I "datori di sangue,,
I "datori di sangue,, CRONACA CITTADINA I "datori di sangue,, imcà chirurgica dell'Ospedale Novecentocinquanta trasfusioni operate nel 1943 — L'annuale riunione dei volontari presieduta dal professore A. M. Dogliotti « La prima domenica di febbraio avrà luogo l'annuale riunione dei « datori di sangue » della nostra provincia; essi si aduneranno nella di i fica associazione che da quin dici anni opera in silenzio, nella nostra città; i cui volontari delle Molinette in corso 28 Ottobre 2, dove ha sede il Comitato direttivo ». Questo l'annuncio, di una esemplare semplicità, in armonia con i canoni della bene- non chiedono compenso mje loro prestazioni, nè pubblicità attento ai loro atti, ma conser vailo modestamente l'anonimo, di non altro paghi che di donare il proprio sangue generoso, di ridar vita a chi soffre, gravemente malato o ferito. Una volta all'anno soltanto i 1500 volontari escono dall'ombra, per radunarsi attorno al loro presidente il quale fa ! cendosi interprete dellanccraoi scenza dei beneficati che han! no attinto dal sangue dei do!n?t01? e salvezza e salute, |^5 dartetà e d'altruismo, da cui 1 son pervasi questi volontari 'nella grande maggioranza o;perai e impiegati (in mezzo |ad essi anche alcuni sacerdoti). affettuosa, di elogio e d'inouo ramento. Questa parola incuoratrice, la diceva in passato il compianto prof. Ottorino Uffreduzzi; la dirà quest'anno il suo successore alla cattedra di clinica chirurgica e alla presidenza dell'*: Associazione dei datori del sangue», il prof. A. M. Dogliotti. Come tutti gli enti, anche l'associazione, una volta l'anno, fa un suo bilancio, ed è un bilancio nel quale figurano cifre che documentano, rivelandolo, lo spirito di umana soli Ecco, adunque, alcuni dati tolti dall'attività dello scorso anno. Nel 1943 sono state operate 950 trasfusioni, buona parte delle quali in casi di assoluta urgenza, a beneficio di ! feriti in incursioni aeree. Ben 1204 litri e 800 grammi di sarr Igue dalle vene dei generosi |sono stati trasfusi in quelle jdi mala'ti e feriti. Tale quan titativo ci sembra grandioso; eppure è leggermente inferiore ! a quello che i « datori » hanjno dato nel precedente 1942. I Nel decentramento dei malati operati dagli ospedali torinesi o per misure prudenziali è da ricercare la ragione della lieve diminuzione constatata. Como è noto, i 1500 donatori torinesi (e 2360 sono gli iscritti all'Associazione) sono divisi in quattro gruppi, a seconda della composizione del loro sangue. Al primo appartengono gli « universali », quelli cioè che hanno la possibilità di trasfondere il vermiglio medicamento, indistintamente a, tutti, mentre quelli del 2°, del 3° e del 4° gruppo forniranno il sangue solamente a coloro che appartengono per qualità sanguigna al loro gruppo medesimo. Ordinariamente, quando si tratta di casi d'urgenza, quando cioè non vi è possibilità di fare un esame del sangue, sono « gli universali » ad esser tosto chiamati ed impiegati. Va detto, inoltre, che, permanentemente due « universali » fanno la guardia agli ospedali acciocché in caso di improvviso bisogno non manchi la possibilità della trasfusione. Ogni qualvolta la città è sottoposta, a una incursione nemica, subito, a gruppi, i « datori di sangue » si presentano agli ospedali e si mettono a disposizione dei medici, con una commovente sollecitudine che di molto precede il dovere. In compenso di tanta altamente umanitaria opera ai donatori operai vengono conteggiate le tre o quattro ore Idi lavoro ch'essi perdono ne- gii stabilimenti presso i qua|li sono occupati, si rifondono le piccole spese vive sostenute e al più si dà un sussidio fisso che mai non sorpassa le 30 lire al fine di aiutarli nell'acquisto di un qualche cibo supplementare di cui dopo ogni trasfusione, come ben è evidente, necessitano; sono auxmlementi di pasta e di zucchero accordati di volta in volta per la durata di non più di due settimane. I volontari — s'è detto — offrono gratuitamente il loro sangue, ma quando la trasfusione è fatta ad abbienti allora l'Associazione fa versare dal beneficato la tariffa, fissata in sede ministeriale, di lire 1,50 per centimetro cubo di sangue trasfuso. Le tenui somme, uni o o itamente al contributo che lo o ! Stato versa all'Associazione i I (anche quest'anno giunto al h-Associazione per il personale interessamento^del Capo della Provincia) e alle offerte di Enti o di persone benefiche provvedono alle non lievi spese di organizzazione, di controllo della salute fisica dei donatori ed al rimborso delle piccole spese vive, cui dianzi o . jse accennato. n i e Con vivissima simpatia sarà quindi da tutti i torinesi seguita la prossima riunione delle anonime schiere dei donatori. Le schiere anonime frammiste ai lavoratori nelle fabbriche e nelle officine, dalle quali in virtù di quel cerchiétto vermiglio recato all'occhiello, di quando in quando, qualcuno esce e risponde alla chiamata. Egli obbedisce alla missione di umana fratellanza che s'è imposta, lieto della sua offerta e del suo sacrificio, anche se nemmeno il suo volto, il suo nome il beneficato conoscerà: cavaliere d'un superiore ideale.
Persone citate: Dogliotti, Ottorino Uffreduzzi
Luoghi citati: Como
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