La mafia non è pittoresca di Sandro Viola

La mafia non è pittoresca La mafia non è pittoresca Orazio Barrese: « I complici». Ed. Feltrinelli. La caratteristica di quest'altro libro sulla mafia, l'originalità del suo approccio a un tema piuttosto inflazionato, è che in esso non esiste, o quasi, lo sfondo siciliano. Il « colore », immancabile persino nei libri migliori usciti sul fenomeno mafioso (si pensi, per esempio, a quelli di Michele Pantaleone), qui è assente. Non c'è un ritratto di « coppola storta » 0 di « pezzo da novanta », non uno scorcio dal vivo del mondo della mafia agricola o della grande speculazione edilizia palermitana. Rispetto ai libri già esistenti, i personaggi, il clima, i luoghi dell'inchiesta risultano completamente diversi. I personaggi sono infatti uomini politici, deputati, responsabili di partito, procacciatori di voti. I luoghi sono romani, il Parlamento, il Palazzo della Sapienza dove ha 1 suoi uffici la commissione antimafia, la segreteria della de. Il clima non è quello rovente delle stragi di Palermo, del crollo di Agrigento, delle indagini della Finanza sul traffico di droga a Castellammare del Golfo, ma il clima dei rinvìi burocratici, degli accordi tra partiti, delle fulminanti carriere di certi uomini politici. Pure I complici fornisce una chiave sicura per la comprensione della sopravvivenza del fenomeno mafioso. In altri libri bisogna cercare le origini della mafia, le profonde e complesse motivazioni che la rendono così tipica tra i fatti delinquenziali. L'inchiesta di Barrese serve però a capire come mai, per colpa di chi, ventotto anni di democrazia non sono riusciti a intaccare il fenomeno. Col linguaggio asciutto del cronista, Barrese mette sul tavolo soltanto documenti. Interrogazioni parlamentari, risposte (o mancate risposte) alle interrogazioni, verbali di interrogatori all'antimafia, articoli dei giornali di partito, dichiarazioni di deputati, senatori, ministri. Il quadro che ne scaturisce non è del tutto inedito, perché l'opinione pubblica aveva già dovuto rendersi conto, in questi anni, delle cautele, degli impacci, dei calcoli elettorali che hanno impedito alla classe politica dominante (quella democristiana in specie) di scardinare la costruzione mafiosa. In compenso, il quadro è «completo», nella misura che c'è tutto. Come e perché falli la prima commissione antimafia, perché non esplosero le « santabarbare » che erano parse dover far saltare il rapporto mafia-politica, perché la de (per quali rapporti tra correnti, percentuali di congresso e forza personale di certi leaders) appare oggi storicamente, e clamorosamente, coinvolta in alcuni degli episodi più incredibili della violenza e del saccheggio mafiosi. Ecco quindi, volta per volta, come agiscono all'interno della commissione antimafia (occludendole il cammino, ritardandone i movimenti, insomma sabotandola) alcuni grossi « capi » siciliani, oggi ministri. Ecco le timidezze delle sinistre, i loro errori nel non dissociarsi immediatamente da un organismo che tutti vedevano destinato a fallire. Ecco, qui e lì, alcuni documenti inediti, come il rapporto dei carabinieri che indica come nel '71 vi fossero ancora dei rapporti d'affari tra un costruttore mafioso e un sottosegretario de. Un buon libro, quel che di più utile si potesse scrivere ormai sulla mafia. Il lettore vi scoprirà infatti che i killers armati di mitra, le fortune realizzate in pochi anni da gente col certificato penale fitto di condanne, l'omertà ecc., sono la punta dell'iceberg, il fatto terminale dell'attività mafiosa. E che il fatto importante, decisivo, è che una corrente de non poteva disfarsi dei suoi uomini a Palermo, malgrado i loro rapporti con la mafia, perché la corrente tirava, e tira, dalla Sicilia, un terzo della sua consistenza. Per cui, se avesse mollato i loschi personaggi che la rappresentavano a Palermo, quella corrente, oggi tra le prime tre della de, avrebbe le dimensioni della più esigua delle frazioni del partito. Sandro Viola

Persone citate: Barrese, Michele Pantaleone, Orazio Barrese

Luoghi citati: Agrigento, Castellammare Del Golfo, Palermo, Sicilia