O amatissimo contropiede di Giovanni Arpino

O amatissimo contropiede O amatissimo contropiede Il Natale ha tolto, il Capodanno restituirà? Non hanno goduto II presepe le due torinesi ed II Napoli, ma I loro propositi di rivìncita e recupero non possono affidarsi oggi solo alle speranze. Con una convintissima Lazio in fuga, la strada per lo scudetto 'anomalo» si fa contorta. Ognuno deve inventare II modo di registrarsi in curva ma anche l'astuzia d'approfittare degli errori altrui. In due domeniche la Juve campione ha gettato al vento, o per disinvoltura o per scalogna (ma spesso queste componenti si sommano) tre punti preziosi. Dopo la gara odierna contro il Genoa, il Torino deve imboccare un tunnel pericolosissimo: lo atttendono Milan, Lazio, Napoli, cioè la vecchia e nuova aristocrazia del calcio nazionale. Da questo pomeriggio, dunque, gli impegni del bianconeri e dei granata si rivelano doppi. E' una « undicesima » al fulmicotone, forse riuscirà a far sorridere anche I ragionieri addetti agli incassi e preoccupati dell'austerità tifosa. Torino e Genova incrociano i bulloni, Roma e Milano si batteranno all'ultimo dribbling. Per una volta Prati e Chinaglia strìngono lontane alleanze, per una volta la Lazio deve far tutto da sé e per sé dimenticando le simpatie raccolte in altra stagione. Da questa domenica la classìfica parlerà un linguaggio brutale, fatto dì cifre, caselle positive e negative che cancellano ogni dubbio. Dopo il brodino di una settimana fa (consìstente per il Milan, quasi ovvio per l'Inter) le due meneghine scendono in trincea davanti ai glallorossi di Liedholm e ai blancocelesti di Wilson. Immaginiamo i reticolati che lo svedese — abdicando ad ogni baronia — imbastirà a San Siro. Un risultato In pareggio sarebbe già singolare per la Roma-Rometta che Nils sta cercando di rimettere all'onor del mondo. Milan all'Olimpico, partita primaria. E' in gioco una supremazia momentanea che potrà riverberare I suoi effetti sul futuro del campionato. Con molta sincerità i biancocelesti parlano di » anno s) • e vogliono le corna del « diavolo » rossonero. La salute della Lazio (confermatasi a Verona otto giorni or sono: quando si vince giocando male, li è autentica vena o vento in poppa) appare indiscutibile. Maestre/li spedisce in campo una squadra che fa gioco largo, che si regge armonica, incassa poche reti, crea continue occasioni e ha « ginger » d'assalto. Cosa gli oppone Nereo? Sta a vedere che godendosi le partite dalla tribuna ha finalmente esaminato ogni sfumatura e screpolatura del suo Milan. Scopigno vinse uno scudetto non solo grazie a Riva, ma perché squalificato e, seduto in alto, costretto a vedere ciò che da una panchina non è quasi mai leggibile sul campo. Nereo, con il « braccio » Maldini, ha speculato a Napoli secondo amatissimo contropiede. Facile dire che si batterà su questi stessi moduli a Roma, creando filtri su filtri e sperando in un guizzo di Rivera suggeritore. Il Milan non possiede marcatori di gran possa ma recupera Sogliano. Chiarugi, gattonescamente come sa, può sempre sforbiciare in gol. La gara è da vedere, gustare, interpretare per uomini, tattiche, duelli singoli quasi caratteriali. Veniamo ai « nostri », cioè a Juve-Toro opposti a Zena-Samp (e pur sapendo che queste nominali accoppiate fanno raggricciar la pelle ai tifosi). Sul doppio binario genovese e torinese, i punti contano tutti. La Juventus non può cedere neppur l'unghia del mignolo a Marassi, ma l'attendono quei blucerchiati che non hanno mai perso sul terreno patrio. I granata se la vedono con un Genoa bisognoso di acque tranquille, cioè di onesti pareggi. Silvestri non ripeterà certo al Comunale l'allegra partita che i suoi gli combinarono — quasi a dispetto — contro la Juve, oltre un mese fa. Barricate saranno, con perno Rosato, e qui Bui dovrà inventare ciò che l'attacco del Toro, « tremendista • sbadigliante, non riuscì a esprimere contro il Foggia. Qui Pulicì, dimenticando certa tifoseria assediante e pettegola, deve rimettersi sul cammino del gol, come gli è naturale. Ma sulle due beniamine piemontesi altro discorso va ag- giunto: e cioè la scarsità di protezione difensiva, stupefacente in clubs che sono stati celebri per la grinta a ridosso dell'area. Alcuni centrocampisti di ambedue le squadre sono portati a spìngersi avanti e ' danzare » con dinamica inglese o vivacità argentina, dimentichi di quanto può accadergli alle spalle. Calma, figlioli, o nel dannato torneo italiano appare sempre il piede capace di infilarvi con un gol: si tratti d'un pivello romagnolo o del guerriero Giggirriva. Nuove misure d'accortezza vanno studiate in tempo. Da queste bande — sia detto in termini precisi — non si è abituati a regalar scudetti. Sarà classifica netta e tosta, stasera. Le previsioni dicono che tra l'odierna -undicesima» e la successiva Befana, il campionato accenderà più di un falò. Né intendiamo escludere i ' guaglioni » del Napoli, se appena dimenticano gli scherzi giocatigli da Rocco. Già oggi potrebbero riguadagnare il vertice. I Re Magi arrivano tra otto giorni, ma per attenderli degnamente occorrono punti. Poi venga pure un quarto « mago », da Milano a Torino. Vedremo cosa spartirà tra il fumo e l'arrosto. Giovanni Arpino

Persone citate: Bui, Chiarugi, Chinaglia, Liedholm, Maldini, Riva, Rivera, Scopigno, Sogliano, Zena