Gli angloamericani riprendono la manovra del "secondo fronte,, russo nel Pacifico

Gli angloamericani riprendono la manovra del "secondo fronte,, russo nel Pacifico Roosevelt e Churchill di fronte alla grande avventura Gli angloamericani riprendono la manovra del "secondo fronte,, russo nel Pacifico Si vorrebbe dilazionare il tentativo di sbarco in Europa lanciando i bolscevichi contro l'Impero del Sol Levante Madrid, 14 gennaio. Da Washington e da Londra giungono oggi notizie, volutamente non del tutto chiare, ma di grande importanza nei riguardi della condotta « mondiale » della guerra. Si tratta di questo: in America e in Gran Bretagna prende consistenza « la speranza che il grande- alleato russo attacchi il Giappone ». In taluni ambienti politici e giornalistici anglo-americani, infatti, si tenta di riconsiderare l'apertura del <s •secondo fronte » in Europa cosa di secondaria importanza « di fronte alla possibilità dei russi di scrivere nella guerra contro i giapponesi una nuova pagina di gloria ». Quello che ora più conta per gli anglosassoni, informano i corrispondenti da Londra e da Washington, è di attaccare di sorpresa il Giappone, prima che riesca a prestare alla Germania un qualsiasi aiuto. E quella d'oggi sarebbe, secondo la stampa anglosassone, un'ottima occasione per dare addosso in R tremo Oriente al potla Germania mento in c va forteme fronte orio • A que< racas si vociferai', potesi < per il ti! to dell' PImpe che quote co; giunt e air nesi. E' »<->ttc Pacil dò al te aliato del•v1.-. nel moa si trognata sul • iiuiito la Cfl.a con sibilline affacciare l'ilo sia inquieta un mutameni russa verso •ol Levante e amento coir.cicco russo con- dei britannici /ntro i giappo- rire di quel prondo fronte > del ui Roosevelt anriuscendo a com¬ binare il noto comunicato dopo il convegno con Churchill e Ciang Kai Scck, e poi a Teheran, ove, però, si trovò dinanzi al noto « ukase » di Stalin che impose il « secondo fronte » europeo, rifiutandosi di sentir parlare di quello del Pacifico. Ci troviamo, dunque, di fronte ad un nuovo tentativo, o ad una speranza anglo-americana di evitare il secondo fronte? Sono di ieri le dichiarazioni degli esperti militari statunitensi, dei senatori di quel paese e specialmente del sen. Wheeler circa il rischio « proibitivo » del futuro assalto alla fortezza europea. Si prevedono perdite colossali, il « massacro » di mezzo milione di soldati americani e ccn esito, alla fin fine, non del tutto sicuro. E' naturale quindi, che, se inglesi e americani riuscissero ancora una volta ad eludere l'ultimatum di Stalin per un secondo fronte europeo, Londra e Washington risparmierebbero imponenti masse di armati e di materiale da impiegare, eventualmente, per le necessità del domani. Non solo, ma, secondo certe voci che trapelano oltre Oceano e oltre Manica, sii anglosassoni ■— di fronte alla minacciosa visione dello strapotente mostro russo-bolsce vico che allunga gli arniatis ■ imi tentacoli su tutta l'Europa, sul Mediterraneo e persino sull'Africa — riterrehbei-o ora giunto il momento di distogliere alcune forze sovietiche dal fronte europeo a quello orientale asiatico, conseguendo cosi due vantaggi ad un tempo. Sta, però, di fatto, si rileva negli ambienti neutrali, che qualsiasi mossa britannica e americana per far perdere di vista un po' alla volta il valore degli impegni assunti nel convegno di Teheran trova riscontro nella categorica decisione di Stalin che non ammette più alcuna dilazione per l'apertura del secondo fronte. I russi intendono che i dieci milioni di morti buttati da Stalin sul tappeto della conferenza richiedano sulla bilancia della guerra una contro partita che, questa volta, do vrebbe essere costituita esclusivamente da sangue e da materiale umano anglosassone e non da diversivi e progetti che formano le speranz_e dei governi di Washington e di Londra. Né! frattempo, notizie da Tokio danno il modo di conoscere l'impressione degli ambienti nipponici sulla situazione. Nella capitale giapponese, secondo opinioni espresse dall'Asn/ii e dal Tofcio Shimbun, si è del parere che qualsiasi diversivo anglo-americano per cercar di eludere gli impegni di Teheran verrà bruscamente strozzato da Sta. lin, la cui .< offensiva invernale costituisce una m,uta, una urgente richiesta del secondo fronte europeo ». D'altra parte, si osserva a Tokio, l'invadenza sovietica nell'Europa orientale, nei Balcani e nel Mediterraneo preoccupa seria, mente gli alleati » anglosas» soni che, per di più, si trovano costretti a compiere uno sforzo gravissimo per preparare in "fretta un tentativo di sbarco in Europa occidentale. Dal complesso di tutte queste informazioni, si fa osservare in questi ambienti neutrali, risulta evidente 11 grave imbarazzo di Londra- e di Washington sia di fronte alla potenza russa che dinanzi alle difficoltà militari del momento.

Persone citate: Churchill, Ciang Kai Scck, Roosevelt, Stalin, Wheeler