Gigi: "Battere i campioni è una doppia soddisfazione»

Gigi: "Battere i campioni è una doppia soddisfazione» Gigi: "Battere i campioni è una doppia soddisfazione» "Segnare è stato come liberarmi di un incubo" - Gori: "Il primo gol è mio, la deviazione di Morini è stata impercettibile" fanno osservare — è stata anche determinata da un mezzo infortunio di Zoff... « Tenete presente », risponde Riva, « che il mio tiro era molto forte ed era ad effetto perché ho colpito la palla con l'esterno del piede sinistro, aggirando la barriera bianconera. Probabilmente Zoff all'ultimo momento è stato ingannato dalla traiettoria, ha cercato di opporsi con una mano ma il pallone gliel'ha piegata ». — Che cosa ha detto all'arbitro subito dopo il gol? « Non vale la pena di ripeterlo. E' stato più che altro un gesto di sfogo, nulla di offensivo. Ripeto: ero molto nervoso prima di battere quella punizione e soltanto il gol ha potuto consentirmi di sollevarmi da una particolare tensione », A Riva, mentre è disteso sul lettino per i massaggi per curare alcune ferite, viene offerta una bottiglietta di « champagne ». E' il modo con il quale il Cagliari festeggia non soltanto il Natale ma anche il successo sui campioni d'Italia. Gigi la rifiuta per finire tranquillamente la sigaretta. Gli chiediamo ancora un giudizio su questa partita che la Juventus non sembrava dovesse perdere. Gigi, molto onestamente, conferma: « Prima della partita avrei firmato di tutto cuore un 1-1. Dopo il gol che abbiamo messo a segno nel primo tempo mi sono illuso. Poi, come sempre, abbiamo avuto il torto di spingerci troppo in avanti invece di amministrare convenientemente il vantaggio. Dopo il gol di Altafini sono diventato pessimista. La Juventus trafiggeva la nostra difesa molto facilmente, e mi sono preparato psicologicamente anche ad una sconfitta. Poi à arrivata la punizione, il mio gol. E' stato davvero come liberarci da un incubo. Non sapevo neanche più quale gusto avesse la vittoria con il Cagliari. Ora ci ridarà slancio, ne sono convinto. Complimenti alla Juventus, in ogni caso. Con Gentile, Cuccureddu e Longobucco la squadra bianconera ha una spinta costante e ci ha messo molto in difficoltà. E' indubbiamente più forte di noi, ma oggi vincendo non credo abbiamo rubato qualcosa, in definitiva ». Gori rivedica come esclusivamente suo il gol che ha permesso al Cagliari di andare in vantaggio. « Sì — ammette —, una deviazione da parte di Morini c'è stata, ma mi pare sia risultata impercettibile. Il pallone in porta ci sarebbe arrivato e al momento del tiro m'è parso che per Zoff non ci sarebbe stato nulla da fare. Sono contento anche perché, come deve essere in una squadra, i gol non li deve segnare soltanto Riva, ma li può fare anche qualche suo compagna di squadra. Se tutta la responsabilità cade sulla nostra ala sinistra, allora per Gigi il problema ogni domenica diventa sempre più difficile. L'importante è che qualcuno nel compito lo sostituisca, come credo di aver fatto io ». Chiappella conclude il gioioso festival dei sardi con dichiarazioni scontate: « E' stata una bella partita. Ci slamo sbilanciati spesso in avanti, favorendo i contropiedi della Juventus, ma nel calcio bisogna anche avere un po' di fortuna, e questa domenica un po' di fortuna è toccata a noi. Serve per compensare tutta la sorte che fino a ieri ci è stata avversa. Franco Costa (Dal nostro inviato speciale) Cagliari, 23 dicembre. Al gol di Gori, con la collaborazione di Morini, il padre del centravanti cagliaritano, Pietro, in tribuna accanto a Boniperti e ad Arrica, è scoppiato in un pianto dirotto. Arrica per un momento ha temuto che il popolare Pietro Gori venisse colto da un collasso, ma è bastato un buon whisky per ridargli tono. Al gol di Riva, quello che ha dato il successo al Cagliari dopo molti mesi di astinenza, gli spettatori del Sant'Elia sono esplosi in un boato di incontenibile entusiasmo, mentre Gigi sul campo sfogava la sua rabbia fino ad allora repressa contro l'arbitro. Ritroviamo i due protagonisti cagliaritani negli spogliatoi, a fine partita. Il più felice è Gigi Riva. Spiega intanto il perché del suo bisticcio con l'arbitro e la conseguente reazione: « Butti aveva subito tre falli consecutivi », spiega, « e soltanto al quarto, su di me, l'arbitro ha decretato la punizione a nostro vantaggio, lo ho protestato, l'ammonizione in un certo senso me la sono cercata. Oltretutto ho piazzato la palla nel punto in cui si era verificato il fallo; Angonese l'ha portata indietro di un metro e mezzo, quasi volesse sfidarmi dopo l'ammonizione. Ho preso la rincorsa per battere la punizione ed ero molto nervoso. Il gol per me è stato come una liberazione. E' importante questa rete per diversi motivi. Primo, perché avevamo bisogno di vincere; secondo, perché battere la Juventus costituisce una soddisfazione doppia, non per una questione di antipatia, ma perché rimane la squadra campione d'Italia e soprattutto la squadra che oggi gioca ancora il miglior calcio. Oltretutto questo è il gol che chiude una triste parentesi per il Cagliari. Era indispensabile per il nostro rilancio ». — La rete del vostro successo, però — gli Gigi: "Battere i campioni è una doppia soddisfazione» Gigi: "Battere i campioni è una doppia soddisfazione» "Segnare è stato come liberarmi di un incubo" - Gori: "Il primo gol è mio, la deviazione di Morini è stata impercettibile" fanno osservare — è stata anche determinata da un mezzo infortunio di Zoff... « Tenete presente », risponde Riva, « che il mio tiro era molto forte ed era ad effetto perché ho colpito la palla con l'esterno del piede sinistro, aggirando la barriera bianconera. Probabilmente Zoff all'ultimo momento è stato ingannato dalla traiettoria, ha cercato di opporsi con una mano ma il pallone gliel'ha piegata ». — Che cosa ha detto all'arbitro subito dopo il gol? « Non vale la pena di ripeterlo. E' stato più che altro un gesto di sfogo, nulla di offensivo. Ripeto: ero molto nervoso prima di battere quella punizione e soltanto il gol ha potuto consentirmi di sollevarmi da una particolare tensione », A Riva, mentre è disteso sul lettino per i massaggi per curare alcune ferite, viene offerta una bottiglietta di « champagne ». E' il modo con il quale il Cagliari festeggia non soltanto il Natale ma anche il successo sui campioni d'Italia. Gigi la rifiuta per finire tranquillamente la sigaretta. Gli chiediamo ancora un giudizio su questa partita che la Juventus non sembrava dovesse perdere. Gigi, molto onestamente, conferma: « Prima della partita avrei firmato di tutto cuore un 1-1. Dopo il gol che abbiamo messo a segno nel primo tempo mi sono illuso. Poi, come sempre, abbiamo avuto il torto di spingerci troppo in avanti invece di amministrare convenientemente il vantaggio. Dopo il gol di Altafini sono diventato pessimista. La Juventus trafiggeva la nostra difesa molto facilmente, e mi sono preparato psicologicamente anche ad una sconfitta. Poi à arrivata la punizione, il mio gol. E' stato davvero come liberarci da un incubo. Non sapevo neanche più quale gusto avesse la vittoria con il Cagliari. Ora ci ridarà slancio, ne sono convinto. Complimenti alla Juventus, in ogni caso. Con Gentile, Cuccureddu e Longobucco la squadra bianconera ha una spinta costante e ci ha messo molto in difficoltà. E' indubbiamente più forte di noi, ma oggi vincendo non credo abbiamo rubato qualcosa, in definitiva ». Gori rivedica come esclusivamente suo il gol che ha permesso al Cagliari di andare in vantaggio. « Sì — ammette —, una deviazione da parte di Morini c'è stata, ma mi pare sia risultata impercettibile. Il pallone in porta ci sarebbe arrivato e al momento del tiro m'è parso che per Zoff non ci sarebbe stato nulla da fare. Sono contento anche perché, come deve essere in una squadra, i gol non li deve segnare soltanto Riva, ma li può fare anche qualche suo compagna di squadra. Se tutta la responsabilità cade sulla nostra ala sinistra, allora per Gigi il problema ogni domenica diventa sempre più difficile. L'importante è che qualcuno nel compito lo sostituisca, come credo di aver fatto io ». Chiappella conclude il gioioso festival dei sardi con dichiarazioni scontate: « E' stata una bella partita. Ci slamo sbilanciati spesso in avanti, favorendo i contropiedi della Juventus, ma nel calcio bisogna anche avere un po' di fortuna, e questa domenica un po' di fortuna è toccata a noi. Serve per compensare tutta la sorte che fino a ieri ci è stata avversa. Franco Costa (Dal nostro inviato speciale) Cagliari, 23 dicembre. Al gol di Gori, con la collaborazione di Morini, il padre del centravanti cagliaritano, Pietro, in tribuna accanto a Boniperti e ad Arrica, è scoppiato in un pianto dirotto. Arrica per un momento ha temuto che il popolare Pietro Gori venisse colto da un collasso, ma è bastato un buon whisky per ridargli tono. Al gol di Riva, quello che ha dato il successo al Cagliari dopo molti mesi di astinenza, gli spettatori del Sant'Elia sono esplosi in un boato di incontenibile entusiasmo, mentre Gigi sul campo sfogava la sua rabbia fino ad allora repressa contro l'arbitro. Ritroviamo i due protagonisti cagliaritani negli spogliatoi, a fine partita. Il più felice è Gigi Riva. Spiega intanto il perché del suo bisticcio con l'arbitro e la conseguente reazione: « Butti aveva subito tre falli consecutivi », spiega, « e soltanto al quarto, su di me, l'arbitro ha decretato la punizione a nostro vantaggio, lo ho protestato, l'ammonizione in un certo senso me la sono cercata. Oltretutto ho piazzato la palla nel punto in cui si era verificato il fallo; Angonese l'ha portata indietro di un metro e mezzo, quasi volesse sfidarmi dopo l'ammonizione. Ho preso la rincorsa per battere la punizione ed ero molto nervoso. Il gol per me è stato come una liberazione. E' importante questa rete per diversi motivi. Primo, perché avevamo bisogno di vincere; secondo, perché battere la Juventus costituisce una soddisfazione doppia, non per una questione di antipatia, ma perché rimane la squadra campione d'Italia e soprattutto la squadra che oggi gioca ancora il miglior calcio. Oltretutto questo è il gol che chiude una triste parentesi per il Cagliari. Era indispensabile per il nostro rilancio ». — La rete del vostro successo, però — gli

Luoghi citati: Arrica, Cagliari, Italia