I SEGRETI DI MADAMA FOCHETTI di Antonio Antonucci

I SEGRETI DI MADAMA FOCHETTI " Donna di sublimi ed elevate virtù I SEGRETI DI MADAMA FOCHETTI Contrariamente al solito, questa volta non posso indicare la sorgente bibliografica alla quale attingo, perchè tarme e topi hanno mangiato la copertina del libro, lasciando un'indicazione sola, e cioè che ne fu l'autrice Madama Fochetti « donna di sublimi ed elevate virtù », come se l'eievato fosse più del sublime. Costei non raccolse ma rivelò come segreti alcune centinaia di ricette, tra le quali pescheremo alcune delle più curiose. Cominciamo con un impiastro, giustamente denominato manus Dei (mano di Dio) perchè salvò — al suoi tempi — gambe, mani o diti In procinto di essere tagliati mentre guarisce tuttora (ossia per sempre) «'àpoftegmi. glandoli, cancri, fistole, piaghe d'archlbugiate »; « cava » il ferro il piombo e altre cose dalle ferite; « giova contro la peste, e buono contro le ulceri, contro la tigna, contro le emorroidi, esterne, dolor di denti e reumatismi». E polche non si può escludere che sia anche vero, eccone la ricetta: Olio di oliva 7 libbre — sfilacci di tela vecchia, 1 libbra — biac. co in polvere, 2 once — Htargirio d'oro, cinque quarteronl — cera nuova, una libbra — aloe polverizzato, 2 once. — Quesr impiastro « estende le sue virtù alle infermità degli animali ». I reumatismi hanno anche un rimedio particolare costituito da un^nfuslone di melissa distillata a fuoco lento, n liquore che ne deriverà, preso nella quantità di un guscio d'uovo e mescolato In mezzo bicchiere di vino bian co o rosso, sarà bevuto dal sofferente il mattino a digiuno mentre una pezza sottile, imbevuta dello stesso liquore si applica sulla parte offesa, badando che non sia infiammata e non ci sia febbre. V povero reuma, assalito cosi dall'interno e dall' esterno, si arrende. Pure 1 cancri, se non aperti, hanno un rimedio a parte, nell'acqua con' un pugno di calce viva, poi decantata e l'aggiunta di un'oncia di sale ammoniaco per ogni libbra. Guarisce infallibilmente la sciatica un unguento cosi Confezionato: Mettere in pignatta e al fuocoi una libbra di pece Metrica, dopo fusa aggiungere un « bicchiere di eccellente acquavite », rimescolare e lasciar cuocere finché l'acquavite non sia dissipata. Recitare un Pater Noster, aggiungere quindi tre once di cera vergine, due once di cannella In polvere, due once di storace polverizzato, due once di benzoino e due di gomma eirabica. Prima di applicarlo, spolverare la parte offesa con polvere di cantaride e di pepe. E fin qui Madama Fochetti non ci stupisce chlssacchè! Ma eccola a prendere d'assalto 1 «morsi d'animali rabbiosi come cani, gatti, lupi, o altri, in qual si sia parte del corpo », e ci lascia perplessi. «E' cosa certa — essa afferma — che il bagno dei Mar Mediterraneo, o Oceano, è un buon rimiselo per guarire qualsiasi sorta di male, purché si arrivi o pigliare in tempo, cioè a dire prima chi fi veleno arrivi alle parti nobili » ma cani, gatti, lupi, o altri, mordono anche nell'interno delle isole e dei continenti. Allora, la piaga sarà trattata dall'esterno con un unguento composto di oxicrato, ossi di seppia e allume, polverizzati, e sale glosso, dopo averla leivata con acquavite o spirito di vino; quindi, dall'interno, con un decotto di margherite selvatiche, cime di ruta, lepido maggiore (tre foglie), radice di angelica, quattro spicchi di aglio, sale grosso, vino bianco, teriaca (per la grossezza di una fava). E' anche consigliabile un consumato di pollastri, vitello e montone, a titolo di estremo conforto, dato che il morsicato — com'è prevedibile — muoia. Passando dal grave al Ile- ve, diremo del sangue dal naso, arrestato da Maderoa Fochetti con un pugno di sale non pestato e messo tra due pezze di lino, da applicare intorno alla fronte o alla testa. La quale testa sarà tenuta all'indietro, mentre il ' paziente si accosterà al fuoco, dove qualcuno gli soffregherà le tombe con pannolini imbevuti 1 acqua calda, dall'alto verso il basso. Nei casi maligni, sarà utile salassare un piede, e però Madama Fochetti non ci spiega il vantaggio di arrestare una perdita di sangue dal naso col provvedere a analizzarne altrove l'uscita. Per chi avesse perduto la vista « senza che apparisca alcuna cosa nell'occhio », far poltiglia di farina di fava in due terzi di acqua comune da bere e un terzo di aceto, e applicarla quindi sull'occhio stesso. E però Madama Fo. chetti non dice se la vista ri tornerà. , La carducciana « allegra f'ovinez'za» dell'edera verde, platealmente suggerita contro gli occhi pollini, dopo una infusione di 48 ore nel «più forte aceto che si possa trovare », mentre i piccoli che «fanno pipi nel letto» sono guariti « con sterco di sorci, o topi, in polvere per il peso di uno scudo d'oro nel brodo ». Tolta la prima scorza «al legno chiamato fràssino », prendete la seconda da «abbruciare » per mescolare quindi « la di lei cenere con acqua vita »; ne deriverà un Impiastro miracoloso centro il mal di denti, da applicare so. prò la tempia della parte offesa. Allo stesso scopo, serve ?iure « un pugno di salvia col. a di fresco » da mettere sopra una paletta infuocata con raggiunta « a poco a poco del migliore aceto che possiate avere e un mezzo pugno di sale ». H tutto, « confettato » tra due pezze, va sulla guancia dolente, caldo ai massimo, ed è chiaro che il dolore della scottatura distrae subito dall'altro. C'è un piccolo inconveniente, ed è la difficoltà di trovar palette in tempo di gas, nonché la noia di farsi salassare in precedenza e «prendere un lavativo o due ». ' In pieno stupore c'immerge l'anguilla. Poco nota in farmacia. Madama Fochetti la adopera contro la sordità. Se a guarirla, non basta II succo del frassino fresco « bnteiato al centro » con due piatti ai lati per raccoglierne le lagrime, prendete « un' anguilla ben grossa e ben grassa, sia scorticata e bene stuccata' di rosmarino, poi mettetela a rosto e mescolate il succo che ne colerà con altrettanto spirito di vino ». H liquore cosi misturato dev'essere preso con un cucchiaio di argento, e, fattolo scaldare sul cucchiaio stesso, stillarne alcune goccle con un dito nelle orecchie del sofferente. Nessuno sospetterà che 11 cucumero o citrullo sia uno specifico ottimo contro il mal di reni: eppure messo a fette tra due pezze di lino e rinnovate « di tempo in tempo », senza specificare di più, Madama Fochetti,ce lo garantisce. Due once di miele manco, due once di rose rosse fresche polverizzate e un'oncia di precipitato rosso, formano un rimedio « contro ogni mal di Venere-», ogni ossia tutti, quantunque « a considerarne la natura vanno guardati come castigo temporale di questo infelice peccato, il quale solo fa precipitare nell'inferno più, anime che tutti gli altri (peccati) insieme »; e perciò « lontanissimo di dar loro soccorso di sorta, farebbe mestieri di accrescergli le. sofferenze e di gravarli con penitenze rigorose »... Tuttavia, poiché una,donna, Infilata la via del segreti, morrebbe a trascurarne uno solo, madama Fochetti varò anche questo « per carità cristiana, la quale è sempre paziente e tutj to colma di dolcezza*. Antonio Antonucci

Persone citate: Madama Fo, Pater