L'Italia di cartone di Piero ZanottoGianni Rondolino
L'Italia di cartone Un panorama del cinema d'animazione L'Italia di cartone Piero Zanotto e Fiorello Zangrando: « L'Italia di cartone », Ed. Liviana, L. 3500. In questo periodo di festività natalizie, anche il cinema d'animazione, come i giocattoli e gli svaghi, torna a essere d'attualità, tanto che alcune sale cinematografiche si affrettano a riproporre al pubblico i vecchi film di Walt Disney o le antologie dei personaggi disegnati prodotti dalle varie case hollywoodiane. Ma, ancora una volta, si tende ad identificare il cinema d'animazione con il cinema disneyano o, al massimo, con i levigati prodotti di Hollywood, lasciando in disparte i molti film europei che, a stento, compaiono di quando in quando sul piccolo schermo della televisione. Eppure, soprattutto in questi ultimi vent'anni, il cinema d'animazione si è sempre più affrancato dalle ipoteche, contenutistiche e formali, del modello disneyano, sì da porsi come valida alternativa al cinema «dal vero», con un suo linguaggio autonomo, una sua funzione specifica, un suo campo espressivo che non si identifica più con lo spettacolo per l'infanzia. Anzi, dalla satira politica alla commedia di costume, dalle ricerche formali alle inchieste sociologiche e documentarie, il cinema d'animazione ha raggiunto un alto livello culturale, che non può più essere ignorato o trascurato. Anche in Italia, sebbene il pubblico spesso non ne sia al corrente, si è fatto molto in questa direzione, e basterebbe citare i nomi di Bruno Bozzetto e di Emanuele Luzzati, noti in tutto il mondo come due degli autori più significativi del cinema d'animazione contemporaneo. Giunge quindi opportuno questo utile libro di Zanotto e Zangrando che, ripercorrendo la cronaca dei film di disegni e pupazzi animati prodotti in Italia dal principio del secolo a oggi, offre un panorama quanto mai esauriente del cinema d'anima¬ zione italiano, ben più ricco di autori e di opere di quanto non si supponesse, stando alla minuziosa filmografia, suddivisa per generi e categorie, che da sola occupa quasi la metà dell'intero volume. Pittori, caricaturisti, disegnatori, pubblicitari, cineamatori si sono cimentati con questo particolare tipo di cinema, ottenendo a volte risultati eccellenti; ed è un peccato che l'assurda distribuzione cinematografica italiana non consenta che almeno i migliori di questi film giungano sugli schermi delle normali sale di spettacolo. Nel panorama mondiale del cinema d'animazione certamente la produzione italiana non riveste un posto di primissimo piano né, ovviamente, tutti gli autori sono significativi e importanti come Bozzetto e Luzzati; ma è indubbio che, in una storia generale del cinema d'anima¬ zione, l'Italia occuperebbe un capitolo abbastanza corposo. Purtroppo questo libro si limita a citare autori e titoli in una lunga narrazione cronologica, che non consente valutazioni, confronti, giudizi critici, interpretazioni storiche, appiattendo ogni cosa su uno sfondo di anonima informazione. Ma da questa informazione, vera messe di notizie raccolte in lunghi anni di ricerche, si può partire per un riesame critico della situazione. L'importante, a questo punto, è che il cinema d'animazione italiano esca di minorità — minorità forzata, a dire il vero, perché le forze ci sono e non sono poche — ed entri in contatto con un pubblico che, almeno in parte, non è più così passivo di fronte ai film di Disney e delle altre case americane, Gianni Rondolino
Persone citate: Bozzetto, Bruno Bozzetto, Disney, Emanuele Luzzati, Fiorello Zangrando, Luzzati, Walt Disney, Zangrando, Zanotto
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