Fiat: ecco un primo bilancio del negoziato per il contratto

Fiat: ecco un primo bilancio del negoziato per il contratto Dopo un mese di lunghe discussioni Fiat: ecco un primo bilancio del negoziato per il contratto Gli incontri sono stati rinviati a dopo il 7 gennaio - I sindacati e l'azienda hanno giudicato deludente lo sviluppo del negoziato - Il ruolo del governo secondo la Fiat e le organizzazioni dei lavoratori La quinta settimana della trattativa per i 200 mila dipendenti della Fiat-Om-Autobianchi è stata brevissima. Dopo rincontro di mercoledì pomeriggio le parti si sono riviste ieri mattina all'Unione Industriale di Torino e al termine della seduta, durata circa tre ore, si sono lasciate dicendo: « Ci telefoneremo lunedi 7 gennaio per stabilire la data del nuovo incontro da tenersi nella settimana ». Con questo « arrivederci x e terminato il ciclo che si era aperto il 19 novembre. A un mese dall'inizio del negoziato che bilancio si può fare? I giornalisti hanno rivolto la domanda ai delegati dell'azienda ed ai rappresentanti sindacali. Il responsabile del personale Fiat, Umberto Cuttica, ha detto: « Nella prima fase la trattativa e stata serrata f ™M?' e ombravano poste tutt€ le Premesse per uno sviluppo concreto ed una conclusione rapida. Poi la diecussione è entrata in una fase di " stanca ", con rallentamenti e attese che mi hanno deluso e sconcertato. La Fiat ha fatto moltissimi passi avanti fin dal primo giorno. Per esempio, in materia di investimenti, abbiamo subito messo sul tavolo anche cose che non ci erano richieste nella piattaforma sindacale, come i progetti di nuovi stabilimenti della Stars, della Siem e per i carburatori. « I sindacati — ha proseguito — invece non hanno spostato una virgola delle loro rivendicazioni di partenza. Non vorrei che alla base di questo atteggiamento ci fosse un errore. Sarebbe, infatti, un grosso sbaglio credere che la Fiat abbia offerto inizialmente solo alcune cose, tenendosene altre nella manica, per farsele strappare con la " politica del carciofo ". Le cose che abbiamo detto all'inizio rappresentano, in modo completo, le nostre disponibilità ». Sulla trattativa, a giudizio di Cuttica, ha « influito negativamente » anche la metodologia voluta dai sindacati per alcuni temi, come gli investimenti, che hanno interlocutori esterni. « Fiat e sin- dacati — ha detto — discutono al tavolo torinese sugli investimenti. Poi, separatamente. Fiat e Federazione lavoratori metalmeccanici si incontrano con il governo e nascono anche malintesi, equivoci e polemiche. Non sarebbe stato meglio, più rapido e più agevole, riunire attorno ad un tavolo tutti gli interessati ad una determinata materia? Il sistema dei colloqui spezzettati provoca ritardi e confusioni mentre c'è bisogno di grande chiarezza. Comunque — ha concluso — credo che le discussioni che abbiamo avuto con i sindacalisti in questo mese siano state utili. Ci siamo chiariti le idee anche se sono rimaste le differenze. Speriamo che, entrando nel secondo mese, la trattativa riprenda subito su basi di concretezza e di solidità ». Il segretario nazionale dei metalmeccanici della Uil, Vincenzo Mattina (che ieri guidava la delegazione sindacale con il coordinatore nazionale Antonio Zavagnin della Cgil) ha dichiarato: « La trattativa è stata utile. Ci ha consentito di capire dove puntava la Fiat. Noi, in ogni fase, abbiamo manifestato la massima apertura. I rappresentanti dell'azienda, invece, dopo le dichiarazioni iniziali, ogni volta si bloccavano. E' così diventata sempre più chiara la strategia perseguita: la Fiat si è seduta al tavolo torinese con i sindacati pensando però a un tavolo romano dove, oltre all'azienda e ai sindacati, ci dovrebbe essere come terzo interlocutore il governo». Sul problema del « tavolo triangolare » è intervenuto Antonio Zavagnin: « La Fiat — ha detto — con il discorso a tre (azienda, governo, sindacati) intende spingerci ad una sorta di concertazione economica che abbiamo già respinto. La Fiat non può chiederci di sconvolgere il modello sindacale che ci siamo dati. Andare al tavolo triangolare significherebbe subordinare ad altre scelte gli interessi della classe operaia ». Il segretario Vincenzo Mattina ha aggiunto: «La Fiat, ogni volta, nel corso della discussione, " salta "' metodicamente a Roma. Noi non escludiamo un discorso romano, quando sarà opportuno. Non riteniamo però possibili mediazioni su temi come il salario, l'inquadramento unico, la perequazione e l'organizzazione del lavoro. Sul salario, per esempio, la Fiat ha fatto alcune concessioni minori manifestando però una chiusura totale sulla grossa questione del controllo sindacale della retribuzione, cioè sul problema della "paga unica di categoria" ». « Per gli investimenti — ha concluso Mattina — la Fiat si mantiene nell'ambiguità. Allo stato attuale tutti i programmi Fiat appaiono incerti. Per la gente del Mezzogiorno noi abbiamo, invece, bisogno di portare via delle certezze, con iniziative di investimenti a tempi brevi ». Anche il Sida ha fatto un bilancio del primo mese di trattativa. Il segretario del sindacato italiano dell'auto, Luciano Clementi, ha dichiarato: « A un mese dall'inizio dobbiamo registrare un nulla di fatto che non giova ai lavoratori e all'economia del Paese. I lavoratori si chiedono quanti mesi dovranno ancora aspettare il recupero economico dei danni dell'inflazione. Ormai è chiaro che solo il governo può sbloccare la situazione. Chiami a Roma i due protagonisti o mandi a Torino osservatori ministeriali. La trattativa è troppo "globale" per procedere con la speditezza richiesta dalla gravità del momento ». Il Sida, è noto, sostiene che dovrebbe essere raggiunto subito l'accordo sulla parte economica e sull'organizzazione del lavoro, proseguendo in altra sede il negoziato sugli investimenti. Nella seduta di ieri la Fiat ha consegnato alla Federazione lavoratori metalmeccanici il testo scritto sugli investimenti che i sindacalisti avevano chiesto. « Sono gli appunti interni delle nostre riunioni — ha detto Cuttica — che illustrano quella che era e che rimane la posizione della Fiat sugli investimenti. Non è cambiato niente. I tre mesi di riflessione che abbiamo chiesto riguardano le nuove fabbriche di auto che erano previste nella Valle del Sangro e nel la Piana del Sele. Fin dall'inizio però abbiamo sempre detto che era necessario riflettere di fronte al disorientamento provocato dalla crisi energetica». I sindacalisti della Federazione lavoratori metalmeccanici nella riunione di ieri hanno chiesto alla Fiat un documento scritto anche sull'organizzazione del lavoro (isole di montaggio, ricomposizione delle fasi di lavoro, ambiente, eccetera) e Cuttica ha assicurato che «il testo sarà trasmesso ai sindacati rapidamente ». Sergio Devecchì

Persone citate: Antonio Zavagnin, Cuttica, Luciano Clementi, Sergio Devecchì, Umberto Cuttica, Vincenzo Mattina

Luoghi citati: Roma, Torino