Il Comandante della " Tagliamento,,

Il Comandante della " Tagliamento,, Il Comandante della " Tagliamento,, Mi capitò dì vedere Mittica in terra di Russia durante la marcia verso il Don, sui pumi d'agosto del '42. Avevo sorpassato Voroscilovgrad di una cinquantina di chilometri, quando vidi una lunga colonna di autocarri ferma sul margine della strada. Sulta fiancata degli autocarri, lessi: « Legione autocarrata Tagliamento ». Arrestai subito la macchina e chiesi: — E Mittica? Èie lo indicarono seduto con gli ufficiali del comando sotto un gruppo di robinie. Stava consumando il rancio della sera. Seduto per- terra, sbriciolava la pagnotta nella gavetta, parlava e scherzava con i suoi ufficiali. Appena mi vide, mi disse: — Ho voluto venire anche qui! Era stato in Etiopia, m Ispagnu e in Albania. Aveva, credo, già tre medaglie •d'argento e due di bronzo. Poi, aqijiunse: — / russi, li ho già inconi irati « Nikolajevka. Ma è stolto « roba » da poco. 1 Per intanto, però, s'era gua¬ dagnato una croce di guerra sul campo. La mattina dopo, ripresi la marcia oon la « Ta. gliamento * lungo strade uguatmente uniformi come quelle percorse fin'allora, su e giù per le identiche dune gibbose, in uno stesso paesaggio giallo e grigio, un paesaggio sempre uguale come se i chilometri compiuti non contassero. La colonna della ? Tagliamento » si snodava lungo gli stradali e,.come un sinuoso ordigno ■meccanico.-si piegava a destra e a sinistra, si contorceva e si raddrizzava si aggruppava e di distenderà per avanzare sempre, non lasciando dietro a sè che un eterno succedersi di cose vuote. Per giorni, si marciò così. I legionari cercavano il nemico, lo attendevano, ansiosi di misurarsi con lui. l'indice appoggiato sul grilletto, la manopola della mitragliatrice impugnata. E per giorni non ri fu che il sole e la polvere. E, quando cadeva la notte, un c'è- 10 formicolante di stelle, qualche nube solitaria cullata dal vento e un freddo pungente, quasi gelido, portato dalle steppe lontane. Infine la Legione ricevette l'ordine di sistemarsi su quota' 191,4 e 188, due ondulazioni quasi parallele al Don, oltre il villaggio Oeboratevski. Occorre'xi fare presto. Nella notte precedente il nemico àveva ìipassato il Don in forze e sfruttando la propria conoscenza del terreno, la topografia di questo, favorevole aw occultamento e all'insidia, e senza rispuntilo di vite limane, era riuscito ad infiltrarsi nel nostro sistema e minacciare dai fianchi e da tergo parecchi nostri posti avanzati. Mittica andò subito avvititi. Ma il nemico lo aveva già preceduto sulle due quote. Davanti a sorprese del genere, è anzitutto questione di calma. E la calma non mancò al comandante della Tagliamento. Fatti scendere gli uomini dai primi autocarri, egli iniziava un'immediata reazione di fuoco; mentre, nel tempo stesso, provvedeva ad ari estare la colonna degli autocarri ed a schierare 11 grosso della Legione a difesa. Ma la posizione apparve subilo insostenibile. 1 rossi premevano in forza, dilagavano da ogni parte, apparivano all'improvviso fra le alte erbe della steppa, sparavano con le anni automatiche, scomparivano per riapparire di nuovo più avanti e più numerosi. Incominciarono, allora, quelli che i superstiti del « Tagliamento » avrebbero chiamato « t cinque giorni di passione ». Per cinque giorni, difatti, i legionari di Mittica attaccati, premuti, circondati da un nemico sei volte superiore, seppero resistere, difendersi e contrattaccare. Per cinque notti e cinque giorni, non chiusero occhio perchè il nemico, continuamente rinforzato, ..fiaccava a tutte le ore con un accanimento che a volte raggiungeva il parossismo. Tre volte accerchiati, tre volte si aprirono il varco, il comandante in testa col moschetto mitragliatore a guisa di clava. Ed ogni volta si portarono dietro i morti ed i feriti ed ogni volta si attestarono su nuove posizioni per resistere ancora e combattere. Smza possibilità di rifornimenti regolari, quelle Camicie nere lesinarono suite munizioni, ma ogni pallottola av~eva la sua vittima. Rimasti senza munizioni, si batterono con i calci dei moschetti e con i pugnali. Senza viveri, si accontentarono di una galletta per cinque giorni. Senz'acqua, succhiarono la rugiada delle erbe della steppa. Furono per cinque giorni un migliaio di uomini che non avevano più nulla nel cuore, più nulla nel corpo se non la brama di arginare la fiumana nemica, di ripetere sulle steppe assolate del Don le gesta compiute sui campi di neve del ÌDonez da loro stessi o dui furo [compagni, quelli caduti o qnel H rientrati in Patria feriti. I L'esempio del comandante I li univa, li fondeva, ne fa j cera una cosa sola. Mittica era sulle linee, vicino ai suoi, [passava instancabile, da capo. sa/do in caposaldo arrestartii '/e debolezze incipienti, aatvu-

Persone citate: Mittica

Luoghi citati: Albania, Etiopia, Russia