I quartieri e la città

I quartieri e la città Partecipare dalla base I quartieri e la città II coordinamento: "Non vogliamo essére strumentalizzati dai partiti" - L'assessore: "Il vero problema è nel ruolo che si dovrà riconoscere a questi nuovi organismi" Primo confronto dei comilati di quartiere con le forze politiche cittadine l'altra sera nella sede di via Assietta 13. Il gruppo consiliare comunista ha accolto l'invito rivolto dal « Coordinamento » a tutti i partiti a «prendere esplicitamente posizione» su un documento stilato il 17 dicembre in cui sono raccolte le proposte per concludere la « consultazione » e accelerare i tempi di approvazione dei piani urbanistici. Dopo aver delineato la politica del partito a livello cittadino, 11 capogruppo Novelli, Vindigni e Quaglienti hanno parlato della dimensione nazionale del fenomeno « comitati di quartiere »: « E' necessario proporre e sfruttare tutte le esperienze provate in altre città italiane ». I relatori hanno poi ribadito la loro « piena disponibilità alla più stretta collaborazione » con le forze sociali e culturali e con i sindacati, associandosi alla linea espressa nel documento. « Le esigenze più vere e genuine — hanno detto — sono state messe in rilievo dai comitati di quartiere, una realtà di cui non si può non tenere conto». Tra i numerosi interventi, non sono mancate le perplessità sulle possibili collusioni tra comitati e partiti. Sereno Regis del quartiere Clt Turin, ha espresso il timore che possano avvenire eccessive ingerenze o addirittura strumentalizzazioni da parte dei politici nel riguardi dei quartieri con il rischio di « reprimere la spontaneità delle forze di base riducendola a "spontaneismo manovrato" ». « Al Coordinamento — ha proseguito — non interessano i colori di scuderia. Sono accettati gli appoggi dei partiti purché questi agiscano dall'esterno, come interlocutori. C'è ancora molta strada da fare, in particolare nei rapporti con le autorità cittadine che detengono il potere decisionale ». Il discorso si è poi fatto polemico nel confronti della commissione paritetica formata da rappresentanti del Comune e dei quartieri: « Si dimostra una presa in giro perché in ogni seduta sono assenti dei consiglieri e si rimandano con varie scuse gli argomenti in discussione ». Regis ha concluso: « Malgrado tutto riusciremo ad ottenere l'incontro ed il dialogo con Consiglio e Giunta comunali ». Nella riunione di via Assletta è stato trattato anche un secondo punto, relativo al riconoscimento ed all'organizzazione dei quartieri. Nel programma della nuova Giunta è stabilllta una prima fase sperimentale che lnteres. sera soltanto quattro quartieri in cui si dovrebbero svolgere le elezioni a suffragio diretto. Ma in questo modo, sostiene il Coordinamento, si soffocherebbe la spontaneità delle forze popolari. « / quartieri — afferma Alemanni di Barriera Milano — non devono essere istituzionalizzati. Non vogliamo essere impastoiati dalla burocrazia che soffoca tutti gli organismi statali. Abbiamo bisogno di sedi adeguate per radunarci senza dipendere dalla carità di istituti o parrocchie. E' un nostro diritto ». Il problema non è di agevole soluzione. L'assessore al decentramento, dott. Valente, risponde innanzitutto che non si dovrebbe parlare di esperimento ma piuttosto di « gradualità nella formazione dei quartieri ». Aggiunge: « Non sarà facile stabilire quali dei 27 settori cittadini debbano avere la priorità. Si dovrà tener conto delle caratteristiche d'ognuno perché i primi quattro scelti dovranno rispecchiare un ventaglio di possibili esigenze. Quanto alle votazioni (sono previste per l'estate ed aperte anche ai diciottenni) sono esse stesse una for. ma di riconoscimento legale, di istituzionalizzazione ». Secondo l'assessore, sarebbero comunque problemi marginali anche se la costituzione dei primi quattro quartieri rappresenterà « una via di mezzo, almeno per come stanno le cose fino ad ora». Per Valente è anche di secondaria importanza il fatto che con le elezioni dirette Torino passerebbe all'avanguardia imboccando una strada mai percorsa in una grande città. « Il nocciolo del problema, il vero scoglio, è rappresentato dal ruolo che si dovrà rico nato dal ruolo che si dovrà rico- I noscere a questi organismi: cioè i loro compiti nell'amministrazione decentrata e l'influenza sul potere centrale, i campi di intervento, la relativa estensione. E questi non sono che alcuni aspetti ». Per esaminarli e discuterli a fondo, 11 dott. Valente ha convocato per 11 3 gennaio la commissione al decentramento cui partecipano tutti i partiti,. Il giorno 9 la riunione verrà allargata anche ai comitati di quartiere. c. n.

Persone citate: Alemanni, Barriera Milano, Regis, Sereno Regis, Vindigni

Luoghi citati: Torino