Nuove accese della "Tass,, agli Alleali
Nuove accese della "Tass,, agli Alleali Mosca continua nel suo misterioso gioco Nuove accese della "Tass,, agli Alleali A Londra, frattanto, si prepara il terreno ad una ritirata sulla questione russo-polacca Stoccolma, 24 gennaio. La stampa domenicale londinese, si dedica, più di quanto non abbiano fatto i giornali nei giorni scorsi, a commentare il conflitto polacco-sovietico e si schiera apertamente a fianco della tesi di Mosca. La maggior parte dei commentatori scrive che l'atteggiamento del governo esiliato polacco di Londra è poco saggio, mentre soltanto pochi — ì quali, però, non trascurano di menzionare indirettamente la stessa cosa — tentano di giustificare il modo d'agire di Mikolaizlk. L'Observer afferma, senz'altro, che le proposte sovietiche per definire la disputa delle frontiere sono « ragionevoli ». Tuttavia il giornale sottolinea che il modo brusco con il quale 1 sovietici hanno respinto la proposta polacca ha chiuso quella porta che Mikolaizlk « aveva aperto pieno di speranza » ed aggiunge che, date queste circostanze, sarebbe >; prematuro ed imprudente » fare qualunque profezia in proposito. Però, nonostante quest'ultima sua dichiarazione, il giornale, con una specie di capriola mentale, afferma I che la porta non è affatto chiusa e che vi sono ancora probabilità di addivenire ad un accordo. Il Time and Tide, a sua volta esprime la strabiliante opinione che « il passo polacco equivale ad un'approvazione della linea Curzon come base per le discussioni in proposito » e della stessa opinione è Spectator il quale aggiunge che « le proposte polacche debbono servire per un'amichevole soluzione della questione delle frontiere e di altri problemi ». Lo Statesman and Nation ricorda, quindi, l'origine della I UnVaCurzonTVóttoUneando che , questa linea non era stata . adottata venticinque anni fa perchè l'esercito polacco sf rut lava allora la debolezza di quello russo. Poiché questa li | nea è moralmente ed etnogra1 floamente- giusta, non vi è da essere sorpresi se ora il go- verno sovietico, dal momento che ne ha la possibilità, rivol|ge nuovamente la sua atten zione a questa vecchia linea di frontiera ». In definitiva, il giornale è dell'opinione che il governo polacco deve fare buon viso a cattiva sorte e prendere le cose con filosofia ed afferma che il primo ministro del governo polacco <: sembra essere un uomo ragionevole e capace di comprendere la realtà ». D'altra parte il giornale giustifica il governo sovietico che non riMcne di dover cooperare con uomini aventi tendenze antl- sovletiche, come, per esempio, il capo dello Stato Maggiore polacco, Sokolonikov. Pur tenendo conto del fatto che la stampa domenicale londinese ha, di solito, una maggiore indipendenza di opinioni che non quella degli altri giorni, legatissima agli Interessi ed agli indirizzi ministeriali, questo breve riassunto dei commenti offerti ieri mattina in lettura al popolo Inglese dimostra a sufficienza come il Governo stia preparandosi la ritirata sul terreno del conflitto russo-polacco. Evidentemente, la frustata della Tass sull'argomento, seguita dai « diversivi » della Pravda e di Guerra e classe operaia, ha fatto, come prevedevamo, i suoi effetti e Èden, dopo la lezione'ricevuta e dopo i rabbuffi che pare abbia avuto da Churchill e da altri colleghi di governo, fa rapidamente macchina indietro. Egli stesso, del resto, come vi dicevamo ier l'altro, è intervenuto presso Mikolaizik per invitare categoricamente il governo degli esiliati polacchi ad astenersi da qualsiasi presa di posizione sui confini orientali che possa ancora urtare i nervi del Cremlino. Il Ministro degli Esteri, inoltre, ha fatto divieto ai giornali polacchi che si stampano a Londra, di occuparsi ulteriomente della faccenda. L'impressione dominante nei circoli politici inglesi è, pertanto, che Churchill, avocando a sè la trattazione della faccenda, abbia imposto che più nessuno ne parli, per non vedersi rovinate in anticipo quelle poche possibilità di « salvare la faccia » che egli spera ancora di avere e di vedersi concesse dai russi. Di fronte a questo atteggiamento cosi acquiescente di Londra, Mosca non pare, però, intenzionata a mettersi su una via di minor ostilità verso gli alleati. Dopo gli atroci scherzi dei giorni scorsi giocati dalla stampa e dalla radio sovietiche agli anglo-americani, infatti, ecco oggi una nuova nota della Tass, nella quale, non sapendo più a quale altro pretesto attaccarsi per punzecchiarli, l'agenzia ufficiale bolscevica li accusa violentemente di non aver uvuto fiducia, nelle prime fasi della guerra, nell'esercito, nel morale e nell'organizzazion? economica ed industriale dell'U.R.S.S. La Tass cita parecchie testimonianze al suo asserto e, tra l'altro, ricorda un libro del giornalista americano Cassidy ed una dichiarazione del collaboratore, di Roosevelt, Stettinlus, in cui si afferma che Londra e Washington erano convinte del crollo russo entro un breve lasso di tempo e, per questo motivo, non hanno inviato subito alla Russia quegli aiuti che Stalin aveva chiesto. Ancora una volta, dunque, la manovra di Mosca è evidente: dimostrare al proprio popolo che con gli alleati c'è ben poco di comune.
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