Vivo allarme in Spagna per le mire russe nel Nordafrica

Vivo allarme in Spagna per le mire russe nel Nordafrica Conflitto di interessi da Tunisi a Dakar Vivo allarme in Spagna per le mire russe nel Nordafrica Madrid, 7 gennaio. Il piano russo per costituire nel Mediterraneo una Repubblica sovietica, comunicato da Stalin al Comitato francese di Algeri per tramite del delegato sovietico pel Mediterraneo, Viscinskì, e, ultimamente, a mezzo di Benes, ha suscitato nell'opinione pubblica spagnola viva impressione. Come è noto, il progetto del Cremlino si riferisce alla creazione di una « Federazione sovietica del Nord-Africa » con capitale federale Algeri, includente, oltre l'Algeria, anche la Tunisia e il Marocco. Il nuovo Stato sovietico nord-africano verrebbe ad affacciarsi all'Atlantico e al Mediterraneo e, per la lunghezza delle coste che verrebbero bagnate da quest'ultimo mare e per la posizione geografica includente basi còme quelle di Biserta e di Mers el Kebir, si troverebbe a dominare strategicamente il mare latino. In più, per la Spagna c'è questo: il nuovo Stato sovieti- j l o o o „ i à i i - o a , - - - ' a ù , a , a a - a co nord-africano, secondo le intenzioni di Mosca, dovrebbe includere tutto il Marocco e, quindi, anche la zona marocchina spanol-a. Si sa, a questo riguardo, quanto gli spagnoli siano gelosi del loro Marocco che' viene considerato a Madrid non come un dominio coloniale, ma come un territorio nazionale facente parte integrale della Madrepatria. Gli scrittori ed i giornalisti spagnoli di questi ultimi anni hanno ampiamente dimostrato che Andalusia e Tingitania formano un tutt'uno geograficamente, politicamente e persino etnicamente e che lo Stretto di Gibilterra unisce non divide i territori e il sangue spagnolo del nord e del sud. Qui a Madrid si è d'accordo nel pensare che la Spagna non potrà mai, a qualunque costo, essere privata del suo Marocco. Anzi, al contrario, l'opinione pubblica spagnola negli ultimi tempi, espressa apertamente dai giornali e specialmente da quel sensibile organo del Governo che è il settimanale El Espafiol diretto dallo stesso Ministro della Propaganda e Stampa, si è sempre orientata a considerare la necessità ed i diritti storici etnici e geografici della Spagna ad allargare il proprio territorio marocchino a spese del Marocco francese. Non è misteri per nessuno che il Governo spagnolo rivendica Orano e Casablanca, le cui zone dovrebbero essere rwntte al Marocco spagnolo. Questi ambienti di governo, priidentissimi a pronunciarsi in questioni internazionali nell'attuale- delicato momento bellico, non hanno ancora fatto alcuna dichiarazione al riguardo dei progetti sovietìcodegamllisti per il Nord-Africa, ma il pubblico attende con ansia una precisa affermazione governativa a salvaguardia dei diritti e degli interessi peculiari e vitali della Spagna, tanto più che si tratta, questo) volta, di difendersi e di reagire contro il bolscevismo pur nella sito forma imperialistica, e si sa che il bolscevismo è considerato il nemico numero imo, se non da tutto il popolo spagnolo, certamente e assolutamente dal Regime di Franco. Si è d'opinione qui che Inghilterra e Nord-America dovranno, per forza di cose, opporsi al piano sovietico della « Repubblica federale comunista del Nord-Africai». L'Inghilterra non vorrà certo abbandonare le basi tunisine ed ha fatto intendere, per varie vie se non ancora ufficialmente, di volervi restarre insediata per sempre. Così pure gli americani, che sono sbarcati nell'Africa occidentale francese e nel Marocco con la precisa intenzione di non andarne più via e di rimanere insediati almeno a Dakar e a Casablanca, non possono assòlutamente — si considera qui — accettare l'imposizione di Mosca. Si sa, però, quanto bisogno dei russi abbiano in questa guerra e Londra e Washington, e quanti rospi siano disnoste ad ingoiare per l'occasione. E' mai possibile, dicono gli spagnoli, che inglesi e americani si siano ridotti al punto da accettare come ordine un qualunque desiderio di Stalin* E' mai possibile che tutti gli « ultimatum » del Cremlino vengano metodicamente incassati dai governi di Londra e Washington? Degno di nota, sui giornali spagnoli di oggi, è, pertanto, l'articolo del corrispondente defZ'Alcazar da Parigi, dove viene messo in luce che l'opinione pubblica francese, non ostante la sua indifferenza, comincia a preoccuparsi vivamente dell'azione condotta dalla cosidetta Commissione del Mcditeiraneo che è, in pratica, alle dirette dipendenze di Mosca e costituisce uno stiiimento per la bolscevizzazione dell'Europa. La Spagna, insomma, attende gli avvenimenti fermamente fiduciosa nel suo esercito che mai, forse, nella storia dell'ultimo secolo, è apparso tanto forte e agguerrito come ora. Non a caso la stampa madritena mette in grande risalto il discorso del Caudillo in risposta al discorso del Ministro della Guerra, generale Assensio, che gli assicurava, per ogni evenienza, il totale e pronto appoggio dell'esercito. Il Generalissimo Franco ha, tra l'altro, dichiarato che l'alto valore e lo spirito eccellente dell'esercito spagnolo e dei suoi ufficiali e generali sono più che sufficienti a garantire l'avvenire del popolo e a proteggere hi libertà e l'indivendenza della Spanna. Parole oltremodo significative, si commenta qui, nella speciale contingenza.

Persone citate: Alcazar, Benes, Stalin