Perchè Mosca ha detto no anche a Cordell Hull
Perchè Mosca ha detto no anche a Cordell Hull Eden fa l'altalena fra russi e polacchi Perchè Mosca ha detto no anche a Cordell Hull Stoccolma, 27 gennaio. Le ambigue dichiarazioni di Eden al Comuni ed il rifiuto di Mosca alla proposta di media- zione avanzata da Cordell Hull costituiscono oggi il tema dille discussioni e degli argomenti sul conflitto russo-polacco. Non pochi commentatori osservano che l'affermazione del Ministro degli Esteri secondo la quale « il governo britannico non ha mai sostenuto il punto di vista dell'intangibilità della struttura del vari Paesi, ma che, d'altra parte, la Gran Bretagna non ha l'intenzione di riconoscere cambiamenti territoriali effettuati durante la guerra, a meno che essi non siano basati sul reciproco consenso delle parti in causa » e secondo cui « è tacito il fatto che il governo britannico continuerà ad aderire ai principi; esposti nella Carta Atlantica » costituisce un capolavoro d'ipocrisia. Con le sue parole, infatti, Eden ha voluto cercare di non dar noia a Mosca e, nel contempo, di non gettar a mare definitivamente il governo di Mikolaizik. La dichiarazione, pertanto, può essere interpretata nei modi più opposti, anche nella sua sostanza essa non vuol dire nulla di nulla. Forse è per questo che opinioni diametralmente opposte sono espresse dal Daily Wor- • ker, giornale comunista di Londra, e da una «risoluzione* \ del Comitato esecutivo del i Partito laburista Dice il giornale comunista: « Le tenebre continuano a persistere intorno alla questione per la quale il governo britannico si è lasciato condurre dagli emigrati polacchi in una situazione che può far credere che britannici ed americani sostengano la politica dei polacchi di Londra. « Per il governo britannico non avrebbero dovuto esservi dubbi circa il contegno dei sovietici nei confronti dei tentativi di mediazione stranieri. Nello stesso tempo, esso avrebve dovuto sapere che 1 sovietici non considerano la commissione esiliata polacca di Londra come la vera rappresentante del popolo polacco. A parte ciò, sia negli ambienti politici inglesi, che in quelli americani, non si crede che il governo esiliato polacco possa vivere ancora a lungo ». Dice la dichiarazione laburista: t « Una Polonia indipendente è di grandissima importanza per l'Europa del dopo guerra. Le differenze di opinioni sorte fra l'Unione Sovietica e la Polonia devono, quindi, considerarsi cor. gravi apprensioni. Il Comitato esecutivo del Partito laburista britannico esprime, pertanto, la speranza che l'Inghilterra e gli Stati Uniti continueranno i loro buoni uffici per un amichevole componimento della disputa in questione e per la ripresa delle relazioni diplomatiche fra il Governo della Repubblica sovietica e quello polacco emigrato a Londra ». Dopo questo, l'on. Kenneth Pickthorn che ha rivolto a Eden le interpellanze al Comuni « per giungere finalmente a chiarire la faccenda », può essere soddisfatto. Tutto è chiarito! lu'United Press riferisce, intanto, che, secondo quanto pubblica il Daily Telegraph, Molotov, in un recente colloquio con l'ambasciatore degli Stati Uniti, Harriman, ha dichiarato che il Governo sovietico è disposto a trattare coi polacchi, solo quando siano soddisfatte due condizioni: 1) Il governo esiliato polacco deve riconoscere la « linea Curzon » come base per le trattative riguardanti la delimitazione dei confini; 2) Deve essere operato un rimaneggiamento nel governo stesso, nel senso di includervi elementi di sentimenti amichevoli verso i sovieti. Harriman non sarebbe stato in grado di fornire assicurazioni al riguardo ed allora il Governo sovietico avrebbe risposto a Cordell Hull che i tempi non sono ancora maturi per fa composizione della vertenza russo-polacca. Anche qui siamo sempre nelle « tenebre » del Daily Worker. Una cosa sola, però, ci pare chiarissima: che la Russia farà, se le armate tedesche glielo permetteranno, quel che vorrà della Polonia.
Persone citate: Cordell Hull, Curzon, Harriman, Kenneth Pickthorn, Molotov
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