La nuova struttura dell'economia italiana

La nuova struttura dell'economia italiana La nuova struttura dell'economia italiana Sede del Governo, 13 gennaio. H Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10 sotto la presidenza del Duce. Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono stati approvati i sottoindicati provvedimenti, oltre ad altri di ordinaria amministrazione. Presidenza Su proposta del Duce, Capo del Governo, il Consiglio dei Ministri ha approvato la seguente premessa fondamentale per la creazione della nuova struttura economica italiana. 1) Lo Stato, a norma della dichiarazione 9.a delia Carta del Lavoro e dei postulati programmatici del primo rapporto del P. F. R. di Verona, assume la gestione diretta di aziende che controllino settori essenziali per l'indipendenza economica e politica del Paese nonché di imprese fornitrici di materie prime o di energia e di altri servizi indispensabili al regolare svolgimento della vita economica del Paese. Il capitale delie aziende di cui al precedente capoverso è amministrato dallo Stato per mezzo di un Istituto di gestione e finanziamento, Ente pubblico con personalità giuridica autonoma, il quale controlla l'attività produttiva delle imprese stesse secondo le direttive delia politica economica della Repubblica espresse dai competenti organi. Le quote dei capitali investite nelle aziende di cui al primo capoverso vengono trasformate in quote di credito dei singoli portatori verso l'Istituto di gestione e finanziamento rappresentate da titoli emessi da questo alle condizioni fissate dal Governo. I titoli suddetti sono liberamente negoziabili e trasferibili e fruttano interesse. Tutte le aziende di cui lo Stato non ritenga opportuno assumere la gestione diretta a norma del Lo capoverso continuano ad essere di proprietà privata. Lo Stato può partecipare alla formazione del loro capitale attraverso i'istituto di gestione e finanziamento. 2) DELL'AMMINISTRAZI0NE SOCIALIZZATA. La gestione dell'azienda, sia a capitale pubblico, sia a capitale privato, è socializzata. Ad essa prende parte il lavoro. Le aziende a capitale pubblico sono amministrate da un Consiglio di gestione eletto da tutti i lavoratori dell' azienda, operai, impiegati e tecnici. Il Consiglio di gestione di cui al precedente capoverso delibera e decide su tutte le questioni inerenti allo svolgimento della produzione nel quadro del piano unitario nazionale determinato dai competenti organi della Repubblica Sociale Italiana, forma il bilancio dell'azienda, delibera la ripartizione degli utili destinandoli in parte ai lavoratori, delibera e decide sulla stipulazione dei contratti di lavoro aziendali con le associazioni dei lavoratori e su ogni altra questione inerente alla disciplina e al la tutela dei lavoro nelle im prese. Nelle aziende a capitale privato, gli organi collegiali di amministrazione formati dalle norme del Codice civile e dagli atti costitutivi e da gli statuti dovranno essere integrati da rappresentanti dei lavoratori dell'azienda, operai, impiegati e tecnici in numero almono uguale a quello dei rappresentanti eletti dall'assemblea degli azionisti. Nelle aziende individuali e in quelle per le quali l'atto costitutivo e lo statuto prevedono un amministratore unico verrà egualmente costituito un consiglio di operai, impiegati e tecnici di almeno tre membri, purché le aziende stesse impieghino complessivamente almeno 50 lavoratori. Nel caso in cui lo Stato partecipi alla formazione del capitale dell'azienda e al consiglio di amministrazione, nomina anche i rappresentanti dell' Istituto di gestione e finanziamento. 3) IL. CAPO DELL'AZIENDA. Ogni azienda ha un capo, che é politicamente e giuridicamente responsabile dell'andamento della produzione di fronte allo Stato e può essere rimosso e sostituito quando la sua attività non risponda alle esigenze della produzione e alle norme sulla disciplina e alla tutela del lavoro. Il capo dell'azienda a capitale pubblico è nominato dal Governo su designazione dell'Istituto di gestione e finanziamento tra i componenti del Consiglio di gestione che diano speciali garanzie per la loro preparazione e capacità tecnica. Il capo dell' azienda privata è lo stesso imprenditore o un tecnico designato dal Consiglio di gestione. Ogni unità aziendale, sia nelle imprese a capitale pubblico che a capitale privato, ha un capo scelto fra i tecnici nell'azienda o fuori e nominato dal Consiglio di gestione. Il capo dell'azienda è politicamente e giuridicamente responsabile verso lo Stato dell'andamento della produzione nell'azienda e della disciplina aziendale. In ogni azienda il Consiglio di fabbrica, eletto da tutti i lavoratori, impiegati e tecnici, delibera sui regolamenti interni e sulle controversie che possano sorgere nella loro applicazione ed esprime i proprio parere su tutte le questioni che gli vengono sol toposte dal capo dell'azienda Gli utili distribuiti al ca pitale investito in una i rupi e sa non possono superare un imite stabilito di anno in anno, conformemente alla situazione economica. Una congrua ripartizione degli utili deve essere assicurata ai lavoratori. Gli utili che eccedono la rimunerazione del capitale e la partecipazione dei lavoratori vengono destinati allo Stato, che li amministra e li impiega per mezzo del- 'Istituto di gestione e finanziamento per scopi di carattere sociale. 4) PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI. Con successivi decreti verranno emanate le norme di attuazione e coordinamento con la legislazione vigente. Anche con successivi decreti verranno di volta in volta determinate le aziende nelle quali si dovrà procedere alla trasformazione dei capitale privato in pubblico. DI Governo può nominare proprii commissari per la gestione di aziende per le quali questa misura ia ritenuta utile in vista della loro trasformazione in imprese a capitale pubblico. Su proposta del Duce, Capo del Governo, è stato approvato uno schema di decreto col quale i dipendenti Ideile amministrazioni civili dello Stato sono prosciolti dal giù ramento di fedeltà prestato al re all'atto della loro assunzione in servizio. Partito Fascista Repubblicano Su proposta del Ministro Segretario del Partito Fascista Repubblicano, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto con cui si conferisce riconoscimento giuridico al Partito Fascista Repubblicano. Si richiamano in vigore tutte le disposizioni di legga precedentemente riferentisi al Partito Nazionale Fascista e si ripristina o si modifica la posizione di associazioni ed enti già dipendenti dal Partito Nazionale Fascista. In particolare, vengono ricostituite alle dipendenze del Partito, l'Istituto Nazionale di Cultura Fascista, le associazioni famiglie dei caduti, dei mutilati e dei feriti per la Rivoluzione. Altrettanto dicasi per l'Opera Nazionale Balilla. Tornano inoltre nell'orbita del Partito Fascista Repubblicano, milizia civile al sei-vizio della Repubblica Sociale Italiana, le associazioni che rappresentano il valore del combattentismo e del sacrificio guerriero: Associazione nazionale delle famiglie dei caduti in guerra, Mutilati e invalidi di guerra, Combattenti, Famiglie dei caduti e invalidi per bombardamenti civili, Gruppo medaglie d'oro, Istituto del nastro azzurro, Legione volontari d'Italia, Reparto arditi d'Italia, Legione garibaldina, nonché la Lega navale italiana e l'Associazione nazionale del Pubblico Impiego e della Scuola. Sono, invece, affidati alla competenza del Ministero delle Forze Armate l'Unione nazionale degli ufficiali in confedo, le Associazioni d'arma e li specialità fra militari in congedo, l'Associazione famiglie caduti dell'Aeronautica e mutilati del volo, cosi come sono attribuite alla rispettiva competenza: della Presidenza del Consiglio, l'As30CÌazione nastro tricolore fra i decorati al valor civile; del Ministero delie Finanze, la Legione finanzieri d'Italia; del Ministero della Cultura Popolare il Comitato Olimpico Nazionale e il Centro alpinistico italiano; del Ministero dell'Agricoltura e Foreste, il Comitato nazionale forestale e montano, fermo restando anche per tali enti il normale controllo politico del Partito Fascista Repubblicano. In adempimento tìei postulati programmatici del Partito entrano, infine, a far parte della Confederazione Nazionale del Lavoro, della Tecnica e delle Arti l'Associazione nazionale dei Ferrovieri dello Stato, dei Postelegrafonici e dei Dipendenti dalle aziende dello Stato, nonché, con propria autonomia funzionale, l'Opera Nazionale Dopolavoro; un decreto con cui passano alla direzione del Partito Fascista,Repubblicano tutti i compiti e le attribuzioni Inerenti ai Fasci repubblicani e alle altre organizzazioni fasciste all'estero; un decreto che, mentre riafferma il pieno vigore delle disposizioni di legge circa il riconoscimento agli squadristi, ai feriti per la causa nazionale e alle altre benemerite categorie di vecchi fascisti, ne stabilisce la decadenza per coloro che sono venuti meno ai loro doveri di militi della Rivoluzione e elle in quest'ora di prova non si trovino nei ranghi del Partito Fascista Repubblicano.

Persone citate: Duce

Luoghi citati: Italia, Verona