Antiquariato in economia

Antiquariato in economia Piccoli oggetti di elegante artigianato Antiquariato in economia Anche se il clima di austerità è calato come un'ombra minacciosa sul Natale 1973, non crediamo che saranno molti coloro che rinunceranno all'ormai tradizionale regalo natalizio cui ci ha abituato la civiltà dei consumi. Ci sarà qualche tentennamento, poi, come accadde lo scorso anno, all'ultima ora la gente si riverserà nei negozi. E' diventato un vizio: c'è solo da augurarsi che le spese siano oculate, che ci si orienti cioè su doni utili, su oggetti che non siano destinati a finire dimenticati nel fondo di un cassetto o addirittura in solaio. La scelta, sempre difficile, diventa addirittura un problema se il destinatario ha gusti raffinati. In questo caso però ci si può rivolgere, senza tema di sbagliare, all'oggetto antico che, oltre ad offrire una testimonianza di gusto, col passare del tempo diventerà più prezioso e perciò particolarmente gradito da chi lo riceve. Naturalmente, quando si parla di antiquariato, si pensa al • pezzo > da museo, alla specchiera Luigi XV, ma esiste un antiquariato minore, fatto di piccoli oggetti che soltanto la bravura e la pazienza degli antichi artigiani potevano creare e davanti ai quali non si può rimanere che ammirati: tabacchiere, vasi, statuette, spille, candelieri, piatti da appendere, ventagli, lampade della nonna, scatolette di vetro dipinte, miniature, piccole sculture in legno 0 in avorio ecc. Una infinità di oggetti i cui prezzi (come vedremo) sono alla portata di tutte le tasche. Il problema piuttosto è di saper scegliere: ad esempio può essere molto più bello un vaso ottocentesco di linea molto semplice, ma ben proporzionato e magari soltanto decorato con una fascia blu, che uno istoriato sino ad essere stucchevole. Per renderci conto di che cosa offre il mercato abbiamo visitato parecchi negozi e abbiamo potuto constatare che se è vero che il mercato dell'antiquariato si e impoverito di > pezzi > eccezionali, non si può dire altrettanto per i soprammobili e per tutti quegli oggetti che, specie nell'800, arricchivano le case trasformandole in piccoli musei Per i prezzi abbiamo notato un aumento che oscilla dall'8 al 10 per cento che, considerando lo • slittamento » della lira, ci sembra abbastanza contenuto. Nella nostra ricerca ci siamo orientati esclusivamente su oggetti del- 1 '800 e del primo Novecento non soltanto perché l'assortimento è più ricco, ma soprattutto perché accostandoci ad epoche più re¬ mote, il prezzo salirebbe di molto. Ecco alcuni oggetti che abbiamo visto con i relativi costi: una lampada da tavola di opaline bianca completa di cappello 50 mila lire; una borsetta a maglia d'argento lire 45 mila; statuette Capodlmonte policrome lire 40 mila i'una; spilla in argento con cammeo 10 mila; vaso con fiori dipinto a mano 25 mila; coppia di candelieri in bronzo 30 mila; veilleuse di ceramica bianca 20 mila; spargisale d'argento riproducenti piccoli animali lire 30 mila l'uno. Tazzine con piattino dipinte a mano di splendida fattura lire 50 mila I'una; statuette policrome Luigi Filippo 100 mila I'una; tabacchiere in argento 30 mila; piatti da appendere con scene monocromatiche lire 15 mila l'uno; piatti policromi dipinti a mano 45 mila l'uno. In un negozio del centro abbiamo anche visto un assortimento ricchissimo di scatoline, portapastiglie d'argento lavorate e bulinate a mano a 30-40 mila lire I'una. Ouesti sono soltanto alcuni degli oggetti che abbiamo notato, ma vi possiamo assicurare che la lista potrebbe continuare senza limite. L'assortimento è vastissimo: si tratta soltanto di sapere scegliere. a. m.

Persone citate: Luigi Filippo, Luigi Xv