Una "minaccia a mano armata,, a Londra e Washington
Una "minaccia a mano armata,, a Londra e Washington La risposta della "Pravda,, a Willkie Una "minaccia a mano armata,, a Londra e Washington Stoccolma, 10 gennaio, j La questione russo-polacca Lontinua a costituirò uno de- gli argomenti di maggior injteresse degli ambienti politici I e dei giornali anglo-americani e neutrali. L'irosa e violenta risposta ili Dinitrl Za'lev sky sulla Pravda ali articolo di Wendell Willkie sulla Polonia, sugli Stati Baltici e sulla Finlandia è ancora alla base di tutti i commenti e, di gior. no in giorno, si può constatare come T atteggiamento di Mosca ha fatto mutare moltf pareri in campo anglosassone e come tutti i commenti siano oramai senz'altro rivolti ad approvare, se non addirittura, a caldeggiare una rapida e completa ritirata di Londra e di Washington sullo scottante terreno della polemica fra Stalin e Mikolaie zek.. Riassumendo in poche righe le opinioni sull'argomento del la stampa inglese, osservere remo che il News Chronicle considera «senz'altro sciocco» da parte degli anglo-americani l'impegnarsi nella difesa della Polonia proprio in questo momento in cui si sta per costituire il secondo fronte» e gli alleati hanno come non mai bisogno dell'aiuto sovietico, e che il Times cerca in un lungo ed arzigogolato articolo di far capire ai polacchi come a loro non tocchi fare che accettare quanto ordina Mosca riservandosi di sperare delle concessioni alle spalle del territorio germanico. Non diversi sono gli atteggia menti della stampa arnericana. Mentre, infatti, il New York Herald si rifa alla tesi del Times e consiglia Mikolaiezek a scambiare Leopoli e la Galizia con larghe fette della Prussia Orientale, il Baltimore Sun afferma che non vi è nulla da fare con tro l'opinione russa che « ritiene di poter disporre della Polonia senza nessun intervento straniero e tanto meno di Willkie » ed il Philadetphia Inquirer osserva che è inutile agitarsi quando « la Pravda porge un signiflicativó ammonimento agli Stati Uniti ed alla Inghilterra, avvisandoli di non immischiarsi negli affari di Mosca relativi ai Baltici, alla Polonia ed ai Bai cani ». _ A queste opinioni angloamericane corrispondono frat. tanto notevoli preoccupazioni nei paesi neutrali, ove si constata con viva apprensione il modo come Londra e Washington intendono il concetto di rispetto alle alleanze ed il rispetto alla libertà e indipendenza delle nazioni minori, quando ci si mette di mezzo Mosca. Cosi, proprio qui a Stoccol. ma, il conservatore Svenska Dagbladet, nel suo articolo di fondo di ieri, conclude: « Per i paesi vicini alla Russia ed anche per 1 popoli scandinavi la situazione è piena di oscuri presagi. Si ha l'Ina- IffifeS j££SÌ£. e e a o a e a d i . i l o l , o . a i a - siderare i problemi dell'Europa orientale come accademici, invece di guardare ad essi come a cose altamente realisti, che. In quest'ordine di idee è comprensibile che, nè Washington nè Londra, facciano una qualunque dichiarazione, anche semi-ufficiale, per non disturbare i loro intensi preparativi per l'invasione. E' chiaro, però, che Mosca intende avanzare le sue aspirazioni politiche sull'Europa occidentale facendo capire alla Polonia, con vaghe promesse, che essa sarà compensata della perdita del suo territorio orientale con l'annessione della Prussia orientale e della Slesia fino all'Oder, cosa questa che avvelenerebbe le relazioni polacco - tedesche in tutte le questioni che potrebbero sorgere in futuro ». Non diverse sono le reazioni in Turchia. Si riceve, infatti, da Istanbul che il Tosviri Efkjar. scrive: «Nessuna Potenza è in gra. do di restituire alla Polonia la posizione di prima della guerra. Le intenzioni dei sovietici appaiono chiare nell'attacco della Pravda a Willkie. E' possib1!* stabilire con matematica precisione che nelle conferenze di Mosca e di Teheran non è stata affatto garantita l'integrità della Polonna, degli Stati Baltici, della Finlandia e del Balcani. La Prussia sovietica ha ottenuto vittoria al cento per cento, sia per l'Europa centrale che per quella sud-orientale. Tutti gli accordi firmati a prò. posito delle «integrità territoriali » possono benissimo essere gettati via. La Polonia deve essere presa come esemplo da tutte le piccole nazioni ed il tradimento di cui è vittima deve servire come monito », %
Persone citate: Baltimore, Stalin, Wendell Willkie
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