Il Milan rischia molto a Vicenza ma riesce ad evitare la sconfitta di Bruno Bernardi

Il Milan rischia molto a Vicenza ma riesce ad evitare la sconfitta Hanno deciso due terzini: prima Longoni, poi Sabadini Il Milan rischia molto a Vicenza ma riesce ad evitare la sconfitta La difesa rossonera in crisi di fronte alla velocità degli avversari - Anche il centrocampo in difficoltà - Le assenze di Chiarugi e Bianchi si sono f atte sentire - Bigon (seconda ammonizione) quasi sicuramente assente contro la Juve - Gli errori di Vendrame hanno favorito la squadra di Rocco L.R. Vicenza 1 Milan 1 L.R. VICENZA: Barditi 7; Go rin E, Longoni 8; Fontana 7 (dal 73' Berti s.v.), Ferrante 6, Berni 6; Damiani 7, Sorniani 6, Vitali 6, Faloppa 6, Vendrame 4. MILAN: Vecchi 6; Anquilletti 5, Sabadini 7; Dolci 6, Schnellinger 6, Biasiolo 6; Sogliano 5, Benetti 7, Bigon 5, Rivera 6, Bergamaschi 6. ARBITRO: Gialluisi 6. RETI: Longoni al 16' e Sabadini al 30'. (Dal nostro inviato speciale) Vicenza. 10 novembre. Botta di Longoni, risposta di Sabadini e parità tra Lanerossi Vicenza e Milan. Due terzini sinistri sono andati in gol nella partita degli attacchi « spuntati ». Il Milan torna a casa con un punto prezioso, ma nella prima frazione ha dovuto difendersi con affanno sotto l'arrembante offensiva dei veneti. La difesa rossonera era spesso a mal partito di fronte alla velocità degli avversari: Anquilletti non riusciva ad arginare gli scatti e le serpentine di Damiani (forse Rocco avrebbe fatto meglio a sostituirlo con Zignoli), mentre Dolci faticava assai per seguire il mobilissimo Vitali. Il centrocampo, sbilanciato dalla posizione avanzata di Rivera (strettamente marcato dal biondo Gorin) ha messo in crisi il reparto arretrato. Biasiolo e Benetti si prodigavano, ma non riuscivano a frenare gl'inserimenti di Fontana. Sormani e Faloppa. Contro squadre che corrono, il Milan non ragiona più. Se il Lanerossi non avesse avuto in Vendrame un'autentica palla al piede, avrebbe potuto amministrare meglio il gol di vantaggio; invece ha consentito al Milan di pareggiare. Le assenze di un fantasista come Chiarugi (che rientrerà contro la Juventus) e di un uomo d'ordine come Bianchi si son fatte sentire. Bergamaschi si è mosso molto ma non ho reso e a centrosampo Benetti, tra i migliori, non è bastato per consentire ai rossoneri di trovare valide geometrie. Nella ripresa il Lanerossi ha fatto «muro», affidando a Damiani i contropiede, sempre efficaci. Il Milan non può certo andar fiero di questo pareggio, ottenuto con molti patemi d'animo e con un gioco povero di estro. La squadra di Rocco ha rischiato d'essere travolta dal « forcing » iniziale del Lanerossi. In apertura di gara, mentre Rocco stava ancora azzerando il cronometro. Vecchi non tratteneva una volenta punizione di Sormani e Damiani calciava a rete. Il gol sembrava fatto ma, proprio sulla linea di porta, Sabadini spazzava via il pallone. La rabbiosa partenza dei biancorossi disorientava il Milan, che tentava qualche confuso «affondo», ma continuava a subire la maggior aggressività del Vicenza. La squadra di Puricelli si portava meritatamente in vantaggio al 16'. L'azione partiva da un passaggio di Rivera intercettato da Faloppa che, da metà campo, lanciava sulla sinistra a Fontana; la palla viaggiavu verso Longoni che sca7nbiava molto bene con Faloppa, entrava in area e di sinistro batteva Vecchi in uscita con un forte resoterra. Magnifica l'azione, brillante lo spunto di Longoni e il pubblico applaudiva. A questo punto entrava in scena Vendrame, autentico clown. Il « beatle » di Casarsa, richiamato in squadra da Puricelli per accontentare la « piazza ». dava inizio a uno show controproducente. Di Vendrame si parla sempre come d'un campione, però si tratta d'un giocatore che ha buone doti tecniche ma scarsa intelligenza. Impegnato a seguire le incursioni di Sabadini, Vendrame ha combinato soltanto dei pasticci. Sabadini diventava così l'elemento più pericoloso del Milan. Al 20', benché dolorante alla caviglia sinistra per una lieve distor¬ sione rimediata nel salvataggio sulla linea (nell'intervallo gli praticavano una nezione di Novocaina per ■ idurre il dolore), Sabadini s'involava sulla destra e centrava per Bergamaschi, che impegnava Bardin con un colpo di testa innocuo. Il Vicenza, ben sorretto a metà campo da Fontana, Faloppa e Sormani. con Longoni sempre pronto a lanciarsi sulla sinistra e con Damiani che continuava a far ammattire Anquilletti, si rendeva ancora pericoloso. Poi Vendrame saliva nuovamente alla ribalta favorendo il pareggio del Milan con un grossolano errore di piazzamento. Il campanello d'allarme era già suonato al 28' quando, su passaggio di Bergamaschi, Sabadini, da buona posizione, aveva fallilo maldestramente la conclusione. Il gol scaturiva da un'azione analoga al 30'; un cross di Bergamaschi pe¬ scava Sabadini completamente smarcato sotto porta (Vendrame era impegnato a... marcare BiasioIo). Il milanista aveva tutto il tempo di controllare il pallone e di battere Bardin. Sullo slancio, il Milan cresceva di tono. Anche Rivera, che ora retrocedeva a centrocampo, tentava di imbastire qualche azione con autorità. Era ancora il Vicenza, però, a «graziare» Vecchi. Il portiere deviava oltre la traversa un colpo di testa di Damiani (40'), poi veniva risparmiato dallo stesso Damiani (44'). Il Lanerossi falliva una clamorosa occasione per sferrare il « k. o. » al Milan: Sormani, su punizione di seconda, allungava verso lo smarcatissimo Damiani che — solo davanti a Vecchi — calciava a rete. Se questo pallone fosse andato a segno, difficilmente il Milan sarebbe uscito imbattuto dal « Menti ». e n i l o l i o e i a e o a o i ra , E . Invece, nella ripresa, era il Milan a sciupare una grossa palla-gol con Benetti, al 1'. Biasiolo, dal limite dell'area, serviva Benetti, ben smarcato sotto porta: il tiro di quest'ultimo trovava Bardin pronto a respingere, poi il portiere si opponeva alla successiva conclusione dello stesso Benetti. Il Milan riscattava l'opaco primo tempo con una ripresa più gagliarda. Rivera offriva spunti di classe, ma non era ben coadiuvato da Bergamaschi e Bigon, sebbene la retroguardia vicentina accusasse qualche battuta a vuoto. Era ancora Sabadini ad andare vicino al gol (22'): il suo colpo di testa, su centro dì Bigon, finiva di poco oltre la traversa. Da segnalare che al IT Bigon aveva reagito a un fallo tentando di sferrare un pugno a Berni. L'arbitro l'aveva ammonito. Scatta così per Bigon la seconda ammonizione: di conseguenza, quasi certamente il milanista verrà squalificato per la gara con la Juventus. Fontana, che accusava crampi e un leggero stiramento, veniva sostituito da Berti. Ad impedire al Vicenza di svolgere i temi di attacco del primo tempo, oltre a una flessione atletica, sono stati ancora i dribbling inutili di Vendrame. Puricelli ha ripreso aspramente il giocatore, ma ormai era troppo tardi. Nel finale, in contropiede, il Lanerossi è tornato a creare problemi alla difesa rossonera, ma Vitali (37') ha fallito il bersaglio. Replicava il Milan proprio allo scadere dei 90 minuti con un gran tiro di Benetti respinto da Bardin: sarebbe stato una beffa per il Vicenza se Benetti avesse segnato. Il Milan non meritava di vincere. E domenica c'è la lanciata Juventus, a San Siro. Bruno Bernardi Vicenza. Il terzino Longoni porta in vantaggio il Lanerossi, per il Milan è un brutto momento (Telefoto) Il Milan rischia molto a Vicenza ma riesce ad evitare la sconfitta Hanno deciso due terzini: prima Longoni, poi Sabadini Il Milan rischia molto a Vicenza ma riesce ad evitare la sconfitta La difesa rossonera in crisi di fronte alla velocità degli avversari - Anche il centrocampo in difficoltà - Le assenze di Chiarugi e Bianchi si sono f atte sentire - Bigon (seconda ammonizione) quasi sicuramente assente contro la Juve - Gli errori di Vendrame hanno favorito la squadra di Rocco L.R. Vicenza 1 Milan 1 L.R. VICENZA: Barditi 7; Go rin E, Longoni 8; Fontana 7 (dal 73' Berti s.v.), Ferrante 6, Berni 6; Damiani 7, Sorniani 6, Vitali 6, Faloppa 6, Vendrame 4. MILAN: Vecchi 6; Anquilletti 5, Sabadini 7; Dolci 6, Schnellinger 6, Biasiolo 6; Sogliano 5, Benetti 7, Bigon 5, Rivera 6, Bergamaschi 6. ARBITRO: Gialluisi 6. RETI: Longoni al 16' e Sabadini al 30'. (Dal nostro inviato speciale) Vicenza. 10 novembre. Botta di Longoni, risposta di Sabadini e parità tra Lanerossi Vicenza e Milan. Due terzini sinistri sono andati in gol nella partita degli attacchi « spuntati ». Il Milan torna a casa con un punto prezioso, ma nella prima frazione ha dovuto difendersi con affanno sotto l'arrembante offensiva dei veneti. La difesa rossonera era spesso a mal partito di fronte alla velocità degli avversari: Anquilletti non riusciva ad arginare gli scatti e le serpentine di Damiani (forse Rocco avrebbe fatto meglio a sostituirlo con Zignoli), mentre Dolci faticava assai per seguire il mobilissimo Vitali. Il centrocampo, sbilanciato dalla posizione avanzata di Rivera (strettamente marcato dal biondo Gorin) ha messo in crisi il reparto arretrato. Biasiolo e Benetti si prodigavano, ma non riuscivano a frenare gl'inserimenti di Fontana. Sormani e Faloppa. Contro squadre che corrono, il Milan non ragiona più. Se il Lanerossi non avesse avuto in Vendrame un'autentica palla al piede, avrebbe potuto amministrare meglio il gol di vantaggio; invece ha consentito al Milan di pareggiare. Le assenze di un fantasista come Chiarugi (che rientrerà contro la Juventus) e di un uomo d'ordine come Bianchi si son fatte sentire. Bergamaschi si è mosso molto ma non ho reso e a centrosampo Benetti, tra i migliori, non è bastato per consentire ai rossoneri di trovare valide geometrie. Nella ripresa il Lanerossi ha fatto «muro», affidando a Damiani i contropiede, sempre efficaci. Il Milan non può certo andar fiero di questo pareggio, ottenuto con molti patemi d'animo e con un gioco povero di estro. La squadra di Rocco ha rischiato d'essere travolta dal « forcing » iniziale del Lanerossi. In apertura di gara, mentre Rocco stava ancora azzerando il cronometro. Vecchi non tratteneva una volenta punizione di Sormani e Damiani calciava a rete. Il gol sembrava fatto ma, proprio sulla linea di porta, Sabadini spazzava via il pallone. La rabbiosa partenza dei biancorossi disorientava il Milan, che tentava qualche confuso «affondo», ma continuava a subire la maggior aggressività del Vicenza. La squadra di Puricelli si portava meritatamente in vantaggio al 16'. L'azione partiva da un passaggio di Rivera intercettato da Faloppa che, da metà campo, lanciava sulla sinistra a Fontana; la palla viaggiavu verso Longoni che sca7nbiava molto bene con Faloppa, entrava in area e di sinistro batteva Vecchi in uscita con un forte resoterra. Magnifica l'azione, brillante lo spunto di Longoni e il pubblico applaudiva. A questo punto entrava in scena Vendrame, autentico clown. Il « beatle » di Casarsa, richiamato in squadra da Puricelli per accontentare la « piazza ». dava inizio a uno show controproducente. Di Vendrame si parla sempre come d'un campione, però si tratta d'un giocatore che ha buone doti tecniche ma scarsa intelligenza. Impegnato a seguire le incursioni di Sabadini, Vendrame ha combinato soltanto dei pasticci. Sabadini diventava così l'elemento più pericoloso del Milan. Al 20', benché dolorante alla caviglia sinistra per una lieve distor¬ sione rimediata nel salvataggio sulla linea (nell'intervallo gli praticavano una nezione di Novocaina per ■ idurre il dolore), Sabadini s'involava sulla destra e centrava per Bergamaschi, che impegnava Bardin con un colpo di testa innocuo. Il Vicenza, ben sorretto a metà campo da Fontana, Faloppa e Sormani. con Longoni sempre pronto a lanciarsi sulla sinistra e con Damiani che continuava a far ammattire Anquilletti, si rendeva ancora pericoloso. Poi Vendrame saliva nuovamente alla ribalta favorendo il pareggio del Milan con un grossolano errore di piazzamento. Il campanello d'allarme era già suonato al 28' quando, su passaggio di Bergamaschi, Sabadini, da buona posizione, aveva fallilo maldestramente la conclusione. Il gol scaturiva da un'azione analoga al 30'; un cross di Bergamaschi pe¬ scava Sabadini completamente smarcato sotto porta (Vendrame era impegnato a... marcare BiasioIo). Il milanista aveva tutto il tempo di controllare il pallone e di battere Bardin. Sullo slancio, il Milan cresceva di tono. Anche Rivera, che ora retrocedeva a centrocampo, tentava di imbastire qualche azione con autorità. Era ancora il Vicenza, però, a «graziare» Vecchi. Il portiere deviava oltre la traversa un colpo di testa di Damiani (40'), poi veniva risparmiato dallo stesso Damiani (44'). Il Lanerossi falliva una clamorosa occasione per sferrare il « k. o. » al Milan: Sormani, su punizione di seconda, allungava verso lo smarcatissimo Damiani che — solo davanti a Vecchi — calciava a rete. Se questo pallone fosse andato a segno, difficilmente il Milan sarebbe uscito imbattuto dal « Menti ». e n i l o l i o e i a e o a o i ra , E . Invece, nella ripresa, era il Milan a sciupare una grossa palla-gol con Benetti, al 1'. Biasiolo, dal limite dell'area, serviva Benetti, ben smarcato sotto porta: il tiro di quest'ultimo trovava Bardin pronto a respingere, poi il portiere si opponeva alla successiva conclusione dello stesso Benetti. Il Milan riscattava l'opaco primo tempo con una ripresa più gagliarda. Rivera offriva spunti di classe, ma non era ben coadiuvato da Bergamaschi e Bigon, sebbene la retroguardia vicentina accusasse qualche battuta a vuoto. Era ancora Sabadini ad andare vicino al gol (22'): il suo colpo di testa, su centro dì Bigon, finiva di poco oltre la traversa. Da segnalare che al IT Bigon aveva reagito a un fallo tentando di sferrare un pugno a Berni. L'arbitro l'aveva ammonito. Scatta così per Bigon la seconda ammonizione: di conseguenza, quasi certamente il milanista verrà squalificato per la gara con la Juventus. Fontana, che accusava crampi e un leggero stiramento, veniva sostituito da Berti. Ad impedire al Vicenza di svolgere i temi di attacco del primo tempo, oltre a una flessione atletica, sono stati ancora i dribbling inutili di Vendrame. Puricelli ha ripreso aspramente il giocatore, ma ormai era troppo tardi. Nel finale, in contropiede, il Lanerossi è tornato a creare problemi alla difesa rossonera, ma Vitali (37') ha fallito il bersaglio. Replicava il Milan proprio allo scadere dei 90 minuti con un gran tiro di Benetti respinto da Bardin: sarebbe stato una beffa per il Vicenza se Benetti avesse segnato. Il Milan non meritava di vincere. E domenica c'è la lanciata Juventus, a San Siro. Bruno Bernardi Vicenza. Il terzino Longoni porta in vantaggio il Lanerossi, per il Milan è un brutto momento (Telefoto)

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