Della propaganda

Della propaganda DISCORSI PROFANI TRA AVIATORI Della propaganda A7 on sono questi nostri con- versari di storica in, importanza: nè vogliono avere pretesa o portata eccezionale. Discorsi profani: non si riferiscono a battaglie aeree, o al l'impiego, o agli aspetti della guerra'. Si ispirano alle più comuni leqgi del buon senso. Noi crediamo che, oggi, sarebbe necessario non ricadere negli eirori del passato, errori provocati, in molti casi, da una mancanza quasi totale di buon senso, e. inoltre, da una mancanza, negli uomini arbitri di situazioni assai delibate ed importanti, di spirito critico e, perfino, di senso d'umorismo. Anzitutto, in questo periodo di formidabile burrasca, e di annebbiamento cerebrale di molti, deve essere permesso di affermare e di scrivere la verità. Noi siamo certi che l'insistere in una propaganda ampollosa, retorica, fatta di titoli grossi, sorretta da squilli di trombe, catapultata da sonorità baritonali; una propaganda che abusa di frasi fatte, di intonazioni da scuola di recitazione, è, senzu dubbio, specie ogg i, cont rop r odii cent e. Specie oggi, ripetiamo, perchè è necessario tener presente che grande parte degli italiani è, vuole, si vanto d'essere, in sublime malafede. In tema di propaganda, la forma, il mezzo, la tempestività hanno valore essenziale. Noi non osiamo dar torto acoloro che ascoltando, per e- sempio, le nostre trasmtssioni radio provano tuttora piùnoia che diletto e dubitano del buon gusto degli oratoridesianati alla convinzione de- -.11 *• ! -..'„4„I„#*.- -T.-, ..\gli incerti: i pistolotti che si ascoltano, emessi nel tono più enfatico e solenne, riescono spesso a ridicolizzare la verità. Non è sufficiente polverizzare ì microfoni con toni violenti: è necessario esprimersi con naturalezza e, possibilmente, dire cose intelligenti. Sempre in tema radio i» questi giorni sono state emanate disposizioni per la soppressione dei ritmi sincopati. Purtroppo molta gente ha ancora un debole per queste pseudo-musiche, buone o cattive che siano. Evitiamo il pericolo ài accrescere la loro popolarità col sopprimerle d'un colpo e col farne delle vittime politiche. Una regola del buon senso universale suggerisce che è inutile, dannoso andare contro i gusti /diversissimi e, a volte, inconciliabili) della 7nassa, che è inutile dare Wagner a chi vuole Buio, che è inutile offrire un lieder dì Schubert a chi ama « La canzone del bosco», che c inutile prelenrdere dì far leggere Goethe a cfci piange sui volumi di Cuirolina Invemizio. . Perchè allora, in tema dì '.educazione di massa, potrebbe 'uscire un giorno un decreto legge che vieti la produzione ,,lr.U„ ..... fi., ~...tli~ delle oleografie raffiguranti Otello che strozzu Desdemonu, o episodi della Cavalleria rusticana, in quanto sono espressioni di pessimo gusto: o un altro decreto che impedisca ai cittadini di affollare i teatri ove trionfa Macario. Il buon senso suggerirebbe di propinare, attraverso la radio, Cherubini ma anche il famoso jazz, Gigli ma anche Habagliati; nei teatri Shakespeare ma anche le riviste di Nelli e Mangini e le pochades francesi. E' vero che dobbiamo sforzarci di elevare i gusti del pubblico, ma oggi siamo in guerra e nella necessità di attirare a noi il maggior numero di persone. Non è dunque nel nostro interesse linunziare ai mezzi di atti azione di cui disponiamo, quand'anche essi non siano dei più scelti. Le energie dei nuovi dirigenti della piopaganda, che conosciamo quali uomini d'ingegno e dì buon senso, animati dalle migliori intenzioni, dovrebbero, a nostro modesto avvisò, esser concentrate di preferenza su. questioni più essenziali. Evitare gli eccessi, contenere sempre la polemica (unilaterale in quanto la replica non esìste o quasi) in termini decenti, impedire, nel inodo più reciso e assoluto, lo sfogo personale. Non creare mai illusioni: troppe illusioni sono state avi dì-marnate.'negli anni passati e o e ti u, n i ri e s el n e di e i. e ii, o di ù Porre gli italiani di fronte al la realtà, sempre anche a co sto di dover enunciare le co se più sgradevoli. Evitare che i giornali si e sprimano tutti nello stesso modo, permettere la polemica, anzi favorirla. Non attenersi agli evviva di prammatica, non ■insistere sui giubili della folla, o sugli entusiasmi collettivi. Il senso della misura, e so¬ , ,.prattutto, della proporzione di fronte alle colossali vicendec/te oggi si svolgono nel mondo. Valutare in modo scrupoloso la forza del nemico; deprecare i bombardamenti aerei terroristici è santo, ma nel-lo stesso tempo è necessario no n dimenticare il numero delle squadriglie che solcano gli obiettivi. Quel numero è in- dice che illumina sulla atropo- tenza del nemico. Onesta. Onestà. Serenità digiudizw. Equilibrio. Solo a queste,condizioni la propagan-da diviene efficace, solo affa - mando coraggiosamente la «-rita, solo con la polemica 'ri/- fidata a uomini onesti e ih rono fede) molti errori ver- minio evitati, e In propagati-ita diverrà un arma intente dipersuasione. Maner Lualdi

Persone citate: Buio, Cherubini, Gigli, Goethe, Macario, Maner Lualdi, Mangini, Nelli, Schubert, Shakespeare