Natale di sangue e di strazio a Vicenza

Natale di sangue e di strazio a Vicenza f barbari apportatori di morte Natale di sangue e di strazio a Vicenza la commossa parola del Vescovo dinanzi alle bare delle vittime per l'affratellamento degli spiriti e per la salvezza della Patria - Pisa, Pistoia, Prato, Firenze, Empoli ed altre località bombardate nei giorni di Natale e Santo Stefano Roma, 31 dicembre. Nella mattinata di Natale — annuncia l'Agenzia Stefani — mentre il popolo inalzava le sue preghiere al Signore ed i bambini gioivano dinanzi al mistero della natività raffigurata nel presepio, gli apostoli della delinquenza nord-americana e britannica vollero essere presenti sul cielo d'Italia. Quale sia stato l'effetto della loro presenza ognuno sa Templi e case del popolo furono devastate, molte vittime innocenti, donne e bambini giacquero fra le macerie. «Il martirio della Patria» A Vicenza particolari onoranze sono state tributate alle vittime, le cui bare, allineate al centro della cattedrale, hanno ricevuto il commosso saluto di tutto il popolo e di fronte al sentimento del popolo che, insieme alla pietà per le vittime, sentiva nell'animo l'esecrazione per la criminale gesta com- Siuta, il Vescovo della città a parlato per tutti. Dopo aver espresso il dolore provato dinanzi alle macerie ed alla visione di tanti corpi straziati, monsignor Vinato ha detto: «.Il nostro animo di cristiani si ribellava al solo pensiero che, in un giorno così sacro alla fede, dedicato alle gioie più intime e più care, alle manifestazioni più delicate, si potesse "concepire il disegno di una strage, che in un tal giorno venisse emanato l'ordine di compierla, che in tal giorno si preparassero gli ordigni crudeli della strage che, poi, si è scatenata sulla nostra città. « Purtroppo ciò è diventato dolorosa realtà ed il Natale, il giorno della pace e della gioia, è stato per Vicenza il Natale di sangue, il Natale di strazio ». H Presule ha, poi, rilevato quanto sia stata significativa la partecipazione della moltitudine alla funebre cerimonia, partecipazione che non è solo un atto dì solidarietà, ma che esprime un sentimento di vera fraternità. « Ma da queste salme — egli ha aggiunto — sgorga spontaneo un altro sentimento ed è quel sentimento che a Vicenza è immediatamente scaturito dinanzi all'immagine della tragedia. « Dinanzi a queste salme ini sia consentito di inalzare un voto che, nello stesso tem po, divenga preghiera: che tanto sacrificio non sia con rumato imbatto-. « Vicenza è stata chiamata a dare il suo contributo al martirio di questa nostra amata Italia. E lo ha dato, la nostra città, attraverso il sacrificio di queste salme pietosamente raccolte in forma di croce nel tempio del Signore. Un giorno, dall'alto della Croce, si alzava l'infinito sacrificio. Per merito, così, di questa Croce, di questo sacrificio, da questo altare si inalzi verso il cielo la immolazione delle nostre vittime che, unita all'immolazione delle tante vittime delle città sorelle, come Vicenza straziata, salga fino al trono ■ dell'Altissimo, perchè possa donare, come conseguenza, alla Patria nostra unità di terra e di anime e faccia sì die l'Italia, depositaria della civiltà cristiana, diventi il faro luminoso di giustizia in mezzo al mondo ». «Dal mio cuore di Pastore — egli ha concluso — sgorga, dinanzi a queste salme, un altro voto: che il comune dolore ci affratelli, siano dissipati i rancori, i dissidi, gli equivoci. «Stringiamoci nel sentimento tradizionale della nostra fede e del nostro amor patrio e facciamo qualche sacrificio che talvolta può essere più ditro e più aspro che non il nostro sacrificio della morte. Diamo il nostro attivo contributo, perchè non sia tolta alUi nostra terra Punirà materiale e l'unità morale. « Cari nostri morti, qui presenti, ricambiate voi questo atto pietoso, quest'ultimo abbraccio che vt diamo, ricambiatelo, evitando alla nostra cara Patria, alla nostra terra un dolore tanto grande.' ». L'incursione nemica su Vicenza è avvenuta alle ore 11 del mattino di Natale. Gli apparecchi americani hanno lanciato oltre un centinaio di bombe dirompenti che hanno colpito varie zone della città, provocando morti e feriti. Numerose case popolari sono state distrutte o danneggiate. La caccia tedesca, prontamente levatasi in volo, ha abbattuto 2 degli apparecchi nemici. Due pil-yti. salvatisi col paracadute, sono stati catturati. L'opera di soccorso è stata prontamente organizza' ta dalle autorità e dal Coman do tedesco. Le vittime della Toscana Ma non solo a Vicenza, nelle ricorrenze del Natale e di Santo Stefano, i « liberatori » anglo-americani hanno continuato a infierire contro le onta, nostre, portando contro la nostra popolazione il loro carico di distruzione e di morte. H venticinque, infatti, — annuncia ancora la Stefani — alle ore 13, i bombardieri nemici calavano su Pisa, sganciando numerose bombe sui quartieri popolari. Venivano distrutte diverse abitazioni civili. Venivano, inoltre, sganciate alcune bombe sui territori di alcuni comuni. Sono stati accertati a Pisa morti e feriti. Alle famiglie colpite è stata concessa immediata assistenza. Lo stesso giorno una formazione aerea nemica sganciava numerose bombe su Pistoia, anche qui colpendo parecchie case private e causando morti e feriti. Hanno ottimamente funzionato il pronto soccorso e l'assistenza.. H contegno della popolazione è slato esemplare. Sempre il giorno 25, alle ore 13 circa, una formazione nemica sorvolava 11 territorio della provincia di Treviso e faceva cadere sulla frazione di Zoffe, nel comune di San Vendemtano, bombe che, tra l'altro, sconvolgevano il cimitero del paese. H giorno di Santo Stefano, bombardieri nemici puntavano su Prato, Firenze e Empoli. Una massiccia formazione di cacciatori americani si affacciava sul cielo della Toscana, frazionandosi' in tre grossi stormi che prendevano rispettivamente le direttrici delle tre città citate. A Firenze, le bombe distruggevano case e ferivano persone. A Prato, la zona colpita dal nemico è stata pressapoco quella precedentemente devastata. Anche qui le vittime sono state numerose e molti i feriti. A Empoli venivano fortemente colpite le • borgate Cascine e Pontorno, dove venivano distrutte case e rese inabitabili o lesionate altre. Le vittime finora accertate ammontano a un centinaio. Un'incursione nemica nei dintorni di Genova, avvenuta pure nel pomeriggio del 26, provocava lievi danni. Questa serie di incursioni nemiche v'univa preceduta da un'incursione su Cecina, avvenuta la vigilia di Natale. Due formazioni anglo-americane sganciavano per la quarta volta bombe dirompenti di medio e grosso calibro, provocando demolizioni di fabbricati adibiti ad uso d'ablta-

Persone citate: Coman, Pastore