I campioni sempre costretti ad inseguire la "matricola", in gol al 12* con Brignani - Bettega ottiene il primo pareggio al 29' - In apertura di ripresa Festa riporta in vantaggio i romagnoli raggiunti in modo definitivo da Anastasi al 73' di Bruno Bernardi

I campioni sempre costretti ad inseguire la "matricola", in gol al 12* con Brignani - Bettega ottiene il primo pareggio al 29' - In apertura di ripresa Festa riporta in vantaggio i romagnoli raggiunti in modo definitivo da Anastasi al 73' I campioni sempre costretti ad inseguire la "matricola", in gol al 12* con Brignani - Bettega ottiene il primo pareggio al 29' - In apertura di ripresa Festa riporta in vantaggio i romagnoli raggiunti in modo definitivo da Anastasi al 73' I Cesena pestivamente sulla destra dove lo smarcalo Brignani infilava Zoff con un violento diagonale. Un gol che premiava il Cesena. La Juventus reagiva e al 20', su calcio d'angolo battuto da Cuccureddu, Altafini di testa girava a rete: Mantovani schiaffeggiava la palla e Cera liberava. Il contropiede del Cesena era sempre insidioso: un tiro di Brignani ed una «volée» di Toschi erano parati da Zoff. Poi era il turno di Mantovani a prodursi in una grande deviazione in angolo su fucilata di Cuccureddu. Al 29' la Juventus acciuffava il pareggio. L'azione era impostata da Gentile che «scodellava» il pallone sul centro-area per Altafini: da José a Cuccureddu che serviva di precisione Bettega il quale, in semispaccata insaccava. Qualcuno protestava per fuori gioco di Bettega ma la sua posizione era ineccepibile. Quattro minuti dopo Marchetti si infortunava ed al suo posto entrava Longobucco. La situazione non migliorava. La difesa juventina veniva regolarmente infilata: Toschi (38'), su una combinazione Brignani-Bertarelli, concludeva con un tiro al volo che lambiva la traversa e Zaniboni (44') costrìngeva Zoff ad una deviazione in angolo. Nella ripresa, dopo appena cinque minuti, il Cesena tornava in vantaggio. Longobucco pasticciava sulla tre quarti di campo e perdeva il pallone che viaggiava verso Orlandi La difesa era sbilanciata, Salvadore cercava di rimediare intervenendo con leggero ritardo (forse è l'unico neo di una prestazione ad alto livello del «vecchio Billy»), Orlandi serviva Festa che, indisturbato, in corsa segnava imparabilmente con una botta nell'angolo alto. La Juventus, nuovamente «inguaiata», produceva un «forcing» disordinato sospinta dall'ottimo Gentile. Al 7' otteneva due calci d'angolo (alla fine i corner all'attivo saranno undici contro due): sul secondo battuto da Cuccureddu, Bettega, di testa, indirizzava a rete ma Cera, sulla linea, respingeva in corner. Il Cesena, per nulla intimorito, tornava ad impensierire Zoff: un bolide di Ammoniaci chiamava al lavoro il portiere. A questo punto saliva alla ribalta Levrero con una serie di sviste che si assommavano a precednti «peccati veniali». L'arbitro, che nel primo tempo aveva negato due angoli alla Juventus sconfessando il suo guardalinee, ignorava un mezzo fallo da rigore commesso da Salvadore per fermare Bertarelli che si era liberato di Morini e puntava decisamente a rete (14') e, sul rovesciamento di fronte, applicando la legge della compensazione, sorvolava su di un «mani» in area di Cera. Spinosi protestava e veniva ammonito. Gli attacchi affannosi della Juventus erano ben controllati da Cera, Zaniboni, Ceccarelli e Ammoniaci e dagli inter¬ un certo punto Tre immagini della gara al Comunale: da sinistra, un duello fra Gentile e Savoldi II; Cuccureddu e Festa in un acrobatico balletto; Bettega protesta vivacemente venti di Mantovani. Si spingeva in avanti anche Salvadore per dare il suo contributo alla rimonta. E il pareggio giungeva al 28'. Spinosi di testa serviva Bettega che passava ad Anastasi sulla destra; Pietro, con un guizzo, vinceva il contrasto con Zaniboni e, con un tiro basso, batteva Mantovani. Sullo slancio la Juventus tentava di conquistare la vittoria. Bersellini, che si agitava troppo in panchina ed era già stato richiamato dall'arbitro, sostituiva Bertarelli con Tombolato (34'). Gli assalti della Juventus non trovavano sfogo, il contropiede del Cesena diven¬ tava velleitario. L'arbitro giustamente considerava involontario un «mani» di Spinosi in area, ammoniva Bettega che invocava un rigore, e ignorava un paio di «mani» in area di Ceccarelli e, soprattutto, di Festa. Evidentemente Levrero aveva deciso di non assegnare penalty ma in compenso espelleva il trainer Bersellini che continuava a gesticolare in panchina. Poi Altafini (che si è visto solo a sprazzi) forniva a Cuccureddu la palla-vincente ma il sardo faceva cilecca e la banda del «Passatore» poteva esibirsi ancora con note festose. Bruno Bernardi I campioni sempre costretti ad inseguire la "matricola", in gol al 12* con Brignani - Bettega ottiene il primo pareggio al 29' - In apertura di ripresa Festa riporta in vantaggio i romagnoli raggiunti in modo definitivo da Anastasi al 73' I campioni sempre costretti ad inseguire la "matricola", in gol al 12* con Brignani - Bettega ottiene il primo pareggio al 29' - In apertura di ripresa Festa riporta in vantaggio i romagnoli raggiunti in modo definitivo da Anastasi al 73' I Cesena pestivamente sulla destra dove lo smarcalo Brignani infilava Zoff con un violento diagonale. Un gol che premiava il Cesena. La Juventus reagiva e al 20', su calcio d'angolo battuto da Cuccureddu, Altafini di testa girava a rete: Mantovani schiaffeggiava la palla e Cera liberava. Il contropiede del Cesena era sempre insidioso: un tiro di Brignani ed una «volée» di Toschi erano parati da Zoff. Poi era il turno di Mantovani a prodursi in una grande deviazione in angolo su fucilata di Cuccureddu. Al 29' la Juventus acciuffava il pareggio. L'azione era impostata da Gentile che «scodellava» il pallone sul centro-area per Altafini: da José a Cuccureddu che serviva di precisione Bettega il quale, in semispaccata insaccava. Qualcuno protestava per fuori gioco di Bettega ma la sua posizione era ineccepibile. Quattro minuti dopo Marchetti si infortunava ed al suo posto entrava Longobucco. La situazione non migliorava. La difesa juventina veniva regolarmente infilata: Toschi (38'), su una combinazione Brignani-Bertarelli, concludeva con un tiro al volo che lambiva la traversa e Zaniboni (44') costrìngeva Zoff ad una deviazione in angolo. Nella ripresa, dopo appena cinque minuti, il Cesena tornava in vantaggio. Longobucco pasticciava sulla tre quarti di campo e perdeva il pallone che viaggiava verso Orlandi La difesa era sbilanciata, Salvadore cercava di rimediare intervenendo con leggero ritardo (forse è l'unico neo di una prestazione ad alto livello del «vecchio Billy»), Orlandi serviva Festa che, indisturbato, in corsa segnava imparabilmente con una botta nell'angolo alto. La Juventus, nuovamente «inguaiata», produceva un «forcing» disordinato sospinta dall'ottimo Gentile. Al 7' otteneva due calci d'angolo (alla fine i corner all'attivo saranno undici contro due): sul secondo battuto da Cuccureddu, Bettega, di testa, indirizzava a rete ma Cera, sulla linea, respingeva in corner. Il Cesena, per nulla intimorito, tornava ad impensierire Zoff: un bolide di Ammoniaci chiamava al lavoro il portiere. A questo punto saliva alla ribalta Levrero con una serie di sviste che si assommavano a precednti «peccati veniali». L'arbitro, che nel primo tempo aveva negato due angoli alla Juventus sconfessando il suo guardalinee, ignorava un mezzo fallo da rigore commesso da Salvadore per fermare Bertarelli che si era liberato di Morini e puntava decisamente a rete (14') e, sul rovesciamento di fronte, applicando la legge della compensazione, sorvolava su di un «mani» in area di Cera. Spinosi protestava e veniva ammonito. Gli attacchi affannosi della Juventus erano ben controllati da Cera, Zaniboni, Ceccarelli e Ammoniaci e dagli inter¬ un certo punto Tre immagini della gara al Comunale: da sinistra, un duello fra Gentile e Savoldi II; Cuccureddu e Festa in un acrobatico balletto; Bettega protesta vivacemente venti di Mantovani. Si spingeva in avanti anche Salvadore per dare il suo contributo alla rimonta. E il pareggio giungeva al 28'. Spinosi di testa serviva Bettega che passava ad Anastasi sulla destra; Pietro, con un guizzo, vinceva il contrasto con Zaniboni e, con un tiro basso, batteva Mantovani. Sullo slancio la Juventus tentava di conquistare la vittoria. Bersellini, che si agitava troppo in panchina ed era già stato richiamato dall'arbitro, sostituiva Bertarelli con Tombolato (34'). Gli assalti della Juventus non trovavano sfogo, il contropiede del Cesena diven¬ tava velleitario. L'arbitro giustamente considerava involontario un «mani» di Spinosi in area, ammoniva Bettega che invocava un rigore, e ignorava un paio di «mani» in area di Ceccarelli e, soprattutto, di Festa. Evidentemente Levrero aveva deciso di non assegnare penalty ma in compenso espelleva il trainer Bersellini che continuava a gesticolare in panchina. Poi Altafini (che si è visto solo a sprazzi) forniva a Cuccureddu la palla-vincente ma il sardo faceva cilecca e la banda del «Passatore» poteva esibirsi ancora con note festose. Bruno Bernardi

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