Patrioti siciliani fucilati mentre Vittorio chiede pietà a Giorgio VI

Patrioti siciliani fucilati mentre Vittorio chiede pietà a Giorgio VI Italia Meridionale: eroismi, fame e disonore Patrioti siciliani fucilati mentre Vittorio chiede pietà a Giorgio VI Barcellona, 18 gennaio. Si annuncia da Algeri che si sono venuti a conoscere i mo- tivi per cut dodici itsiliani sono stati condannati al carcere con pene varianti da uno a dieci , anni, in Sicilia, per parte dei tribunali anglo-americani. Le condanne sono state dettate dal fatto che gli italiani condannati hanno obbedito, anche dopo il 25 luglio, al giuramento di lealtà al Partito fascista. Salvatore Bramenate, di 24 anni, è stato condannato a morte per essere stato trovato in possess-o dì una pistola mitragliatrice con munizioni, per aver danneggiato linee di trasmissione fra Gela ed altre città e perchè, dopo l'occupazione della Sicilia da parte degli alleati, ha preso parte a riunioni fasciste. La « Reuter » conferma, ipoi, che 14 uomini e una* donna, arrestati a Trapani, sono stati condannati a pene severissime sotto l'accusa di aver « complottato per la rinascita del Fascismo in Sicilia ». Uno degli ari-estati è stato condannato a morte. Con il terrore e la feroce repressione, l'invasore cerca, cosi, di soffocare i sentimenti del popolo italiano che, sotto la dominazione nemica, continua a credere ed a combattere con immutata tenacia per la rinascita della Patria. Ma il sangue dei marfiri, come già durante il Risorgimento, sarà di nuovo incitamento ai patrioti e terrà alta in ogni lerr* bo della Patria, fino al giorno della riscossa, la fiaccola dell'italianità. Si apprende, frattanto, che Vittorio Emanuele ha diretto una lettera personale al Re di Inghilterra per protestare contro le intenzioni di Sforza e di Viscinski. L'ex re ha enumerato nella sua lettera tutti i meriti acquistati con l'occupazione dell' Italia da parte delle truppe anglo-americane, « per cui — secondo un collaboratore di Donovan — prega il Re d'Inghilterra di voler usare della sua influenza a favore della conservazione della monarchia in Italia, poiché unicamente questa potrà offrire la garanzia di una benefica cooperazione ». ..Per contro, notizie da Napoli dicono che Benedetto Croce, in una nuova dichiarazione fatta per mezzo di Radio Bari, in cui ha spiegata la necessità dell'abdicazione di Vittorio Emanuele, ha detto che « se anche il re potesse fornire le prove che il suo modo di procedere è stato conforme alla Costituzione italiana e che si è at' tenuto esattamente agli obblighi contratti, egli non sarebbe in grado di ottenere quell'approvazione spirituale che sarebbe necessaria per un monarca ». Nel suo messaggio ai Comitati di liberazione dell'Italia meridionale e della Sicilia, Croce, che è capo dei liberali, afferma che e di nuovo diventato di attualità il tema dell'abdicazione. Se Vittorio Emanuele continua a regnare, la vita pubblica dell'Italia sarà situata sempre più su d'uno sfondo di menzogne, ciò che porterà ad un nuovo inganno del quale i liberali danno in precedenza l'avvertimento. Badoglio, frattanto, ha ricevuto una commissione di rappresentanti del partito democratico del quale egli intende valersi per sostenere la sua non troppo salda posizione. I componenti la commissione gli hanno fatto presente la critica posizione dei lavoratori dopo la soppressione delle organizzazioni sindacali. Qualcuno di essi ha anche soggiunto che il risentimento verso il governo si è acutizzato dopo le deliberazioni adottate dal Consiglio dei ministri della Repubblica sociale in favore dei lavoratori. Badoglio ha risposto nei seguenti termini: «Gli operai italiani devono calmare i loro nervi. Esamineremo la possibilità di fare loro ulteriori concessioni. Essi, però, non devono dimenticare che le autorità anglo-americane vietano la ricostituzione degli or-j gani sindacali e che io "personalmente non intendo assumere atteggiamenti anticapitalisti ». Servo degli anglo-americani e legato a filo doppio a quegli esponenti del capitalismo che sabotarono la vittoria e si^rallegrarono del tradimento, Badoglio non poteva fare dichiarazioni diverse. Il corrispondente del giornale Times segnala, infine, da Napoli che la situazione ali mentare non è ancora miglio rata nell'Italia meridionale. Jn seguito alla razione viveri in sufficiente per gli operai addet ti ai lavori pesanti, si sono già prodotti dei disordini a Napoli e in qualche altra località. « Questi disordini — dichiara il corrispondente del Times — danno un'idea di ciò che potrebbe accadere, se non si aumenta il rifornimento di derrate alimentari. Senza tener conto della penuria di viveri, l'amministrazione alleata nell'Italia meridionale è criticata in modo generale. Le frequenti e numerose sostituzioni producono incagli e disordini che si ripercuotono in modo sgradevole sul buon funzionamento dei servizi, amministrativi ».

Persone citate: Badoglio, Benedetto Croce, Giorgio Vi, Salvatore Bramenate, Sforza, Vittorio Emanuele