Baruffa sulla linea del via di Giorgio Viglino

Baruffa sulla linea del via Baruffa sulla linea del via Per la nebbia e lo stato della neve a Zeli am See tutti si rifiutano di scendere - Gustavo Thoeni e altri bloccano il cancelletto di partenza - Intervento a sproposito del delegato tecnico, l'italiano Demetz - Gli austriaci si affermano in questa "libera" da burla - Gros (33°) sempre al comando della Coppa del Mondo (Dal nostro inviato speciale) Zeli am See, 18 dicembre. La prima contestazione sciistica è stata sconfitta, come spesso o sempre capita a chi si oppone ad f struttura ben consolidata. Gli sciatori non volevano correre una discesa fasulla come questa, gli organizzatori lì hanno obbligati e ne è venuto fuori un ordine d'arrivo che è una burletta. Si è gareggiato su un fondo in continuo mutamento, con la nebbia che a volte copriva tutta la pista, in condizioni di modesta pericolosità soltanto perché il tracciato e le condizioni della neve non permettevano alte velocità. Lo si è /affo soltanto perché gli Interessi economici di chi organizza questa gara, e il presumibile vantaggio degli austriaci avvantaggiati nella scelta della sciolina dalla conoscenza della zona, sono stati superiori a ogni valutazione sportiva. Purtroppo, a prendere la decisione sbagliata è stato un dirìgente Italiano, il gardenese Demetz, vice presidente della Federazione italiana. Demetz ha mantenuto una lunga tradizione di mancanza di autorità e servilismo verso le federazioni più potenti. Avessimo potuto invertire il delegato tecnico delle prove femminili, la torinese Odiard, e quello maschile, probabilmente oggi non si sarebbe corso e stasera sarebbero tutti più contenti. La burletta è cominciata nella prima mattinata con la disputa di una « no-stop » insolita. Si scendeva lungo l'interminabile falsopiano di partenza senza riuscire ad uscirne non dico in velocità, ma almeno senza dover spingere con I bastoni e prendere a pattinare. C'erano distacchi assurdi al termine di questa prima parte del percorso che incideva, per oltre il cinquanta per cento sull'intera gara. Bieler buscava 38", Plank salutava al passaggio il gruppetto del tecnici italiani e Rolly Thoeni faceva l'autostop, chiedendo l'aiuto di uno skilift. In più la nebbia si alzava o abbassava a seconda dei momenti, rendendo praticamente Impossibile una graduatoria seria dei tempi. « In queste condizioni non si corre di sicuro » diceva Cotelli, convinto di aver l'appoggio di Demetz. Ma Demetz era introvabile e quando ricomparve si tenne ben lontano dal raggio d'azione della squadra italiana. Gli azzurri avevano cercato di rimediare alla sciolina sbagliata cambiandola completamente, ma la base su cui un errore era non possibile ma probabile era costituita dall'umidità variabile della neve. Gli austriaci, presumibilmente, hanno messo un qualche componente più stabile, tant'è vero che dal primo mattino alle ultime discese di gara I loro sci sono sempre stati I più veloci. SI saliva in funivia con la convinzione assoluta che non si sarebbe fatto un bel niente e, invece, giusto il tempo di arrivare in partenza e prendono il via due apripista. I corridori si consultano, nominano due rappresentanti (Vogler e Russi) che hanno l'incarico di persuadere la giuria a non far disputare la gara. Sono tutti d'accordo, I tecnici che seguono le vicende per radio, gli stessi sciatori austriaci. Soltanto Sailer continua a strillare nel telefono che va tutto benissimo. Demetz rifiuta II colloquio, dice che lui è il solo a dover decidere, rifiuta l'Invito caldo e piuttosto informale di Messner, che si sente dire da Cotelli parole di fuoco nel • walkie-talkie », e provoca la reazione più aspra. GII sciatori si allineano davanti al cancelletto di partenza perché il terzo apripista non prenda il via. Tra l'altro, sono scesi per fare la traccia di gara non gli elementi designati, ma illustri Ignoti nemmeno equipaggiati con il casco, che quasi quasi vengono giù a spazzaneve. Demetz chiede l'Intervento dei poliziotti di servizio e viene dileggiato dal presenti. Ovviamente, se la prende subito con un italiano, Strlcker, che per non acuire la tensione si toglie di mezzo, subito rimpiazzato da Gustavo Thoeni, che ha un nome più importante. Demetz minaccia squalifiche per tutti, riesce a Intimorire Roux. il quale accetta di partire. Demetz, per regolarità, manda giù altri due apripista Irregolari (e bisogna nascondersi accuratamente per non correre il rischio di venir designati all'ingrato compito. E finalmente Roux. Sarà penultimo al traguardo, davanti al solo Rolando Thoeni, che lo segue di lì a poco e che ha provato a giocare la carta degli sci puliti, senza sciolina. Plank migliorerà all'intertempo di dieci secondi rispetto allo svizzero e avrà già compiuto un miracolo, ma per un tempo totale che rimane il migliore soltanto fino all'arrivo degli austriaci. Cordin, Grissmann, Zwilling (il solo Tritscher cade e in modo piuttosto banale) sono nell'ordine per l'onore d'Austria, ben appoggiato alla fortuna. Poi, arriva Collombln, che con la medesima seminatura di Russi, senza compiere errori al pari del compagno, gli piazza sette secondi di distacco e si inserisce a un soffio dal vincitore. C'è ancora un momento di suspense quando, partito il concorrente numero 43, le partenze vengono sospese. Lungo tutta la pista i capisquadra tempestano la zona del via, perché la visibilità, prima variabile, ora è nulla. Ri¬ torna la possibilità di annullare tutta la gara, ma adesso, con gli austriaci raggruppati in testa, diventa difficile. Si riprende dopo cinquanta minuti. La lesta non è finita a questo punto, perché ogni discesa può trovare la neve giusta, la condizione di visibilità perfetta. A poco a poco, piombano fra i migliori sia clementi bravi sia gente sconosciuta. Tocca a Strlcker (che ieri sera diceva testualmente: « Domani mi alleno soltanto, la prima discesa vera la faccio a Garmisch >, ed è il primo degli italiani, alla fine sarà decimo assoluto. Entrano via via tutti gli austriaci che restano In piedi, e il meno bravo è Klammer, che fini sce dietro a Strlcker. Rimane a lungo al decimo posto e poi viene buttato fuori dall'Imprevisto inserimento di un ignoto Reto Beeli. svizzero partito con il settantadue e piazzato al settimo posto. E' l'unica nota positiva del bilancio italiano, poiché Klammer non può utilizzare la casella. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Austria, Strlcker