Novella, nuoto con grinta di Cristiano Chiavegato

Novella, nuoto con grinta Sport e campioni dal "vecchio,, 1973 alle speranze dell'anno nuovo Novella, nuoto con grinta La Calligaris ha conquistato a Belgrado il "mondiale" degli 800 - Piccola e minuta è riuscita a battere le ondine-panzer della Germania Est - "Il mio record, dice, durerà poco: le australiane sono fortissime" - La padovana, in vacanza in montagna (la prima da 10 anni), non intende per ora ritirarsi In mezzo ai » colossi » dello sport, da Fiasconaro a Gimondi, c'è anche lei, Novella Calligaris. Piccola eppure grande, la diciannovenne nuotatrice ha caratterizzato il 1973 con la sua impresa di Belgrado. Primatista e campionessa mondiale degli 800 stile libero, Novella ha entusiasmato tutti: i pochi che si trovavano alla piscina Tasmajdan e la moltitudine che ha seguito la sua gara alla televisione. Mai nessun italiano era riuscito a fare tanto. Perché la sua performance deve essere considerata una delle più belle di ogni epoca? E' facile intuirlo: Novella ha vinto ed ha battuto un record assoluto contro ogni logica, superando avversarie tecnicamente più forti. Si sapeva che la giovane padovana aveva il temperamento per essere una « match-winner », ma non si poteva supporre che realmente sarebbe arrivata così lontano. Speravamo nella sua vittoria, soprattutto in quella gara, ma eravamo coscienti che non era facile. In uno sport « matematico » come il nuoto, do¬ ve quasi sempre i favoriti sono primi, la Calligaris rappresentava soltanto qualcosa di più di un outsider, di un candidato alle prime posizioni. Ricordiamo minuto per minuto quella giornata. Erano circa le sette del pomeriggio. Prima Kornelia Ender, la possente ondina-panzer della Germania Est aveva abbassato il limite mondiale dei 200 stile libero portandolo allo sbalorditivo tempo di 57"54, prima donna al mondo a nuotare sotto i 58 secondi. Poi Jim Montgomery, l'erede di Spitz, aveva vinto in bellezza la sua prova dei 100, cacciando ben lontano il battutissimo sovietico Bure. Quindi erano arrivate le protagoniste della gara che avevamo atteso per dieci giorni a Belgrado, ma che tutti gli italiani che si interessano di nuoto attendevano da sempre. Novella era là, in mezzo alle tre rivali più pericolose, le americane Rothhammer e Harshbarger e la tedesca Wegner. Soltanto Jo Harshbarger aveva una taglia più o meno simile a quella dell'azzurra; le altre due la soppravanzavano di una mezza testa e, quanto a spalle ed a muscoli, c'era la stessa differenza che separa un lottatore da un fantino. Nel tuffo Novella perdeva logicamente qualcosa, ma ai 100 metri il quartetto era praticamente insieme. Poi Gudrun Wegner e Keena Rothhammer sparivano dalla lotta, come risucchiate da una corrente contraria. Lentamente, ma con ontinua progressione, la Calligaris guadagnava centimetro su centimetro, lasciando indietro la bionda Jo. Le ultime vasche erano una sofferenza, per noi che eravamo in tribuna, per Novella che (lo ha confessato dopo) vedeva gli spettri « mangiarle » il vantaggio. Soltanto il tocco finale, al bordo degli 800 metri, la liberava dall'incubo. Il titolo mondiale era finalmente suo e con questo il record mondiale portato a 8'52"97 e strappato alla Rothhammer, che deciderà subito dopo, piangente, di non correre mai più su questa distanza dove era stata umiliata. E' stata questa una vittoria trovata, un episodio irripetibile? Mancavano forse avversarie come Shane Gould che avrebbero potuto contrastare il successo. No certo. Shane Gould non avrebbe fatto meglio e poi la prestazione di Novella è stata consacrata dal record. Diciamo piuttosto che è stato il giusto punto d'arrivo per un atleta che aveva già dimostrato di essere la più forte specialista europea ed una delle più grandi del mondo. Se facciamo un rapido conteggio, fra Olimpiadi di Monaco e Campionati mon¬ diali, ci accorgiamo subito che, come numero di medaglie, Novella Calligaris in campo femminile ne ha vinte più di tutti. Il totale è di sei piazzamenti: un oro, un argento e quattro bronzi. Nessuna, neppure la Gould o Kornelia Ender ha un bilancio più positivo. Novella è dunque entrata nell'Olimpo del nuoto, insieme a Jonny Weismùller, a Don Shollander, a Dawn Fraser, a Mark Spitz. Naturalmente non è stata un rullo compressore come qualcuno dei suoi « colleghi ». ma noi ci accontentiamo, perché saremo un Paese di santi e poeti, ma non sicuramente di nuotatori. E' stato un po' come scoprire una nuova legge fisica, come la « mela » della gravità di Newton od il principio di Archimede. La Calligaris è il prototipo del ragazzo medio, che può arrivare ai più alti livelli sportivi grazie all'applicazione, al temperamento, alla volontà. Ora, ci chiediamo ancora, che Novella Calligaris ha avuto questo appagamento, cosa ne sarà di lei e del nostro nuoto? Perché il nuoto italiano è in buona parte Novella Calligaris, anche se le sue imprese hanno contribuito in maniera notevole a creare il movimento di base necessario a formare una mentalità natatoria e quindi una discreta squadra nazionale. Novella in questi giorni sta trascorrendo il primo vero periodo di vacanza dei suoi ultimi dieci anni. E' in montagna, in qualche sperduta vallata dove cerca di distrarsi, di sciare, di divertirsi. Novella non avrebbe neppure voluto farsi trovare e quando al telefono ha sentito la nostra voce non .ha saputo nascondere un attimo di stizza. « Come avete fatto — ha detto, ancor prima di salutare — a sapere dove ero? ». E' bastato questo per capire che Novella non è cambiata. E' sempre la stessa, irriducibilmente poco docile, contraria ad ogni rapporto amichevole con i giornalisti e con chiunque voglia carpirle un atto di umanità, di debolezza. « Novella — le abbiamo chiesto — ora che l'anno sta per finire, che inizia una nuova stagione di gare (nel 1974 sono in programma ad agosto i campionati europei a Vienna e tutta una serie di manifestazioni internazionali come la Coppa Latina a Marsiglia ed il "Sei Nazioni") pensi di poterti ripetere, di continuare allo stesso ritmo? ». « E' difficile — ha risposto —. Quando si prova a non sacrificarsi anche per un breve periodo, è durissimo riprendere da capo. Ma io credo che continuerò a gareggiare. Il 3 gennaio partirò con Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto per il Brasile, dove saremo impegnati per una serie di esibizioni. Poi continuerò ad allenarmi come prima ». Credi che il tuo record degli 300 verrà battuto presto? ». « Non è improbabile. Due giovanissime australiane, Jenny Turrall e Sally Lockyei, lo hanno avvicinato di passaggio in una gara nella quale hanno stabilito il nuovo primato dei 1500. Penso che sia questione di poco tempo, anche se mi dispiace molto. Non sarà molto tacile per me ritornare su quei limiti ». « Perché non ti ritiri? ». « Evidentemente, ho la forza per continuare. Credo ancora in me stessa ed anche se ho già compiuto 19 anni, mi sento abbastanza giovane per rispondere agli attacchi che certamente mi arriveranno in Europa. In questi giorni mi sto anche curando per un noioso disturbo nella digestione. Ho fatto degli esami e spero di avere presto risultati positivi ». Non siamo riusciti a strapparle altro. Ma proprio per questo, per l'ennesima conferma della sua scorbuticità, crediamo che Novella Calligaris sarà ancora una protagonista dello sport nel 1974. Se invece all'ultimo momento dovesse ripensarci ed abbandonare, sarà soltanto perché si sarà accorta di poter essere battuta. Allora si butterà nella scuola, all'università. Non pensiamo che, seguendo l'esempio di Spitz e Shane Gould, possa diventare una professionista del nuoto con la pubblicità. E' un mondo troppo lontano da lei che diventa amabile soltanto quando si tuffa in acqua per nuotare. Cristiano Chiavegato liti momento di relax per Novella nell'estate (Foto Team)