Perchè la "Pravda,, ha lanciato le voci di trattative separate ?

Perchè la "Pravda,, ha lanciato le voci di trattative separate ? L'angoscioso interrogativo degli angio-americani Perchè la "Pravda,, ha lanciato le voci di trattative separate ? Stoccolma, 20 gennaio. Sulla clamorosa pubblicazione della Pravda per le « Voci dal Cairo» continua, in campo anglo-americano, a regnare la sorpresa e l'agitazione. Mentre da Londra si conferma che l'Incaricato d'Affari britannico a Mosca, Balfour, si è recato da Molotof per comunicargli la smentita ufficiale del Governo inglese alle voci di contatti per una pace separata fra von Ribbentrop e rappresentanti di Londra, da Washington si annuncia che l'argomento è stato trattato durante lunghe conversazioni fra Cordell Hull e Halifax e che Roosevelt ha dichiarato ai giornalisti che «non sa assolutamente nulla di che cosa questa faccenda voglia significare ». Pericoli alle viste Il conoscere che cosa significa il colpo della Pravda è precisamente il tormento degli anglo-americani che continuano a sgranare tutta una lunga serie di ipotesi sull'in-, credibile avvenimento. Purtroppo per gli umori di Londra e di Washington, i più, però, si orientano verso un'interpretazione quanto mai preoccupante: Mosca ha voluto screditare gli alleati presso il popolo russo, onde acquistare una totale libertà nel risolvere per conto proprio, cioè indipendentemente dagli alleati, problemi che, oggi come in avvenire, la possono interessare. Si tratta di un princif'o di cui basta l'enunciazione per dirne i pericoli che-in esso intravvedono gli anglo-americani. E' il Times stesso che avvalora quest'ipotesi in una corrispondenza da Washington in cui, tra l'altro, si dice: « La più grave interpretazione della pubblicazione si è che si tratta di un avvertimento alla Gran Bretagna ed agli Stati Uniti che, sino a che i sovietici non abbiano avuto mano libera nell'Europa occidentale, compresa la Polonia, il Cremlino non si considererà ulteriormente legato alla concezione di cooperazione generale decisa alla conferenza di Mosca ». Qualcuno avanza anche l'ipotesi che Mosca abbia voluto, addossando la responsabilità delle voci ai governi esiliati della Grecia e dell'exJugoslavia, mettere nei pasticci questi due governi fantasma, ma l'interpretazione trova pochi consensi, poiché si sa che il Cremlino non ha bisogno di mettere in situazione difficile due governi di cui quasi ignora l'esistenza. Altre preoccupazioni, intantanto, suscita a Londra un messaggio del corrispondente della Reuter da Mosca, Harold King, in cui si dice che, nè la Pravda, nè alcun altro giornale moscovita fa cenno alcuno della smentita inglese alla pubblicazione. Ciò avvalorerebbe l'opinione di coloro che sostengono che Stalin vuole mettere in cattiva luce gli alleuti presso l'opinione pubblica del suo paese. Impazienza del Cremlino Interessanti, intanto, sono i commenti die si apprendono da quella Spagna che, 'secondo la Pravda, avrebbe dovuto essere stata il teatro delle trattative di pace separata. « La notizia — dice un corrispondente — ha causato considerevole eccitazione fra i circoli politici spagnoli, perchè viene giudicata una prova che Mosca non è entusiasta dello sinìuppo degli avvenimenti. « Le trattative di Teheran si possono già considerare come del tempo che fu, si dice in qualche ambiente politico spagnolo, e, nel frattempo, i russi non sono riusciti nel progettato sfondamento sul fronte orientale. I tedeschi hanno ancor sempre nelle loro mani tutte le carte che pos-sono portare ad una decisione e nessuno sa ora quali sono le riserve dycui essi dispongono. « Questo fatto sembra creare incertezza al Cremlino. Benché non sia nota la data per la quale gli alleati hanno promesso a Stalin di effettuare l'invasione dell'Europa, si presume che il Cremlino attende quel giorno con sempre crescente impazienza. Si ricorda quanto il Cremlino, già negli anni trascorsi, abbia richiesto con insistenza la creazione del secondo fronte e quante siano state le rimostranze della stampa sovietica contro gli anglo-ameiicani perchè sempre posponevano l'inizio dell'invasione dell'Europa. « L' anione Sovietica deve essere oramai molto stanca dell'attesa e si decide a simili mezzi, oppure essa progetta qualche insidioso attacco da contrapporre alle intenzio'ni alleate, per aver, cosi, un alibi in mano, in ogni momento, per qualsiasi azione che non sia. conveniente per gli alleati ».

Persone citate: Balfour, Cordell Hull, Harold King, Roosevelt, Stalin