Il mistero dei propositi di Stalin getta l'angoscia nell'animo degli alleati

Il mistero dei propositi di Stalin getta l'angoscia nell'animo degli alleati Le "due bombe „ di Mosca al Foreign Office Il mistero dei propositi di Stalin getta l'angoscia nell'animo degli alleati Il perchè dell'improvviso ritorno di Churchill - Parla Molotov: "Col governo polacco non c'è nulla da fare,, - Passo diplomatico inglese al Cremlino Lisbona, 19 gennaio. Churchill è arrivato a Londra in un momento veramente drammatico per gii animi degli uomini politici e della opinione pubblica della capir tale, in seguito a quella cheparecchi corrispondenti chiamano « le due bombe di Mosca », cioè la nota della Tuss sui rapporti russo-polacchi e la notizia della Pravdu sulle « Voci dal Cairo ». E' appunto questa spinosa situazione, anzi, che, con ogni probabilità, ha indotto il Premier a troncare in anticipo il suo soggiorno marocchino per accorrere nella capitale, onde prendere dalle mani di Eden le due disgraziate « pratiche » e tentare di raddrizzarne i disastrosi sviluppi. Churchill, presentatosi subito a prendere gli applausi dei Comuni, si è però limitato ad annunciare che farà presto dichiarazioni sulla situazione militare, nelle quali « tratterà ampiamente della lotta in Italia ». Egli, evidentemente, vuole attendere di mettersi bene al corrente delle cose, prima di esprimersi sulle faccende diplomatiche col Cremlino. Cosa che sta avvenendo in queste ore poiché, secondo le ultime notizie, Churchill ha in corso lunghi colloqui con Eden e con gli altri suoi principali collaboratori. Il ritorno del Primo Ministro, intanto, ha ridato un po' di cuore a molti ambienti politici che sperano nella sua autorità e nel suo modo più audace di trattare le questioni per rivedere un po' di luce nella situazione cosi sciaguratamente condotta da Eden. Sulla questione dei polacchi, intanto, si hanno da registrare oggi le prime reazioni giornalistiche anglo-americane e le prime caute dichiarazioni autorizzate. Un serio dilemma La stampa londinese, nella sua maggioranza, sottolinea che il tanto delicato problema non può essere risolto con « metodi bruschi » e di che le due parti in causa si rendono conto che le polemiche della tglqptstampa non sono il mezzo più arlotti npr nrnmnnvprp ima r d l adatto per promuovere reciproca comprensione. I giornali difendono anche il governo dall'imputazione che egli intenda intervenire nelle questioni interne dei due paesi. Il governo britannico, si scrive, ha il diritto ed il dovere di far comprendere all'Unione sovietica che un accordo fra Mosca ed i polacchi è necessario nell'interesse stesso di tutte le Nazioni alleate, poiché la mancanza di quest'accordo potrebbe avere le più serie conseguenze per gli alleati. II Daily Telcgraph, per parte sua, dichiara: « I polacchi si trovano in un serio dilemma. Anche se è possibile fare qualche cambiamento nella composizione del governo esiliato, la presente interruzione dei negoziati deve essere tenuta nella debita considera- zione, "poiché Mosca rifiuta di — negoziare ^.on un governo con il quale essa non intrattiene relazioni diplomatiche -s>. Il corrispondente moscovita del News Chronicle, più esplicito, dichiara, invece, che « il conflitto è tale che non potrà essere regolato, finché l'attuale governo polacco rimarrà in funzione ». La tendenza, come si vede, è verso un siluramento dei polacchi e delle loro esigenze. Le bastonate di Stalin stanno facendo il loro effetto. Da Washington pare, invece, che l'opinione pubblica si orienti verso un'accesa ostilità verso Mosca: « Per molti americani — dice un commentatore d'oltre Atlantico . ; l'attuale questione giunge co-nie una triste sorpresa ed una -'amara delusione. F.s.si, ìnfat-j ti, credevano che fosse ormai . | affermato il principio che in i e i a a n e o a tutte le questioni europee la voce di Washington dovesse avere una grande influenza e che i diritti dei popoli a decidere da sè delle proprie sorti dovesse realmente realizzarsi secondo i postulati della Carta Atlantica. L'atteggiamento della Russia verso la Polonia distrugge ora tutte queste opinioni e, noi contempo, demolisce in molti cuori la convinzione dell'utilità della partecipazione degli Stati Uniti al conflitto in Europa ». E' da notare che la delusione è tanto più grave per gli americani, in quanto improvvisa, poiché pochi minuti prima di conoscere la nota della Tass, Cordoli Hull aveva dichiarato che il ritardo di Mosca nel rispondere alla proposta di mediazione angloamericana era esclusivamente dovuto a « disturbi atmosferici nelle comunicazioni radio », ma che egli era convinto che « Mosca non avrebbe respinto la proposta ». Invece, altro che « disturbi atmosferici »! Speranze e illusioni Che cosa dicono, intanto, i principali interessati, cioè polacchi e russi? La Reuter riferisce che <•< il governo polacco ritiene impossibile, al momento attuale, intraprendere nuovi passi in merito alle relazioni con l'Unione sovietica e che, conseguentemente, il gabinetto da venerdì non si è più riunito, anche se la risposta sovietica è stata immediatamente discussa dai singoli ministri ». Da Mosca si apprende, poi, che, mentre la Tass dava il testo della risposta, Molotov riceveva l'incaricato di affari britannico per metterlo a parte dell'atteggiamento del suo governo. In merito a questo colloquio, si apprende che Molotov ha sottolineato il desiderio del Cremlino di veder accettati i progetti relativi alla linea Curzon, prima ancora che venga ripresa la questione del riallacciamento delle relazioni diplomatiche con la Polonia. A conclusione del suo ù l<Ul'G. u ministro sovietico si a ! lasciava sfuggire, pero, questa dichiarazione oltremodo significativa: « Con l'attuale e e e e , l e i e r i e a e - pgoverno polacco non c'è nulla da Lai e » : Come si vede, anche per chi conta in un salvataggio tit extremis di Churchill, le speranze sono più illusioni che altro. Fin qui, la situazione provocata dalla nota della Tass. Per quanto riguarda le rive lazioni della Pravda sulle« Voci dal Cairo >.-, invece, si apprende che esse hanno già provocato un passo diplomatico inglese a Mosca. I circoli londinesi infatti, annunziano ufficialmente che « l'Incaricato d'affari britannico a Mosca, John Balfour, si è messo in contatto con il Governo sovietico a proposito della notizia pubblicata dalla Pravda su trattative per una i (Pace separata fra la Gran — 1 Bretagna e la Germania. John Balfour ha richiamato l'attenzione sulla smentita del Mi- n e a l à n e, i e. i i a ai n nistero degli Esteri britannico il 'luale ha dichiarato che l'incontro fra il Ministro degli Esteri del Reich, von Ribbentrop, e due anonimi personaggi inglesi non ha mai avuto luogo ». Segrete intenzioni Circa le reazioni dei circoli politici e dell'opinione pubblica, poi, c'è da notare che si va sempre più diffondendo l'opinione che la « bomba » della Pravda celi delle segrete intenzioni moscovite. Secondo i più, essa è strettamente collegata alla nota della Tass. Le stesse opinioni si hanno a Washington. Il corrispondente da Washington dell'^ssociated Press, a e e erzlgo e ri lti ». ne aiia iooontni nbnt i o il me, n Ueda o, ca i ». oi, il ov ri ruo to oeer alra olle la uo si edo le infatti, dichiara che i circoli politici considerano la pubblicazione della Pravda come una manovra politica di Mosca. La Pravda, evidentemente, ha voluto mettere bene in chiaro che Mosca non tollera nessun intervento esterno nel conflitto polacco - sovietico per le frontiere. Alcuni osservatori di Washington sono propensi a credere che Mosca si è riferita alle voci di una pace separata solamente per avere la definitiva assicurazione del governo britannico che ringhi! terra è disposta a continuare la guerra in qualunque circostanza. « Stalin — dicono questi osservatori — è forse riluttante a gettare le sue ultime riserve sul fronte orientale e prima vuole avere tale assicu razione dall'Inghilterra ». Il New York Herald Tribune, a sua volta, qualifica le accuse della Pravda come un bastone col quale si vuol dar botte agli inglesi », considerando il « racconto della pane » dell'organo sovietico come una « manovra poco degna », e sottolinea che la pubblicazione dello stesso dalla stampa sovietica « cosi rigidamente controllata » fa sorgere il sospetto che Mosca tenti dissimulare la sua attitudine cercando un bastone con il quale poter battere gl'inglesi, poiché tutto il mondo sa che la dichiarazione polacca è stata redatta con la conoscenza anzi con l'incitamento e consiglio del Governo britannico. La persistente ne gativa di Mosca di entrare in trattative con i polacchi dovrà pertanto produrre forzosamente « un'impressione sfavorevole in Inghilterra » e negli Stati Uniti. Terminando il suo commento, il Areio York Herald Tribune avverte i sovietici che non debbono credere di poter esercitare pressione alcuna sul Governo britannico e, per intermedio di questo Governo, sui polacchi, propalanelo affermazioni fantastiche su di una pace fra la Germania e la Gran Bretagna. Da Stoccolma infine, si riceve che i corrispondenti londinesi dei giornali della capitale svedese dicono che al « Foreign Office » molti credono che la Pravda abbia iniziato ujia specie di « guerra dei gli alleati Tla j nervi contro gli alleati per hi tit ehe oss. e deciderli al » secondo fronte * e per consigliarli definitivamente a smetterla con la difesa della Polonia, mentre molti altri pensano che non sia da escludere l'ipotesi che Mosca, pubblicando tali voci, abbia voluto discreditare i suoi alleati agli occhi dei russi e lle!preparare questi alla prqspet si ià airnntiva che l'Unione Sovietica debba risolvere tutti i suoi problemi senza aiuti dall'esterno. >♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦->»♦♦♦♦♦♦• drdsds Carri armati in movimento nella steppa russa