Notizie dalla Germania di Guido Tonella

Notizie dalla Germania Notizie dalla Germania La situazione dei nostri internati - Perchè non tutti i volontari hanno potuto lasciare gli "StammlSger,, • Encomiabile rapidità nel servizio della posta e dei pacchi Berlino, 4 gennaio. TJn comunicato diffuso nei giorni scorsi nella stampa italiana ha annunciato che un primo contingente di 14.000 soldati nostri già è intervenuto in combattimento accanto alle forze germaniche nella lotta da questi impegnata per sbarrare la via agli invasori della Penisola. Non si rivela alcun segreto militare precisando che una buona parte di queste avanguardie del nuovo esercito repubblicano è formata con elementi già internati in Germania é liberati in un secondo tempo essendosi annunciati come volontari. Conviene tuttavia aggiungere che il numero di questi vototitari combattenti rappresento soltanto una aliquota — e aliquota minima — rispetto al totale di quelli che dagli stammlager, cioè dai campi d'internamento veri e propri, già sono stati trasferiti* agli Uebungislager, i campi di addestramento dove si stanno forgiando con la collaborazione di Istruttori -specializzati germanici, numerose divisioni dell'B: R. Nonostante le cocenti umiliazioni dell'internamento e la non certo agevole situazione psicologica determinatasi nei rapporti coll'alleato tradito, possiamo affermare che nei Lager di Germania la parte migliore dell» gioventù italiana ha sentito potentemente la voce del dovere, manifestai dosi pronta a riprendere la lotta con una spontaneità una risolutezza tali da servire di esempio — si può ben dirlo — agli stessi elementi di leva chiamati elle armi in Patria, Situazioni legate Per imponente che s'a il mimerò dei volontari è però evidente che la questione dei militari intemati in Germania non si risolve semplicemente attraverso la via dell'adesione al Governo Repubblicano e al nuovo regolamento delle For ze Armate Italiane. A parte il fatto che le domande dei volontari superano di gran lunga le immediate possibilità di assorbimento dei nuovi quadri costituiti in Germania e che vi sono inoltre numerosissimi elementi volontari che, purtroppo, non possono essere reclutati nei Lager perchè considerati di classe anziana ai fini dell'addestramento iniziato da parte germanica resta una massa considerevole che, per essere ormai stata utilizzata dai tedeschi nel campo del lavoro, non può essere, almeno per ora, distolta da questo suo impiego, se si vogliono evitare intralci nel gigantesco processo produttivo della Germania. La situazione è quella che è e le famiglie italiane che hanno del congiunti internati in Germania devono accettarla con coraggioso realismo, considerando che di fronte alle tante tragedie provocate dalla guerra, questo dell'internamento è, dopo tutto, un male minore, in quanto suscettibile di risanamento. Ogni recriminazione, oltre che essere inutile, non può che aggravare la situazione di coloro che subiscono direttamente o indirettamente le conseguenze delle misure prese nel settem' bre scorso dalle autorità militari germaniche. Tutti quelli che si sforzano di riporre oggi in discussione la legittimità di tali misure, il modo con cui esse sono state applicate, oppure il fatto che l'internamento si prolunga, fanno pHi 0 meno inconsciamente il gioco del nemico: giuoco pericoloso e grave di conseguenze, come è facile rendersi conto, per gli internati stessi, la cui sorte, secondo quanto ripetutamente si è avvertito, è in definitiva legata all'atteggiamento di coloro che beano avuto la fortuna di rimanere in Patria. Il sentimento, di reazione interna che provano 1 familiari degli internati in Germania a veder fior di giovanotti tuttora a zonzo come se nulla fosse nelle città italiane, è cosa più che comprensibile. Le lettera» «he si accumulano sul tavolo di redazione della Voce della Patria, ce ne portano giornalmente testimonianza. A nulla giova però che l'eco di questi lagni giunga fino in Germania: basterebbe, se mai, che si facesse sentire in Italia... Cos'è il "Saimi,, Circa la situazione dei no stri fratelli che qui vivono nei campi di concentramentò, possiamo informarvi che l'a zlone di assistenza iniziata fin dal novembre scorso dalle .organizzazioni italiane di Germania ha portato a dei notevoli risultati, concretizzatisi nella creazione presso il Commissariato Generale dei Fasci in Germania, di un apposito ufficio, il Saimi (Servizio As sistenza Internati Militari Xtaliani). Detto ufficio si propone di andare incontro nei limiti de! possibile alle molte e svaHute necessità dei carne rpcnfbsPt•dr rati internati e soprattutto di provvedere al collegamento con le famiglie per coloro che non fossero ancora riusciti a farlo direttamente. Per le ricerche necessarie sono pubblicati appositi elenchi sul settimanale La Voce della Patria. Le famiglie interessate possono pertanto rivolgersi a questo Ente otra che è stato •riattivato il servizio postale con la Germania, indirizzando come segue «Ufficio SAIMI presso Fascio Italiano Viktoriastrasse 36 Berlino W 35 ». Malgrado le difficoltà di vario genere causate dalla recrudescenza dei bombardamenti aerei sul territorio del Reich, le autorità tedesche si sforzano dal canto loro di venire incontro alle più Impellenti esigenze del nostri internati. Il fatto chr alla maggior parte di essi sia stato consentito di comunicare ripetutamente con le famiglie prima ancora che fosse riattivato il normale servizio postale tra la Germania e l'Italia (da questo punto di vista, per quanto la cosa possa sembrare paradossale, gli internati militari sono stati per così dire favoriti in confronto ai civili italiani residenti in Germania, compresi i nostri lavoratori) costituisce una prova indiscutibile dello spirito di comprensione che anima le autorità germaniche. Lo stesso dicasi per la concessione riguardante l'Invio del pacchi. Su questo stesso argomento possiamo aggiungere, a tranquillità delle famiglie, che il servizio postale a favore degli internati funziona con encomiabile rapidità: da 10 a 12 giorni, nella maggior parte dei casi, compresi gli invìi per gli internati nelle regioni più lontane, in Prussia orientale o In Polonia, Guido Tonella

Persone citate: Detto