedesco sareb j be la sua completa rovina, r/N traverso il bolscevismo. Anche '' giudaismo internazionale ha [ammesso che onesto era il suo 1 scopo. «Non ha alcuna importanza clic i rappresentanti giudi i di i questo ideale abbiano il loro i ! seggio in America o in Inghilterra, che vaghino nei vari Stati d'Europa oppino che risiedano nella loro centrale di Mosca. E' anche indifferente che uomini di stato europei n di fuori dell'Europa voglianoprendere in considerazione o no questo fatto, e, infine, non ha alcuna importanza che in uno o nell'altro paese si ere-

Persone citate: Hitler