Giovane torinese ucciso a Bonn da 2 turchi mentre torna a casa di Tito Sansa

Giovane torinese ucciso a Bonn da 2 turchi mentre torna a casa La salma ai familiari se verseranno 600 mila lire Giovane torinese ucciso a Bonn da 2 turchi mentre torna a casa Era corso in aiuto della titolare di un bar molestata dagli avventori - L'agguato per strada Ci telefonano da Bonn: Dopo un'agonia durata cinquanta giorni, è morto nella camera di rianimazione della clinica universitaria sul Venusberg, a Bonn, un giovane torinese che nel settembre scorso era stato massacrato di botte da due turchi. I giornali locali, precisi e meticolosi nel riferire ogni caduta di bicicletta e ogni furterello commesso da stranieri, non ne hanno dato notizia. A torto: l'italiano ha pagato con la vita un suo intervento a favore della proprietaria di una birreria, importunata a tarda notte dai due clienti. Il giovane morto si chiamava Cosimo Foggetti, aveva 28 anni, era nato a Squinzano in provincia di Lecce, ma era residente a Torino, dove una sorella, sposata con Donato Petroro, vive in via Oropa 123. Da cinque anni abitava a Bad Godesberg, nei pressi di Bonn e — non avendo imparato un mestiere — lavorava come sguattero nei ristoranti I italiani. Era un tipo tranquilj lo, piuttosto solitario. Termij nato il lavoro, a tarda sera, | andava a passeggiare e a far visita a qualche amico in altri ristoranti e trattorie. Così anche la sera di domenica 16 settembre. Uscito a mezzanotte dal ristorante «Ockenfels», che domina il Reno sopra Linz, era sceso in paese ed era entrato nella trattoria-birreria «Hufeisen», per scambiare qualche parola con il proprietario, uno spagnolo. L'uomo non c'era, dietro il bancone la moglie tedesca stava per chiudere. Entrarono due turchi, piuttosto alticci, e chiesero una birra. Al rifiuto della proprietaria (perché era tardi e perché le leggi di pubblica sicurezza vietano di dare da bere a chi è alticcio) i due protestarono e cominciarono a corteggiare pesantemente la donna. Intervenne dapprima un cliente tedesco, subito dopo Cosimo Foggetti. I due non insistettero e uscirono tranquilli. Un'ora più tardi andarono a dormire anche il tedesco e l'italiano. Il primo in automo¬ bile, il secondo a piedi, diretto verso l'alloggio degli italiani sulla strada di Ockenfels. Quel che accadde poi è un mistero. Certo è che verso le due il Foggetti, che era dovuto passare dinanzi a una casa abitata da turchi, arrivò stravolto in albergo. Al suo direttore Arturo Brambilla disse soltanto, respirando a fatica: «Non è niente, soìio stati due turchi». Fu portato all'ospedale di Linz e qui, vista la gravità delle sue condizioni, ordinarono il suo immediato trasporto alla clinica universitaria di Bonn, dove fu messo in camera di rianimazione. Da allora, salvo pochi minuti di lucidità, durante i quali continuava a ripetere «sono stati due turchi», non ha più ripreso i sensi. Con corpi contundenti, probabilmente bastoni, i suoi aggressori gli avevano fratturato il cranio. E mercoledì scorso Cosimo Foggetti è morto. Fino a questo momento la polizia criminale di Coblenza, dalla quale dipende Linz, è riuscita a identificare soltanto uno dei due turchi, che è stato riconosciuto dalla proprietaria della birreria «Hufeisen». Ora, ci si chiede, quale sarà la sorte riservata alla salma della vittima? Dopo l'autopsia eseguita giovedì al Venusberg (e non se ne conoscono ancora i risultati), il morto è stato messo a disposizione della famiglia. Ai parenti è stato detto che il trasporto verrà a costare 2300 marchi (quasi 600 mila lire). Ma il vecchio padre, che vuole il corpo del figlio ucciso, ha fatto sapere di non avere a disposizione la somma richiesta. Il consolato d'Italia è disposto a contribuire con 50 mila lire, la cassa malattia presso la quale Foggetti era assicurato intende versare circa 200 mila lire. E il resto? si domandano gli amici dell'assassinato. E lamentano che l'Italia, che incassa ogni anno centinaia di miliardi di lire di rimesse di connazionali all'estero, non si assume le spese per il trasporto dei suoi cittadini morti oltre frontiera. Tito Sansa Giovane torinese ucciso a Bonn da 2 turchi mentre torna a casa La salma ai familiari se verseranno 600 mila lire Giovane torinese ucciso a Bonn da 2 turchi mentre torna a casa Era corso in aiuto della titolare di un bar molestata dagli avventori - L'agguato per strada Ci telefonano da Bonn: Dopo un'agonia durata cinquanta giorni, è morto nella camera di rianimazione della clinica universitaria sul Venusberg, a Bonn, un giovane torinese che nel settembre scorso era stato massacrato di botte da due turchi. I giornali locali, precisi e meticolosi nel riferire ogni caduta di bicicletta e ogni furterello commesso da stranieri, non ne hanno dato notizia. A torto: l'italiano ha pagato con la vita un suo intervento a favore della proprietaria di una birreria, importunata a tarda notte dai due clienti. Il giovane morto si chiamava Cosimo Foggetti, aveva 28 anni, era nato a Squinzano in provincia di Lecce, ma era residente a Torino, dove una sorella, sposata con Donato Petroro, vive in via Oropa 123. Da cinque anni abitava a Bad Godesberg, nei pressi di Bonn e — non avendo imparato un mestiere — lavorava come sguattero nei ristoranti I italiani. Era un tipo tranquilj lo, piuttosto solitario. Termij nato il lavoro, a tarda sera, | andava a passeggiare e a far visita a qualche amico in altri ristoranti e trattorie. Così anche la sera di domenica 16 settembre. Uscito a mezzanotte dal ristorante «Ockenfels», che domina il Reno sopra Linz, era sceso in paese ed era entrato nella trattoria-birreria «Hufeisen», per scambiare qualche parola con il proprietario, uno spagnolo. L'uomo non c'era, dietro il bancone la moglie tedesca stava per chiudere. Entrarono due turchi, piuttosto alticci, e chiesero una birra. Al rifiuto della proprietaria (perché era tardi e perché le leggi di pubblica sicurezza vietano di dare da bere a chi è alticcio) i due protestarono e cominciarono a corteggiare pesantemente la donna. Intervenne dapprima un cliente tedesco, subito dopo Cosimo Foggetti. I due non insistettero e uscirono tranquilli. Un'ora più tardi andarono a dormire anche il tedesco e l'italiano. Il primo in automo¬ bile, il secondo a piedi, diretto verso l'alloggio degli italiani sulla strada di Ockenfels. Quel che accadde poi è un mistero. Certo è che verso le due il Foggetti, che era dovuto passare dinanzi a una casa abitata da turchi, arrivò stravolto in albergo. Al suo direttore Arturo Brambilla disse soltanto, respirando a fatica: «Non è niente, soìio stati due turchi». Fu portato all'ospedale di Linz e qui, vista la gravità delle sue condizioni, ordinarono il suo immediato trasporto alla clinica universitaria di Bonn, dove fu messo in camera di rianimazione. Da allora, salvo pochi minuti di lucidità, durante i quali continuava a ripetere «sono stati due turchi», non ha più ripreso i sensi. Con corpi contundenti, probabilmente bastoni, i suoi aggressori gli avevano fratturato il cranio. E mercoledì scorso Cosimo Foggetti è morto. Fino a questo momento la polizia criminale di Coblenza, dalla quale dipende Linz, è riuscita a identificare soltanto uno dei due turchi, che è stato riconosciuto dalla proprietaria della birreria «Hufeisen». Ora, ci si chiede, quale sarà la sorte riservata alla salma della vittima? Dopo l'autopsia eseguita giovedì al Venusberg (e non se ne conoscono ancora i risultati), il morto è stato messo a disposizione della famiglia. Ai parenti è stato detto che il trasporto verrà a costare 2300 marchi (quasi 600 mila lire). Ma il vecchio padre, che vuole il corpo del figlio ucciso, ha fatto sapere di non avere a disposizione la somma richiesta. Il consolato d'Italia è disposto a contribuire con 50 mila lire, la cassa malattia presso la quale Foggetti era assicurato intende versare circa 200 mila lire. E il resto? si domandano gli amici dell'assassinato. E lamentano che l'Italia, che incassa ogni anno centinaia di miliardi di lire di rimesse di connazionali all'estero, non si assume le spese per il trasporto dei suoi cittadini morti oltre frontiera. Tito Sansa

Persone citate: Arturo Brambilla, Cosimo Foggetti, Donato Petroro, Foggetti, Linz