Fame e privazioni nell'Italia meridionale

Fame e privazioni nell'Italia meridionale Fame e privazioni nell'Italia meridionale L'illusione dell'abbondanza ha avuto breve durata - Da mesi non giungono più cereali Roma, 11 gennaio. La favola dell'abbondanza nelle regioni dell'Italia invasa continua ad essere sfatata dallo stesso nemico, dopo che a Badoglio, a La Guardia, a qualche portavoce dell'« Amgot » ed a parecchi giornali statunitensi e britannici, compreso il Times, è accaduto di dovere deplorare le gravi deficienze di alimenti tra, la popolazione deliziata dai « liberatori ». Poiché fuggiaschi filtrano attraverso le linee, possiamo precisare che l'ormai « laggiù si trova tutto » era basato su una certa disponibilità di caffè, di cacao e di carne in scatola che si verificò in questa o in quella città poco dopo l'invasione, perchè I primi convogli ne recarono per fini propagandistici ed in piccola parte e anche perchè ì soldati ne rivendevano. E' pure possibile che altre partite ne siano giunte dopo, con i convogli di rinforzi o di rifornimenti per le truppe, trattandosi di merce trasportabile con poco ingombro e poco peso. Se ciò poteva portare piacevole sorpresa in certa gente danarosa, la cui coscienza si leva dal ventre soltanto j>er arrivare alla gola, non risolveva il problema alimentare delle popolazioni. Queste, infatti, vivono di pane e pasta, grasso, ortaggi, leguminose, formaggio e salumi. Ma anche le truppe anglo-sassoni e mercenarie abbisognano di questi prodotti, oltre che di caffè e tè e cacao. E, se è vero che l'America ne produce in abbondanza, per altro non inesauribilmente, altrettanto è vero che l'America è lontana oltremare e che, in caso di disponibilità deficiente, i bisogni essenziali dell' amministrazione militare hanno la precedenza. Cereali e legumi non erano sufficienti al fabbisogno delle popolazioni nemmeno prima che le terroristiche incursioni di aerei anglo-sassoni ne provocassero dispersione, in pro: porzione sensibile, distruggendo o gravemente danneggiando silos e depositi, e altrettanto è accaduto per i magazzini di grasso animale e vegetale e di latticini e salumi. I prodotti che formano base dell'alimentazione della popolazione e delle truppe si calcolano a decine di milioni di tonnellate, e chi voglia fare il calcolo delle quantità di navi che dovrebbero fare servizio di trasporto dall'America all'Italia deve anzitutto non dimenticare che la guerra degli invasori ha altresì bisogno di rifornimenti d'armi, munizioni, macchine, aerei, carri armati, oli minerali, legname ed equipaggiamenti veiri, pezzi di ricambio, ecc. perle armate operanti, per quelle di occupazione o in attesa in Africa setten¬ trionale, in Sicilia, in Sardegna, in Corsica e nell'Italia meridionale, e per le numerose basi navali ed aeree, nonché di frequenti ondate di complementi per colmare i vuoti, e di rinforzi per nuovi tentativi con maggiori masse d'urto e di fuoco. Ma anche per gli anglo-sassoni le possibilità di navi non sono •inesauribili, così che, in questa fase dell» guerra, decisamente il tonnellaggio per i trasporti fa loro difetto, dovendo essi provvedere anche a tutte le esigenze delle basi e occupazioni, sparse in tante e lontane zone di tutte le parti del mondo, oltre che a provvedere aiuti alla Cina- di Ciang Kai Scek ed alla Russia sovietica e qualche soccorso per l'India in carestia. * Perciò l'Italia invasa è destinata ei soffrire la fame e la situazione è destinata a peggiorare assai per i vecchi e nuovi amministratori dell'Amgot, in rapporto ai sopraggiunti milioni di bocche da nutrire fra popolazioni delle plaghe conquistate è forze armate di rinforzo per conseguire lo scopo. una nuova conferma di quanto sopra ce la dà 11 corrispondente speciale del Daily Herald, il quale scrive che a vari mesi i mercati dell'Italia meridionale non hanno più visto degli approvvigionamenti di cereali. La gran massa della popolazione soffre la fame e soffrono specialmente gli abitanti di Napoli e di alcune altre città, « E' deplorevole — scrive que. sto corrispondente — -che i soldati alleati acquistino senza limiti e facciano salire i prezzi. < Non si tratta — soggiun. ge egli •— di proteggere la popolazione dalla fame per ragioni puramente umanitarie; ciò che è di primaria importanza è l'elemento propagandistico: gli occhi dell'Europa sono rivolti sull'Italia meridionale, dove essi vedono un esempio del modo col quale gli anglosassoni sì comporterebbero di fronte alle popolazioni nel caso in cui riuscissero ad occupare altre regioni del continente ». Anche il corrispondente da Napoli di un giornale inglese riferisce, facendo dell'ironia, cne la vita nell'Italia invasa rappresenta... il modello di quell'Europa che erll alleati vogliono creare. « Se percorrete le strade di Napoli — dice testualmente — vi trovate ad ogni passo di fronte allo snettacolo di bambini e vecchi che vi chiedono qualcosa da mangiare, innumerevoli donne denutrite con un bambino in braccio che implorano la carità ».

Persone citate: Badoglio, Ciang, La Guardia