Arrica vorrebbe far giocare il Cagliari in campo neutro

Arrica vorrebbe far giocare il Cagliari in campo neutro Per la grave carenza dei servizi pubblici Arrica vorrebbe far giocare il Cagliari in campo neutro Il disappunto dei bianconeri per l'imprevista sconfitta - Le giustificazioni sui gol di Morini e Zoff (Dal nostro inviato speciale) Cagliari, 23 dicembre. Boniperti, anche al « Sant'Elia », a 20 minuti dal termine, mentre le due squadre erano ancora in parità, ha chiesto all'amico e collega Arrica, presidente del Cagliari, di accompagnarlo negli spogliatoi perché non se le sentiva più di assistere alle fasi finali della partita. Arrica ha accettato, anche perché sembrava che il risultato non dovesse più sbloccarsi. Racconta Arrica: > Negli spogliatoi io e Boniperti passeggiavamo nervosamente, cercando di capire l'andamento del gioco dalle urla degli spettatori. Giampiero mi ha chiesto di visitare gli spogliatoi del Cagliari; cercava qualsiasi argomento per distrarre la sua attenzione dalla partita che doveva ancora finire. Ad un certo punto abbiamo avvertito un enorme boato del pubblico. Non ho detto niente a Giampiero, ma mi era parso di capire che il Cagliari avesse segnato. Ne ho avuto la conferma un minuto dopo, quando un inserviente è entrato di corsa negli spogliatoi urlando: " Ha segnato Riva! ". lo, per solidarietà nei confronti dell'amico non ho neanche potuto esultare. Boniperti ha allargato le braccia sconsolato, dicendo: "Pazienza, è il gioco del calcio! " ». La polemica Poi Arrica riprende la polemica nei confronti dell'Azienda consorziale trasporti, che non ha consentito la circolazione dei pullman, con grande danno per l'incasso. Infatti solo 35 mila spettatori erano sugli spalti anziché i 60 mila preventivati. Arrica dice: « Oggi abbiamo sconfitto anche l'Act. Questa azienda, negando i pullman per il trasporto del pubblico allo stadio, ha privato molti sardi della più bella vittoria del campionato da parte del Cagliari. Noi abbiamo avuto un danno incalcolabile, a parte la soddisfazione per la vittoria. Ventinove milioni di incasso per una partita contro la Juventus sono davvero una miseria ». Arrica ora sembra intenzionato di chiedere alla Lega che il Cagliari per protesta non giochi più al « Sant'Elia » in campionato. « Chiederemo — dice Arrica — di giocare sui campi di Napoli o di Bologna o di Firenze. Tanto II pubblico e l'incasso non cambi e- rebbero e almeno avremmo la soddisfazione di una maggior solidarietà e simpatia da parte delle aziende adibite ai trasporti. Non è possibile andare avanti di questo passo. Noi abbiamo del danni incalcolabili, e poi questa è una protesta che l'Azienda consorziale dei trasporti deve avvertire. Non accettiamo questa offesa che ci è stata fatta proprio oggi ». Gli spogliatoi della Juventus rimangono chiusi per oltre mezz'ora. Poi Morini è tra i primi ad affacciarsi. Lo stopper bianconero spiega la sua complicità in occasione del primo gol del Cagliari. « SI », dice, « ho deviato con una gamba il tiro di Gori. Quando Gori ha evitato Spinosi in dribbling noi ci aspettavamo l'intervento di Salvadore. Se Sandro tosse arrivato prima, tutto probabilmente si sarebbe risolto nel nulla. Invece io ho lasciato la guardia di Riva per cercare di oppormi al tiro finale del centravanti e in un qualche modo ho deviato la palla. Ma il mio intervento più che altro ha ingannato Zoff. Peccato, abbiamo buttato via una buona occasione. Ad un quarto d'ora dalla fine il Cagliari era " cotto ", dovevamo spingerci di più all'attacco per assicurarci l'intera posta. Invece ci slamo un po' addormentati ed è arrivata la sorpresa finale con quel calcio di punizione. A parte questo episodio, non credo che contro di me Gigi si sia mosso molto. E' il solito pericolosissimo avversario, ma credo di aver fatto la mia figura ». Più tardi Salvadore si difenderà dicendo: « lo mi ero portato su Riva perché mi sembrava che il pericolo potesse arrivare dalla sinistra, dal momento che Gori stava per effettuare lo scambio con l'attaccante cagliaritano ». Un pizzico di polemica comprensibile al termine della partita. « Abbiamo fatto un bel regalo al Cagliari! », esclama Capello. Gli umori nel clan dei campioni d'Italia non sono ovviamente quelli Ideali, considerato anche il risultato delle altre grandi squadre. Vycpalek dice: « // campionato ricomincia, in pratica. Noi abbiamo perso due punti a Cagliari, dove almeno uno ci stava. Su//'/ a 1 non pensavo assolutamente che la Juventus potesse perdere questa partita. Purtroppo, quando si sciupano palle-gol come quelle che abbiamo dilapidato noi nella ripresa, è destino che alla fine ar¬ rivi la sconfitta. Forse abbiamo insistito troppo all'attacco dopo il pareggio, convinti di segnare. D'altronde era un momento favorevole a noi e abbiamo cercato di sfruttarlo con la seconda rete che abbiamo sciupato per un soffio ». — Cuccureddu, però, non era il solito Cuccureddu... « Cuccureddu », risponde Vycpalek, - contro il Cagliari non tro- j vava la porta come in altre occasioni ». — Forse non stava ancora bene dopo i fastidiosi dolori al ventre... • Non c'entra l'intestino in questa prova che non è all'altezza di Cuccureddu. E' stata una giornata così, pazienza ». Giustificazioni Cuccureddu si giustifica: ■ Oggi non riuscivo a trovare la posizione, e poi avevo contro un avversario che, debbo ammetterlo, era molto valido. Quel Butti non dà davvero respiro. Forse ero anche un po' emozionato perché giocare In Sardegna per me è sempre una trasferta diversa dalle altre ». Le attenzioni si accentrano su Zoff, chiamato a spiegare i due gol. Il portiere bianconero è piuttosto avvilito, in un certo senso sembra di ritornare indietro di due anni, quando dalla porta degli stessi spogliatoi, al termine di una sconfitta identica nel punteggio e nella successione delle reti, si era affacciato Carmignani che si riteneva colpevole per la rete subita a pochi minuti dal termine. Anche oggi Dino si sente in parte colpevole, e quando cercano di incoraggiarlo facendogli i complimenti perché è diventato padre (al primogenito ha deciso di imporre il nome di Marco), l'estremo difensore bianconero dice con un sorriso amaro: « L'ho subito fatto vergognare di me ■. Poi completa la spiegazione: « In occasione del primo gol c'è stata una netta deviazione di Morini che mi ha spiazzato. Non è colpa di Morini, però io sono stato preso In contropiede. In occasione invece della punizione battuta da Riva, posso soltanto giustificarmi col fatto che la palla colpita dall'estrema sinistra è arrivata fortissima verso di me e procedeva quasi a zigzag, lo ero pronto per bloccarla a terra con Il corpo dietro le mani, ma all'ultimo momento me la sono trovata sul fianco, ho cercato di ri¬ mediare bloccandola lateralmente, ma il tiro era cosi forte che mi ha piegato le mani. Naturalmente se mi lossi appostato come intendevo, cioè col corpo, non sarebbe successo nulla. E' stata una partita stregata ». Anche Bettega è piuttosto avvilito per l'andamento della partita. Oltretutto l'ala sinistra bianconera ha perso un'ottima occasione nel secondo tempo per portare in vantaggio la Juventus quando Altafini l'aveva liberato brillantemente sulla sinistra. Bettega dice: • Abbiamo perso una partita che non dovevamo assolutamente perdere. Forse nella ripresa, dopo il pareggio di Altafini, ci siamo sentiti troppo tranquilli, abbiamo giocato quasi In scioltezza perché non vedevamo come II Cagliari avrebbe potuto lare! dei gol. Per quanto riguarda il mio errore, devo precisare che la palla sul passaggio di Altafini ha picchiato a terra piuttosto forte, lo ho cercato di bloccarla con la testa, ma è rimbalzata alta e con la nuca l'ho allargata invece di stringere al centro. Avrei anche potuto tirare di sinistro, ma ho visto che sopraggiungeva In corsa Causio e l'ho allungata all'indietro. Quando Causio ha tirato, è arrivato un difensore che ha deviato con la punta di un piede. Era destino che non segnassimo ». Tra gli ultimi a lasciare gli spogliatoi vi sono Boniperti e Anastasi. Il centravanti spiega subito perché è stato sostituito. « Cadendomi su un fianco — dice Pietro — Dessi si è posato violentemente sulle mie costole. Quando mi sono rialzato ho subito avvertito un fastidioso dolore e difficoltà nella respirazione. Oltretutto non ero sciolto nei movimenti. Quindi era logico che chiedessi di venire sostituito, perché sarei stato di danno alla squadra. Appena rientro a Torino mi sottoporrò ad accertamenti radiografici. Non vorrei che ci fosse qualcosa di più grave ». Il commento del presidente è scarno ma incisivo, come al solito: « Secondo me — dice — non dovevamo perdere. Purtroppo quella punizione ci ha condannati. Abbiamo avuto a disposizione anche la possibilità di vincere. Non ci è andata bene. Pazienza. Vediamo di rimboccarci al più presto le maniche e di superare questo momento ». fr. c. Arrica vorrebbe far giocare il Cagliari in campo neutro Per la grave carenza dei servizi pubblici Arrica vorrebbe far giocare il Cagliari in campo neutro Il disappunto dei bianconeri per l'imprevista sconfitta - Le giustificazioni sui gol di Morini e Zoff (Dal nostro inviato speciale) Cagliari, 23 dicembre. Boniperti, anche al « Sant'Elia », a 20 minuti dal termine, mentre le due squadre erano ancora in parità, ha chiesto all'amico e collega Arrica, presidente del Cagliari, di accompagnarlo negli spogliatoi perché non se le sentiva più di assistere alle fasi finali della partita. Arrica ha accettato, anche perché sembrava che il risultato non dovesse più sbloccarsi. Racconta Arrica: > Negli spogliatoi io e Boniperti passeggiavamo nervosamente, cercando di capire l'andamento del gioco dalle urla degli spettatori. Giampiero mi ha chiesto di visitare gli spogliatoi del Cagliari; cercava qualsiasi argomento per distrarre la sua attenzione dalla partita che doveva ancora finire. Ad un certo punto abbiamo avvertito un enorme boato del pubblico. Non ho detto niente a Giampiero, ma mi era parso di capire che il Cagliari avesse segnato. Ne ho avuto la conferma un minuto dopo, quando un inserviente è entrato di corsa negli spogliatoi urlando: " Ha segnato Riva! ". lo, per solidarietà nei confronti dell'amico non ho neanche potuto esultare. Boniperti ha allargato le braccia sconsolato, dicendo: "Pazienza, è il gioco del calcio! " ». La polemica Poi Arrica riprende la polemica nei confronti dell'Azienda consorziale trasporti, che non ha consentito la circolazione dei pullman, con grande danno per l'incasso. Infatti solo 35 mila spettatori erano sugli spalti anziché i 60 mila preventivati. Arrica dice: « Oggi abbiamo sconfitto anche l'Act. Questa azienda, negando i pullman per il trasporto del pubblico allo stadio, ha privato molti sardi della più bella vittoria del campionato da parte del Cagliari. Noi abbiamo avuto un danno incalcolabile, a parte la soddisfazione per la vittoria. Ventinove milioni di incasso per una partita contro la Juventus sono davvero una miseria ». Arrica ora sembra intenzionato di chiedere alla Lega che il Cagliari per protesta non giochi più al « Sant'Elia » in campionato. « Chiederemo — dice Arrica — di giocare sui campi di Napoli o di Bologna o di Firenze. Tanto II pubblico e l'incasso non cambi e- rebbero e almeno avremmo la soddisfazione di una maggior solidarietà e simpatia da parte delle aziende adibite ai trasporti. Non è possibile andare avanti di questo passo. Noi abbiamo del danni incalcolabili, e poi questa è una protesta che l'Azienda consorziale dei trasporti deve avvertire. Non accettiamo questa offesa che ci è stata fatta proprio oggi ». Gli spogliatoi della Juventus rimangono chiusi per oltre mezz'ora. Poi Morini è tra i primi ad affacciarsi. Lo stopper bianconero spiega la sua complicità in occasione del primo gol del Cagliari. « SI », dice, « ho deviato con una gamba il tiro di Gori. Quando Gori ha evitato Spinosi in dribbling noi ci aspettavamo l'intervento di Salvadore. Se Sandro tosse arrivato prima, tutto probabilmente si sarebbe risolto nel nulla. Invece io ho lasciato la guardia di Riva per cercare di oppormi al tiro finale del centravanti e in un qualche modo ho deviato la palla. Ma il mio intervento più che altro ha ingannato Zoff. Peccato, abbiamo buttato via una buona occasione. Ad un quarto d'ora dalla fine il Cagliari era " cotto ", dovevamo spingerci di più all'attacco per assicurarci l'intera posta. Invece ci slamo un po' addormentati ed è arrivata la sorpresa finale con quel calcio di punizione. A parte questo episodio, non credo che contro di me Gigi si sia mosso molto. E' il solito pericolosissimo avversario, ma credo di aver fatto la mia figura ». Più tardi Salvadore si difenderà dicendo: « lo mi ero portato su Riva perché mi sembrava che il pericolo potesse arrivare dalla sinistra, dal momento che Gori stava per effettuare lo scambio con l'attaccante cagliaritano ». Un pizzico di polemica comprensibile al termine della partita. « Abbiamo fatto un bel regalo al Cagliari! », esclama Capello. Gli umori nel clan dei campioni d'Italia non sono ovviamente quelli Ideali, considerato anche il risultato delle altre grandi squadre. Vycpalek dice: « // campionato ricomincia, in pratica. Noi abbiamo perso due punti a Cagliari, dove almeno uno ci stava. Su//'/ a 1 non pensavo assolutamente che la Juventus potesse perdere questa partita. Purtroppo, quando si sciupano palle-gol come quelle che abbiamo dilapidato noi nella ripresa, è destino che alla fine ar¬ rivi la sconfitta. Forse abbiamo insistito troppo all'attacco dopo il pareggio, convinti di segnare. D'altronde era un momento favorevole a noi e abbiamo cercato di sfruttarlo con la seconda rete che abbiamo sciupato per un soffio ». — Cuccureddu, però, non era il solito Cuccureddu... « Cuccureddu », risponde Vycpalek, - contro il Cagliari non tro- j vava la porta come in altre occasioni ». — Forse non stava ancora bene dopo i fastidiosi dolori al ventre... • Non c'entra l'intestino in questa prova che non è all'altezza di Cuccureddu. E' stata una giornata così, pazienza ». Giustificazioni Cuccureddu si giustifica: ■ Oggi non riuscivo a trovare la posizione, e poi avevo contro un avversario che, debbo ammetterlo, era molto valido. Quel Butti non dà davvero respiro. Forse ero anche un po' emozionato perché giocare In Sardegna per me è sempre una trasferta diversa dalle altre ». Le attenzioni si accentrano su Zoff, chiamato a spiegare i due gol. Il portiere bianconero è piuttosto avvilito, in un certo senso sembra di ritornare indietro di due anni, quando dalla porta degli stessi spogliatoi, al termine di una sconfitta identica nel punteggio e nella successione delle reti, si era affacciato Carmignani che si riteneva colpevole per la rete subita a pochi minuti dal termine. Anche oggi Dino si sente in parte colpevole, e quando cercano di incoraggiarlo facendogli i complimenti perché è diventato padre (al primogenito ha deciso di imporre il nome di Marco), l'estremo difensore bianconero dice con un sorriso amaro: « L'ho subito fatto vergognare di me ■. Poi completa la spiegazione: « In occasione del primo gol c'è stata una netta deviazione di Morini che mi ha spiazzato. Non è colpa di Morini, però io sono stato preso In contropiede. In occasione invece della punizione battuta da Riva, posso soltanto giustificarmi col fatto che la palla colpita dall'estrema sinistra è arrivata fortissima verso di me e procedeva quasi a zigzag, lo ero pronto per bloccarla a terra con Il corpo dietro le mani, ma all'ultimo momento me la sono trovata sul fianco, ho cercato di ri¬ mediare bloccandola lateralmente, ma il tiro era cosi forte che mi ha piegato le mani. Naturalmente se mi lossi appostato come intendevo, cioè col corpo, non sarebbe successo nulla. E' stata una partita stregata ». Anche Bettega è piuttosto avvilito per l'andamento della partita. Oltretutto l'ala sinistra bianconera ha perso un'ottima occasione nel secondo tempo per portare in vantaggio la Juventus quando Altafini l'aveva liberato brillantemente sulla sinistra. Bettega dice: • Abbiamo perso una partita che non dovevamo assolutamente perdere. Forse nella ripresa, dopo il pareggio di Altafini, ci siamo sentiti troppo tranquilli, abbiamo giocato quasi In scioltezza perché non vedevamo come II Cagliari avrebbe potuto lare! dei gol. Per quanto riguarda il mio errore, devo precisare che la palla sul passaggio di Altafini ha picchiato a terra piuttosto forte, lo ho cercato di bloccarla con la testa, ma è rimbalzata alta e con la nuca l'ho allargata invece di stringere al centro. Avrei anche potuto tirare di sinistro, ma ho visto che sopraggiungeva In corsa Causio e l'ho allungata all'indietro. Quando Causio ha tirato, è arrivato un difensore che ha deviato con la punta di un piede. Era destino che non segnassimo ». Tra gli ultimi a lasciare gli spogliatoi vi sono Boniperti e Anastasi. Il centravanti spiega subito perché è stato sostituito. « Cadendomi su un fianco — dice Pietro — Dessi si è posato violentemente sulle mie costole. Quando mi sono rialzato ho subito avvertito un fastidioso dolore e difficoltà nella respirazione. Oltretutto non ero sciolto nei movimenti. Quindi era logico che chiedessi di venire sostituito, perché sarei stato di danno alla squadra. Appena rientro a Torino mi sottoporrò ad accertamenti radiografici. Non vorrei che ci fosse qualcosa di più grave ». Il commento del presidente è scarno ma incisivo, come al solito: « Secondo me — dice — non dovevamo perdere. Purtroppo quella punizione ci ha condannati. Abbiamo avuto a disposizione anche la possibilità di vincere. Non ci è andata bene. Pazienza. Vediamo di rimboccarci al più presto le maniche e di superare questo momento ». fr. c.

Luoghi citati: Bologna, Cagliari, Firenze, Italia, Napoli, Sardegna, Torino