Aumento dell'occupazione ad ottobre: 412.000 unità di Giulio Mazzocchi

Aumento dell'occupazione ad ottobre: 412.000 unità Secondo gli ultimi dati forniti dall'Istat Aumento dell'occupazione ad ottobre: 412.000 unità L'incremento, rispetto allo stesso mese del '12, conferma che, prima della crisi energetica, la politica economica del governo cominciava a dare buoni risultati - Oggi si riunisce, presieduta da Giolitti, la Commissione interregionale della programmazione (Nostro servizio particolare) Roma. 18 dicembre. L'aumento dell'occupazione che ha avuto luogo in ottobre conferma che a lungo c con rimpianto questo mese si dovrà ricordare come quello che stava per coronare di successo l'azione di sviluppo del governo, che la crisi petrolifera costringe a modificare. Ma le modifiche dovranno tener conto del fatto che è denso di rischi lasciare che alcuni, i quali finalmente avevano trovato occupazione, ricadano dopo solo brevissimo tempo nella precedente situazione e in un contesto di prezzi crescenti. In ottobre, comunica oggi l'Istituto di statistica, gli occupati erano 412 mila in più rispetto a un anno prima, tornando alla cifra globale di 18 milioni 838 mila. Occorre risalire indietro di ben dicci anni, all'ottobre '64, per trovarne un numero lievemente superiore. Nello stesso mese i disoccupati erano scesi a 586 mila persone: erano di meno soltanto nell'ottobre '64 (esattamente 531 mila i disoccupati di allora). L'Istituto non dà il numero dei sottoccupati, ma si sa già che in ottobre e stato minimo il ricorso alla cassa integrazione salari. Rispetto al precedente miglior momento, l'ottobre del '64, quest'ultimo ottobre ha una migliore ripartizione degli occupati. Quelli dell'agricoltura erano 3 milioni 232 mila (contro più di 5 milioni dieci anni avanti). Tra ottobre '72 e ottobre ultimo dall'agricoltura sono uscite altre 40 mila persone, di cui 15 mila agricoltori diretti e 25 mila agricoltori dipendenti (braccianti o salariati). E' il più debole esodo annuale e mostra come i crescenti prezzi agricoli, a consumi sempre sostenuti, avessero trattenuto più gente del solito sulla terra, rinnovando speranze di migliore reddito. Gli occupati dell'industria in ottobre erano 8 milioni 226 mila con un aumento di 193 mila persone sull'anno avanti, di cui 2 mila sono lavoratori indipendenti (piccoli industriali e artigiani) e il resto occupati alle dipendenze. L'incremento di occupazione nel settore, tenuto conto dell'eliminazione d'una quota di sottoccupati, è attorno al 3 per cento, contro un aumento dell'I 1 per cento del prodotto lordo. E' segno d'un buon aumento del prodotto fisico per ogni persona occupata, che aggiungendosi all'aumento dei prezzi doveva essere riuscito a portare molte imprese a un nuovo equilibrio economico, dopo gli aumenti salariali per contratti e scala mobile. Nell'ultimo settore infine, quello del commercio e dei servizi in generale, l'occupazione d'ottobre aveva raggiunto il totale di 7 milioni 380 mila, con un aumento di 259 mila persone occupate. Di queste, 45 mila erano gli indipendenti (negozianti o gestori d'esercizi vari) e 214 mila i dipendenti. La « forza di lavoro », che raggruppa occupati e disoccupati, in ottobre era tornata al livello di 19 milioni 424 mila persone, che sta di poco sotto il precedente massimo dell'ottobre 1964 (19 milioni 510 mila persone). Tutte le situazioni ora pubblicate dall'Istat erano già intuite e su di esse s'è esercitato lo studio del governo, sino al vertice politico del giorno 11. Una settimana fa il governo annunciava che a- vrebbe esercitato un'azione di sostegno dell'economia e dell'occupazione — così colpite dalla crisi del petrolio — mediante una modifica del « modello di sviluppo », che trasferisse sui consumi pubblici una parte dei consumi privati bloccati dalla crisi energetica. A una settimana di distanza dagli annunci si registra che, sia pure a causa di importanti impegni internazionali, i tre ministri economici non hanno ancora ripreso le loro riunioni per la trasformazione delle indicazioni in atti concreti. Domani, infine, i tre, insieme col ministro degli Esteri Moro, decideranno sulla partecipazione italiana al programma «Eurodif» che tende a creare una «fabbrica» capace di arricchire l'uranio naturale, per renderlo più economico e duraturo propellente per centrali elettronucleari. Domani, inoltre, si riunisce sotto la presidenza di Giolitti, e coi due altri ministri finanziari Colombo e La Malfa, la commissione interregionale per la programmazione economica, cui spetta d'avviare il coordinamento delle spese regionali di sviluppo, quello tra spese regionali e spese iscritte nel bilancio di Stato e, infine, d'individuare la politica che valga a contenere i deficit dei Comuni. E* un'azione molto importante, illustrata stasera da Giolitti al convegno nazionale dell'Istituto nazionale di economia urbana e territoriale. Il governo porta dunque avanti con puntualità due impegni — quello energetico e quello per la razionalizzazione delle varie spese pubbliche — mentre però è tornata alla fase delle trattative tra esperti di partito l'azione per la nuova legge sugli incentivi a favore dello sviluppo del Sud. Presso Donat-Cattin stasera e domattina si riuniscono gli esperti di settore della de, del psi, del psdi e del pri. Ferme sono anche le leggi pensionistiche e di rifinanziamento per la casa. Giulio Mazzocchi

Persone citate: Donat-cattin, Giolitti, La Malfa

Luoghi citati: Roma