L'Eni acquista la Shell italiana
L'Eni acquista la Shell italiana L'Eni acquista la Shell italiana Il prezzo che sarà pagato in quattro anni non supererà i duecento miliardi di lire - Il governo: "E' necessario, ma spiacevole" La sede della società rimane a Genova (Nostro servizio particolare) Roma, 28 dicembre. Viene stasera ufficialmente comunicato che la società anglo-olandese Shell lascia l'Italia, come aveva già fatto sei mesi fa l'inglese BP e che le sue attività petrolifere italiane vengono acquistate dall'Ente nazionale idrocarburi (Eni). Il prezzo, che sarà pagato in 4 anni, non supererà i 200 miliardi di lire, e nei 4 anni la Shell (una delle più vecchie tra le « 7 sorelle» petrolifere mondiali) assicurerà all'Eni le forniture di petrolio che già destinava al nostro Paese. L'accordo siglato stasera era stato autorizzato dal governo già nella mattinata di giovedì 14 dicembre col giudizio: « è necessario, ma spiacevole ». Il tempo intercorso è servito ad abbattere il prezzo chiesto dalla venditrice. L'annuncio dell'accordo di compra-vendita (ma adesso s'iniziano i lunghissimi conteggi di dettaglio) è stato diffuso stasera congiuntamente dalle due società. Vi si dice che oggetto del contratto è la cessione all'Agip « delle attività petrolifere della Shell italiana, costituite dalle raffinerie di Rho, Taranto, La Spezia, dalla rete stradale di distribuzione (4500 punti di vendita), dai depositi e simili, nonché dalle partecipazioni nella Covengas e in altre società minori ». Il comunicato continua: « l'accordo prevede consistenti forniture pluriennali di greggio all'Agip. Non rientrano nella cessione il settore dei prodotti chimici, le partecipazioni Shell nella Monteshell e nella Sub Sea OH Services, le attività di esplorazione e produzione di idrocarburi nella piattaforma continentale italiana e il centro studi agricoli di Borgo a Mozzano. La Shell resterà anche presente in Italia nei bunkeraggi per l'aviazione internazionale. Viene garantita la (Continua a pagina 2 in settima colonna)
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