Mosca vuole creare un " controgoverno,, polacco

Mosca vuole creare un " controgoverno,, polacco Mikolaiezek sulla via di Sikorski Mosca vuole creare un " controgoverno,, polacco Londra sta per radere ai bolscevichi, mentre Roo-sevelt vorrebbe tener duro fino a dopo le elezioni Istambul, 8 gennaio. Via via che si sviluppano le gigantesche operazioni militari sul fronte orientale, la questione polacca si fa sempre più scottante nel campo delle Nazioni Unite. Secondo notizie, qui pervenute Mosca intenuerebbe creare un « controgoverno » polacco in modo da mettere definitivamente « a- sedere » il governo nominale di Londra che, come è noto, dopo la scoperta della macabra fossa di Katin, non si trova più in relazioni diplomatiche con la Russia. Qui in Turchia 31 segue con vivo interesse lo sviluppo della questione polacca', anche perchè essa viene considerata come un'altra pietra di paragone per quanto concerne la applicazione della Carta atlantica e per quanto riguarda i rapporti politici fra alleati, soprattutto in merito al rispetto che le grandi potenze alleate devono ai diritti delie piccole nazioni. Negli ambienti turchi si nota la condotta intiansigente dell'Unione Sovietica e si registrano i particolari di questo atteggiamento, fra cui le recenti affermazioni della Pravda, dirette contro Willkie. Come di seflito, negli ambienti turchi si mantiene, in proposito, un atteggiamento riservato. L'idea generale predominante è, però, che l'Inghilterra 1» quale, per compiacere Mosca, si è decisa contro il re dei serbi in favore di Tito, cederà anche questa volta ai voleri dell'Unione Sovietica e sacrificherà gli interessi politici di un paese che ha combattuto al suo fianco. Il giornale Tasviri Efkar si pone la questione della garanzia britannica relativa alla Polonia per il caso in cui l'esercito sovietico occupasse alcuni territori polacchi. « La questione polacca ■— soggiunge il giornale — sorpassa di molto la importanza limitata della delimitazione delle frontiere; essa dà, piuttosto, origine alla questione, molto più importante, di quali siano i principi fondamentali e gli scopi di guerra degli alleati y. Gli ambienti turchi considerano, pertanto, come probabile la formazione" da parte dei sovieti, di un « governo Tito » anche per la Polonia. Si considera ugualmente- come probabile che l'Unione Sovietica reclamerà dall'Inghilterra, in modo non equivoco, di lasciar cadere il comitato emigrato polacco e di dichiarare, in modo altrettanto chiaro e non equivoco, il suo disinteresse per la Polonia. Anche un dispaccio da Londra afferma che gli ambienti inglesi sono convinti della costituzione di un « controgoverno » comunista polacco nel caso che i russi raggiungessero Varsavia. Inoltre, si fa notare che, se i russi avanzassero sino al centro della Polonia, potrebbero inciampare nella re¬ sistenza passiva da parte dei guerriglieri polacchi. Ma oltre le preoccupazioni inglesi ci sono quelle americane. Si apprende, infatti, da Washington che nei circoli politici della capitale nordamericana il dissidio russo-polacco circa i confini della Polonia crea vivo imbarazzo. Si parla della possibilità di un passo del governo degli Stati Unici a Mosca allo scopo di ravvicinare temporaneamente il governo russo ed il governo fantasma polacco, stabilendo norme provvisorie. Dopo la guerra tali norme dovrebbero essere completamente rivedute. La questione è spinosa. Secondo quanto comunica la agenzia A.F.I., Roosevelt e Cordell Hull preferirebbero evitare ogni discussione sull'argomento, ma non possono farlo per ragioni di politica interna. L'accordo provvisorio russo-polacco, difatti, dovrebbe essere concluso, nei desideri dei circoli politici nordamericani, nel più breve tempo possibile, poiché, avvicinandosi la epoca delle elezioni, molti membri della Camera dei Rappresentanti e del Senato desiderano conservare i voti degli életttori polacchi o di origine polacca, ù cui numero è notevole in molte città degli Stati Uniti. L'accordo in parola dovrebbe essere, come si è detto, semplicemente provvisorio, appunto perchè, una volta terminate le elezioni, nessun interesse avrebbero più i nord-americani alla sorte della Polonia, non solo, ma i governanti di Washington tengono, anzi, ad appoggiare l'espansione russa nelle sue rivendicazioni verso la Polonia, sia per non guastarsi con la Russia alleata, che da un momento all'altro potrebbe tramutarsi in avversario e che incute pertanto un malcelato timore, sia perchè l'imperialismo nord-americano, lasciando mano libera a quello sovietico in Europa, aspira, a sua volta, ad avere la più ampia libertà in altre vaste zone del mondo. La Polonia, insomma, dovrebbe essere sacrificata sull'altare dell'amicizia russo-americana. Quale nota che certo non contribuirà al riavvicinamento tra russi e polacchi, intanto, arrivano a buon punto le rivelazioni del noto giornalista elvetico John Miller sui massacri di polacchi compiuti dai russi. Durante la dominazioni.' sovietica in Polonia, secondo i calcoli del Miller, dal 1939 fino al 1941, sono stati deportati nelle regioni orientali della Russia 1 milione e 880 mila polacchi, dei quali l'anno scorso 1 «milione e centomila risultavano irreperibili: il cht: equivale a dire morti di fame, di stenti e di fucilate. Infine, non è privo di Interesse l'odierno annuncio che la visita del Presidente polacco, Mikolaiezek, a Washington è stata rinviata sine die. Il povero Mikolaiezek pare awiatr a seguire la sorte di Sikorski.

Persone citate: Cordell Hull, John Miller, Miller, Roosevelt, Sikorski