Costa caro ai bianchi un calcio di rigore: 0-1

Costa caro ai bianchi un calcio di rigore: 0-1 Costa caro ai bianchi un calcio di rigore: 0-1 (Dal nostro inviato speciale) Udine, 4 novembre. Un sacrosanto rigore ha condannato la Pro Vercelli alla prima sconfitta di campionato (0-1), premiando una Udinese incapace di concretizzare in altro modo i frutti del proprio orgoglio. Per orgoglio infatti i bianconeri hanno vinto, umiliati sino a ieri da un campionato che aveva riservato loro soltanto amarezze. La capolista Pro Vercelli alla vigilia offriva agli uomini di Manente una prelibata occasione di riscatto davanti ad un pubblico rabbioso per le lunghe delusioni subite. Si dice che la gente del Friuli, provata da continue sventure, sia piuttosto chiusa, ma riveli poi una notevole cordialità. Non così i tifosi dell'Udinese che se non sanno accettare la sconfitta non sanno neppure apprezzare la vittoria. Al « Moretti » Infatti, il tifo è più distruttivo nei confronti della squadra ospite che non galvanizzante per i beniamini bianconeri. Escludendo oltretutto dal quadro di una ospitalità stranamente intesa le provocazioni lanciate da pochi scalmanati all'uscita dagli spogliatoi all'indirizzo dei giocatori piemontesi. Ma veniamo all'incontro. Si è visto poco spettacolo e male interpretato. Alla vigilia Manente aveva dichiarato l'assoluta necessità di una vittoria, • che sarebbe certamente andata a scapito — queste le parole testuali — del bel gioco ». E' accaduto proprio così: l'Udinese ha affannosamente cercato il gol nei primi minuti, lo ha trovato grazie ad un fallo da rigore, ha rinunciato poi a qualunque iniziativa limitandosi a stringere vigorosamente nella mano l'inaspettato dono dei vercellesi. I bianchi, in egual misura, non hanno meriti. Una grande paura iniziale, per una imperdonabile sfiducia nella propria forza, poi, in svantaggio, un dominio confuso e molte occasioni ingenuamente sciupate. La difesa, impostata intorno a Balocco, ha retto bene, ma non ha saputo costruire nulla di utile. Il centrocampo, contratto, ha lasciato troppo spazio alle manovre avversarie. L'attacco, isolato, ha avuto poche occasioni e le ha sprecate. Dolenti le note dei singoli giocatori. Castellazzi: una splendida parata ed un gol incassato senza demerito. Valdinoci, con l'attenuante di un rientro affret- tato dopo l'infortunio ad una caviglia, ha dovuto rimediare spesso fallosamente ai frequenti errori. Jussich, ha rovinato una buona prestazione con il fallo del rigore. Balocco ha solo pensato a distruggere. Bonni si è battuto ed ha fatto registrare un paio di ottimi spunti difensivi. Rossetti, vicino al gol su punizione, ha giocato troppo nervosamente. Rossi ha corso, come sempre, ma con un rendimento assai limitato. Sollier. sul solito livello, non ha avuto l'appoggio dei compagni. Non si sono visti insomma, gli scambi con Rossi e Guarnieri che appena sette giorni or sono avevano contribuito alla demolizione del Venezia. Maioni: due gol « rifiutati » ed una bella invenzione dal limite dell'area. La cronaca dell'incontro vede al 17' la prima vera occasione da rete: con Burlando fuori causa, l'ex vercellese Dedè allunga a Peressin che controlla male e perde il tempo del tiro. Nei primi venti minuti tutto fa suppor¬ re che debba essere l'Udinese a passare per prima in vantaggio. Al 21' Guarnieri fornisce a Maioni la palla dell'incredibile 1 a 0, favorito anche da un liscio di Beltrame. Il gol sarebbe soltanto più una formalità, ma il centravanti spara alto di almeno venti metri. Al 28' l'ala bianconera Stevan sfugge a Jussich: il giocatore non riflette, o forse non vede il libero Burlando e falcia l'avversario appena dentro l'area vercellese. Il penalty è trasformato da Bonora (1 a 0). Al 31', In tribuna laterale, due esaltati si picchiano a sangue, fino all'intervento di un robusto volenteroso. Nella ripresa, al 1', il portiere ribatte un tiro di Sollier: Maioni si trova così tra i piedi la palla del pareggio, questa volta però è in posizione leggermente angolata, comunque sbaglia calciando sul fondo. Al 71' Castellazzi, respinge inarcandosi prodigiosamente una mezza rovesciata di Peressin. Al 72' Maioni sfiora un palo dal limite dell'area con un bolide imprevedibile. La difesa vercellese nel frattempo continua a rinviare la palla a casaccio sottraendo, nell'arco dei novanta minuti, sette od otto azioni agli attaccanti. L'arbitro Schena. più che onesto, fischia la fine dell'incontro su un traversone che Maioni potrebbe deviare in rete. Incomprensibile come il signor Schena abbia potuto calcolare con esattezza un minuto e 32 secondi di recupero. Viva la precisione, o forse la prudenza. Salvatore Rotondo Udinese: Zanier; Sgrazzutti, Bonora; Comisso, Beltrame, Zampa; Stevan, Burlando, Peressin, Farina, Dedè. 12° Filigoi; 13° Galasso; 14° Nicoloso. Pro Vercelli: Castellazzi: Valdinoci, Jussich; Balocco, Bonni, Rossetti (dal 79' Sadocco); Rossi, Sollier, Maioni, Pereni, Guarnieri. 12" Caligaris; 14° Codogno. Arbitro: Schena. Marcatori: al 28' Bonora su rigore. M a ioni, gol mancato Costa caro ai bianchi un calcio di rigore: 0-1 Costa caro ai bianchi un calcio di rigore: 0-1 (Dal nostro inviato speciale) Udine, 4 novembre. Un sacrosanto rigore ha condannato la Pro Vercelli alla prima sconfitta di campionato (0-1), premiando una Udinese incapace di concretizzare in altro modo i frutti del proprio orgoglio. Per orgoglio infatti i bianconeri hanno vinto, umiliati sino a ieri da un campionato che aveva riservato loro soltanto amarezze. La capolista Pro Vercelli alla vigilia offriva agli uomini di Manente una prelibata occasione di riscatto davanti ad un pubblico rabbioso per le lunghe delusioni subite. Si dice che la gente del Friuli, provata da continue sventure, sia piuttosto chiusa, ma riveli poi una notevole cordialità. Non così i tifosi dell'Udinese che se non sanno accettare la sconfitta non sanno neppure apprezzare la vittoria. Al « Moretti » Infatti, il tifo è più distruttivo nei confronti della squadra ospite che non galvanizzante per i beniamini bianconeri. Escludendo oltretutto dal quadro di una ospitalità stranamente intesa le provocazioni lanciate da pochi scalmanati all'uscita dagli spogliatoi all'indirizzo dei giocatori piemontesi. Ma veniamo all'incontro. Si è visto poco spettacolo e male interpretato. Alla vigilia Manente aveva dichiarato l'assoluta necessità di una vittoria, • che sarebbe certamente andata a scapito — queste le parole testuali — del bel gioco ». E' accaduto proprio così: l'Udinese ha affannosamente cercato il gol nei primi minuti, lo ha trovato grazie ad un fallo da rigore, ha rinunciato poi a qualunque iniziativa limitandosi a stringere vigorosamente nella mano l'inaspettato dono dei vercellesi. I bianchi, in egual misura, non hanno meriti. Una grande paura iniziale, per una imperdonabile sfiducia nella propria forza, poi, in svantaggio, un dominio confuso e molte occasioni ingenuamente sciupate. La difesa, impostata intorno a Balocco, ha retto bene, ma non ha saputo costruire nulla di utile. Il centrocampo, contratto, ha lasciato troppo spazio alle manovre avversarie. L'attacco, isolato, ha avuto poche occasioni e le ha sprecate. Dolenti le note dei singoli giocatori. Castellazzi: una splendida parata ed un gol incassato senza demerito. Valdinoci, con l'attenuante di un rientro affret- tato dopo l'infortunio ad una caviglia, ha dovuto rimediare spesso fallosamente ai frequenti errori. Jussich, ha rovinato una buona prestazione con il fallo del rigore. Balocco ha solo pensato a distruggere. Bonni si è battuto ed ha fatto registrare un paio di ottimi spunti difensivi. Rossetti, vicino al gol su punizione, ha giocato troppo nervosamente. Rossi ha corso, come sempre, ma con un rendimento assai limitato. Sollier. sul solito livello, non ha avuto l'appoggio dei compagni. Non si sono visti insomma, gli scambi con Rossi e Guarnieri che appena sette giorni or sono avevano contribuito alla demolizione del Venezia. Maioni: due gol « rifiutati » ed una bella invenzione dal limite dell'area. La cronaca dell'incontro vede al 17' la prima vera occasione da rete: con Burlando fuori causa, l'ex vercellese Dedè allunga a Peressin che controlla male e perde il tempo del tiro. Nei primi venti minuti tutto fa suppor¬ re che debba essere l'Udinese a passare per prima in vantaggio. Al 21' Guarnieri fornisce a Maioni la palla dell'incredibile 1 a 0, favorito anche da un liscio di Beltrame. Il gol sarebbe soltanto più una formalità, ma il centravanti spara alto di almeno venti metri. Al 28' l'ala bianconera Stevan sfugge a Jussich: il giocatore non riflette, o forse non vede il libero Burlando e falcia l'avversario appena dentro l'area vercellese. Il penalty è trasformato da Bonora (1 a 0). Al 31', In tribuna laterale, due esaltati si picchiano a sangue, fino all'intervento di un robusto volenteroso. Nella ripresa, al 1', il portiere ribatte un tiro di Sollier: Maioni si trova così tra i piedi la palla del pareggio, questa volta però è in posizione leggermente angolata, comunque sbaglia calciando sul fondo. Al 71' Castellazzi, respinge inarcandosi prodigiosamente una mezza rovesciata di Peressin. Al 72' Maioni sfiora un palo dal limite dell'area con un bolide imprevedibile. La difesa vercellese nel frattempo continua a rinviare la palla a casaccio sottraendo, nell'arco dei novanta minuti, sette od otto azioni agli attaccanti. L'arbitro Schena. più che onesto, fischia la fine dell'incontro su un traversone che Maioni potrebbe deviare in rete. Incomprensibile come il signor Schena abbia potuto calcolare con esattezza un minuto e 32 secondi di recupero. Viva la precisione, o forse la prudenza. Salvatore Rotondo Udinese: Zanier; Sgrazzutti, Bonora; Comisso, Beltrame, Zampa; Stevan, Burlando, Peressin, Farina, Dedè. 12° Filigoi; 13° Galasso; 14° Nicoloso. Pro Vercelli: Castellazzi: Valdinoci, Jussich; Balocco, Bonni, Rossetti (dal 79' Sadocco); Rossi, Sollier, Maioni, Pereni, Guarnieri. 12" Caligaris; 14° Codogno. Arbitro: Schena. Marcatori: al 28' Bonora su rigore. M a ioni, gol mancato

Luoghi citati: Balocco, Friuli, Udine