Francesi indegni del "Goncourt,, di Loris Mannucci

Francesi indegni del "Goncourt,, FORSE IL PREMIO OGGI NON VIENE ASSEGNATO Francesi indegni del "Goncourt,, (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 novembre. Iniziatasi la settimana scorsa con Gran premio del romanzo dell'accademia di Francia, attribuito a Michel Deon per il libro Un taxi mauve, la stagione dei premi letterari prosegue domani con il « Goncourt » e il « Théophraste Rénaudot ». Queste manifestazioni sono importanti perché, dice lo scrittore Armand Lanoux, « proiettano la luce sulla letteratura per alcune settimane e fanno sì che essa occupi la prima pagina dei giornali come un grosso fatto criminale ». Il Premio Goncourt è di soli 50 franchi (6500 lire) e non è quindi tale somma che fa scendere in lizza scrittori e case editrici. L'assegno bancario, consegnato solennemente al vincitore, non viene del resto mai incassato, perché va a finire appeso ad una parete, debitamente incorniciato, quale ricordo della vittoria. Ma il « Goncourt » assicura una tiratura minima di 100 mila copie, a volte di mezzo milione, e quindi un guadagno di cento milioni di lire almeno, sia all'autore che alla casa editrice. C'è però il pericolo che, domani, il premio non venga assegnato. Tutti i libri in gara, infatti sarebbero scadenti e non risponderebbero al principio che indusse i fratelli Goncourt a creare il premio, cioè « ricompensare la gioventù, l'originalità dello spirito e della forma ». I Goncourt precisarono inoltre nel testamento che il pre¬ mio non deve essere attribuito « quando il livello della produzione letteraria dell'anno è insufficiente », e sarebbe proprio questo il parere di parecchi giurati quest'anno. Nell'ipotesi in cui il premio sia comunque assegnato, quattro nomi sono per ora in testa alle previsioni: Jacques Chessex per il romanzo « L'ogre »; Patrick Grainville per « La lìsière »; Roger Chateaunneau, ex metalmeccanico diventato' giornalista, per « Par la plus haute porte », Francois Clement per « Naissance d'une ile ». Il « Rénaudot » viene attribuito dai giornalisti al romanzo che, secondo loro, avrebbe dovuto avere il « Goncourt » e non l'ha ottenuto. Non è dotato di una somma in denaro, ma assicura ugualmente una bella tiratura. Loris Mannucci Francesi indegni del "Goncourt,, FORSE IL PREMIO OGGI NON VIENE ASSEGNATO Francesi indegni del "Goncourt,, (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 novembre. Iniziatasi la settimana scorsa con Gran premio del romanzo dell'accademia di Francia, attribuito a Michel Deon per il libro Un taxi mauve, la stagione dei premi letterari prosegue domani con il « Goncourt » e il « Théophraste Rénaudot ». Queste manifestazioni sono importanti perché, dice lo scrittore Armand Lanoux, « proiettano la luce sulla letteratura per alcune settimane e fanno sì che essa occupi la prima pagina dei giornali come un grosso fatto criminale ». Il Premio Goncourt è di soli 50 franchi (6500 lire) e non è quindi tale somma che fa scendere in lizza scrittori e case editrici. L'assegno bancario, consegnato solennemente al vincitore, non viene del resto mai incassato, perché va a finire appeso ad una parete, debitamente incorniciato, quale ricordo della vittoria. Ma il « Goncourt » assicura una tiratura minima di 100 mila copie, a volte di mezzo milione, e quindi un guadagno di cento milioni di lire almeno, sia all'autore che alla casa editrice. C'è però il pericolo che, domani, il premio non venga assegnato. Tutti i libri in gara, infatti sarebbero scadenti e non risponderebbero al principio che indusse i fratelli Goncourt a creare il premio, cioè « ricompensare la gioventù, l'originalità dello spirito e della forma ». I Goncourt precisarono inoltre nel testamento che il pre¬ mio non deve essere attribuito « quando il livello della produzione letteraria dell'anno è insufficiente », e sarebbe proprio questo il parere di parecchi giurati quest'anno. Nell'ipotesi in cui il premio sia comunque assegnato, quattro nomi sono per ora in testa alle previsioni: Jacques Chessex per il romanzo « L'ogre »; Patrick Grainville per « La lìsière »; Roger Chateaunneau, ex metalmeccanico diventato' giornalista, per « Par la plus haute porte », Francois Clement per « Naissance d'une ile ». Il « Rénaudot » viene attribuito dai giornalisti al romanzo che, secondo loro, avrebbe dovuto avere il « Goncourt » e non l'ha ottenuto. Non è dotato di una somma in denaro, ma assicura ugualmente una bella tiratura. Loris Mannucci

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