Rai-tv: non ancora raggiunto l'accordo Sarà proposto di prorogare la convenzione di Luca Giurato

Rai-tv: non ancora raggiunto l'accordo Sarà proposto di prorogare la convenzione La riunione da Rumor tra i "leaders,, del centro-sinistra Rai-tv: non ancora raggiunto l'accordo Sarà proposto di prorogare la convenzione Divergenze sulle nomine del Consiglio di amministrazione e sulla situazione interna dell'azienda - Saranno chiesti al Parlamento ancora 4 mesi per "formulare il disegno di riforma" (Nostro servizio particolare) Roma, 12 dicembre. Tra i partati del centro-sinistra non è stato raggiunto un accordo sulla riforma della Rai-tv, che resta l'unico grosso problema ancora aperto nella maggioranza. Il «vertice » di stamane a Palazzo Chigi tra Rumor e i leaders dei partiti di governo non è riuscito ad avvicinare lu posizioni dei democristiani, dei socialisti e dei repubblicani, divergenti, per motivi diversi, soprattutto sulle nomine del Consiglio d'amministrazione e sulla situazione interna dell'azienda. Risultato: in attesa della riforma, il governo ha deciso di proporre al Parlamento la proroga « pura e semplice » (come l'ha definita il repubblicano Battaglia), per altri 4 mesi, della attuale convenzione tra lo Stato e la Rai-tv. In questo periodo, organici e promozioni rimarranno congelati; continueranno gli incontri tra i partiti della maggioranza per «formulare il disegno di riforma». Le decisioni del governo sono state comunicate stasera alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai-tv dal presidente del Consiglio. Dopo il discorso di Rumor, sono intervenuti rappresentanti di tutti i partiti, suscitando un dibattito molto animato e, a volte, assai teso. Rumor ha detto che un comitato di esperti dei quattro partiti si è dedicato allo studio delle « caratteristiche innovative da apportare alla proroga » della concessione Rai-tv, « ma l'imminente scadenza della convenzione ha dimostrato l'impossibilità di formularle in tempo utile ». Il presidente ha, però, precisato che « comunque, il comitato si è trovato concorde su alcuni punti qualificanti della riforma, in primo luogo sull'esigenza di modificare la composizione degli organi direttivi e in particolare il Consiglio d'amministrazione, per renderli più espressivi delle nuove realtà della società italiana ». Circa la commissione di vigilanza, il comitato ha deciso che assuma, oltre ai compiti istituzionali, più ampi compiti di indirizzo generale. « L'altro compito su cui il comitato si è trovato concorde, ha concluso, è il formale riconoscimento del diritto d'accesso, che spetta alle forze politiche, ai sindacati, alle Regioni, alle confessioni religiose, nonché ad associazioni culturali e ad altri gruppi di rilevante interesse nazionale». Le divergenze nella maggioranza sulla Rai-tv erano note e, infatti. Rumor aveva escluso la questione dall'ordine del giorno del « vertice » di ieri, quasi esclusivamente dedicato alla politica economica. Si sperava, invece, che qualche passo avanti sarebbe stato fatto durante l'incontro di stamane. Nel giro di 24 ore, l'argomento Rai è stato affrontato ufficialmente dal presidente del Consiglio per ben tre volte. La prima, a Palazzo Chigi, ieri mattina alle 8,30 con Fanfani, De Martino, Orlandi, La Malfa e i quattro esperti del centro-sinistra: Restivo (de), Cipellini (psi), D'Antonio (psdi) e Bogi (pri). Sui poteri del Consiglio d'amministrazione e sul modo di regolare l'accesso dei partiti alla Rai-tv si sono trovati tutti d'accordo, com'era scontato; quando, però, il discorso è stato spostato sulle nomine del Consiglio di amministrazione e sulla struttura interna dell'ente, sono emersi forti contrasti. Si è discusso per quasi due ore; poi si è deciso di rinviare tutto a stamane alle 12 e qualcuno ha azzar¬ dato l'ipotesi che questo sarebbe stato il round decisivo. L'ipotesi non si è rivelata esatta, nonostante l'impegno dei protagonisti. Prima delle 12, si è svolta in piazza del Gesù, sotto la presidenza di Fanfani, una lunga riunione alla quale hanno partecipato i vicesegretari del partito e gli esperti del settore Rai. Non ci sono notizie ufficiali; si continua a parlare di un irrigidimento della de sulla conferma di Bernabei alla direzione generale della Tv. Contemporaneamente, a poca distanza da p.za del Gesù, in via del Corso, si incontravano nella sede del psi i maggiori dirigenti del partito, De Martino e Nenni in testa. Nel corso della riunione, dedicata esclusivamente alla Raitv, è stato preso atto che, finora, « non è emerso alcun elemento nuovo, utile alla soluzione del problema». I socialisti hanno ribadito le loro posizioni e sono andati alla riunione di Palazzo Chigi. Il « vertice » di mezzogiorno è durato ufficialmente un'ora, in realtà molto meno perché vi sono stati ritardi. Il vicesegretario del pri, Battaglia, avrebbe domandato a Fanfani se c'era una risposta della de alla richiesta, avanzata dai repubblicani, sull'opportunità di costituire due telegiornali, secondo il principio della « conflittualità dei programmi », con due direttori responsabili. Non ci sarebbe stata risposta. Per quanto riguarda la richiesta di De Martino di estendere i poteri sul Consiglio d'amministrazione dal governo al Parlamento ed anche alle Regioni (in particolare si parla della nomina di cinque parlamentari di diversi partiti) il discorso è aperto e verrà ripreso nelle prossime riunioni con buone probabilità di un «onorevole compromesso» tra le parti. Al termine del «vertice», non sono state rilasciate dichiarazioni perché Rumor, di lì a poco, avrebbe parlato alla commissione vigilanza sulla Rai-tv. Luca Giurato

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